Dolittle recensione del film di Stephen Gaghan con Robert Downey Jr., Antonio Banderas, Michael Sheen, Jessie Buckley e Kasia Smutniak
Dopo le pesanti stroncature della critica d’oltreoceano arriva anche nelle nostre sale Dolittle di Stephen Gaghan, tratto dalle opere di Hugh Lofting e che vede come protagonista Robert Downey Jr..
A differenza del cult con Eddie Murphy, questa nuova riproposizione ambienta il racconto negli anni in cui è stato concepito nei romanzi di Hugh Lofting, qui il dottore capace di parlare con gli animali dovrà salvare la vita addirittura alla regina d’Inghilterra. Dopo i primi minuti promettenti grazie ad una buona dose di umorismo, Dolittle rivela grosse problematiche in fase di scrittura; l’avventura scorre frettolosamente senza che i personaggi, sia umani che animali, vengano presentati a dovere, lo spettatore si ritrova così sballottato in una storia senza né capo né coda in cui ogni personaggio è stereotipato e la narrazione si rivela piatta e senz’anima, comprese le sequenze il cui proposito dovrebbe essere quello di toccare maggiormente ed emozionare lo spettatore.
Regia e sceneggiatura – curata da Stephen Gaghan, Chris McKay e John Whittington – si dimostrano davvero scialbe e poco efficaci, il buon umorismo dei primi minuti viene ostentatamente forzato diventando sempre più banale, ai limiti del fastidio: il target dei giovani e giovanissimi a cui si vorrebbe rivolgere la pellicola non giustifica la mole di gag scontate che una dietro l’altra regalano più sbadigli che risate rivelandosi irritanti. Nonostante effetti speciali riusciti e funzionali anche gli spettatori più piccoli avvertiranno l’andamento claudicante di una storia che forse avrebbe avuto bisogno di approfondire maggiormente alcune situazioni e dinamiche potenzialmente interessanti.
Dolittle è inevitabilmente incentrato sul personaggio che ne dà il titolo e soprattutto sull’attore che lo interpreta. Sulle spalle di Robert Downey Jr. la responsabilità di elevare la qualità dell’opera e l’interesse verso la stessa, tuttavia egli per primo non riesce ad impossessarsi del ruolo, consegnando al pubblico una delle prove peggiori della sua carriera. Malgrado abbia dimostrato negli anni di essere a suo agio nei ruoli d’azione, Robert Downey Jr. in Dolittle non appare credibile e coinvolgente, anche per via di una regia che non lo valorizza.
Gaghan dirige una pellicola sonnecchiante e priva di brillantezza, soprattutto nelle sequenze d’azione che appaiono confusionarie e prive di appeal: non solo ciò che succede sullo schermo è al limite del prevedibile, ma è per di più messo in scena con mediocrità.
Nonostante il grande potenziale del materiale originale per la realizzazione di un’avventura per ragazzi fresca e vincente, Dolittle diventa presto un film molto dimenticabile.
Andrea P.