Dollface recensione serie TV di Jordan Weiss con Kat Dennings, Brenda Song, Shay Mitchell, Esther Povitsky, Malin Akerman, Vella Lovell, Brianne Howey
Da venerdì 5 marzo è disponibile su Star Dollface, creata da Jordan Weiss e con protagonista Kat Dennings (2 broke girls, Thor, WandaVision). La serie, composta di 10 episodi, è andata in onda su Hulu nel 2019 ed è stata già rinnovata per una seconda stagione. Su Star sarà disponibile ogni venerdì con un’uscita settimanale.
Dollface è una divertente comedy tutta al femminile, che segue le vicende di Jules (Kat Dennings), appena mollata dal suo storico fidanzato. Jules si ritrova sola perché non ha amiche e il suo appartamento e gli impegni del prossimo futuro sono tutti legati al suo ex. Insomma, Jules si è ritrovata a vivere una relazione completamente annichilente per lei e che l’ha portata a dimenticare di creare rapporti al di fuori di quello di coppia.
Attraverso un viaggio in parte reale, in parte surreale e immaginifico, Dollface racconterà i tentativi di Jules di riconnettersi con le sue amiche e ritrovare quel senso di sorellanza e complicità femminile di cui si è privata.
Dollface – l’importanza della sorellanza
Jules si ritrova single già dai primi minuti del primo episodio e lo shock è tale che immagina di ritrovarsi su un autobus per donne abbandonate dai rispettivi partner e tutte completamente in lacrime. L’autista del mezzo è una donna con le sembianze di un gatto e la voce, in originale di Beth Grant, mette in guardia Jules dei pericoli che corre restando senza amiche: diventare una “gattara”.
Fin dalle prime scene, dunque, Dollface gioca con gli stereotipi di genere per piegarli alle esigenze della propria narrazione e raccontare il viaggio di Jules alla riscoperta della sorellanza. Infatti, come molte volte accade, Jules aveva smesso di frequentare le sue migliori amiche non appena fidanzata. Nel primo episodio la vediamo, perciò, mentre cerca di riallacciare i rapporti con Madison (Brenda Song) e Stella (Shay Mitchell).
Jules non ha molta fiducia nell’amicizia femminile e giudica spesso in maniera negativa i comportamenti femminili, senza dubbio influenzata dalla visione maschilista del suo ex. A cui, tra l’altro, si deve il suo soprannome “Dollface” (bambolina) eponimo della serie e che la ragazza detesta. Il soprannome è, infatti, legato al senso di possesso che il ragazzo aveva su di lei e sul suo sentirsi poco più di un oggetto, privo di una vita propria al di fuori della coppia.
Recuperando l’amicizia con Madison e Stella, due giovani donne indipendenti e realizzate, Jules scoprirà il valore della sorellanza: una rete di supporto e conforto, di risate, in grado di ricordarle la sua individualità e l’amore verso se stessa.
Femminilità e amicizie al tempo dei social
Jordan Weiss ha ideato una serie comedy al femminile, in cui i social hanno un posto consistente. Madison e Stella sono molto social, seguono le ultime mode in fatto di beauty, di cibo salutare, di stile. La serie è ambientata a Los Angeles e della città e dei suoi abitanti riprende gli stereotipi sullo stile di vita frenetico, social e superficiale, presentando situazioni paradossali e parodiandole. Quando Jules ritorna alla vita mondana e si ritrova in questo vortice di uscite, feste e party di lancio dell’ultimo sex toy, la serie ci mostra il suo sguardo allucinato su questo universo così strano.
E, per restare in tema di stranezze, non mancano i momenti surreali in cui il suo spirito guida (ricordate la donna gatto?) si palesa e le ricorda di riconnettersi al mondo femminile che ha abbandonato.
Presentandosi volutamente leggera e superficiale, la serie riprende tutti i cliché del genere rom-com. Cliché che sfrutta per raccontare una storia di riscoperta di se stessi e dell’amor proprio. Dollface è stata considerata una serie meno incisiva e innovativa rispetto ad altri titoli di argomento simile.
Leggerezza e un cast meraviglioso
Pensiamo a Crazy Ex-Girlfriend, a Tuca & Bertie e molte altre, ma non per questo deve essere disprezzata. In un panorama seriale che prova a rappresentare in maniera realistica la complessità del mondo femminile, Dollface forse non aggiunge nulla di nuovo. Ma porta in primo piano l’importanza di non annullarsi in una relazione, di amarsi e fidarsi delle proprie amiche e sorelle. L’idea di amicizia che viene mostrata nella serie è una rete di supporto e di confronto, una boccata d’aria fresca rispetto a serie in cui le ragazze non fanno altro che competere tra di loro e odiarsi cordialmente.
Se poi a tutto questo aggiungiamo una meravigliosa Kat Dennings, allora il gioco è fatto. L’attrice, nota per il ruolo di Darcy Lewis nel MCU, è perfettamente calata nella parte, così come le sue comprimarie, Brenda Song e Shay Mitchell. Quest’ultima è una rivelazione, conosciuta al pubblico per il ruolo di Emily in Pretty Little Liars, mostra in questa serie doti comiche davvero sorprendenti.
Dollface è la serie comfort perfetta da vedere nei quando il morale non è alle stelle, per ridere delle disavventure di Jules e ricordarsi che la relazione più importante di tutte è, innanzitutto, quella che abbiamo con noi stessi.