Edward

Edward recensione [FEFF 22]

Edward recensione film di Thop Nazareno con Louise Abuel, Ella Cruz, Dido De La Paz, Elijah Canlas e Manuel Chua

Nel catalogo del Far East Film Festival 2020 c’è spazio anche per il cinema di formazione, e soprattutto per i debutti di novelli registi, è questo il caso infatti di Thop Nazareno, filmmaker, sceneggiatore e montatore filippino alle prese con il suo primo lungometraggio dopo anni di editing e cortometraggi.

In un ospedale delle filippine due giovanissimi amici passano le loro giornate cercando di sfuggire allo spettro della morte e della malattia che pervade ogni angolo dell’edificio, scommettendo sui pazienti e facendo corse illegali con le sedie a rotelle, per poi rintanarsi a fine giornata sotto i letti dei propri cari, ricoverati in attesa di analisi che sembrano non arrivare mai.

Dido De La Paz e Louise Abuel
Dido De La Paz e Louise Abuel
Louise Abuel e Ella Cruz
Louise Abuel e Ella Cruz

Con la partenza del fratellastro, Edward si ritroverà a prendersi cura di un padre che a malapena conosce, senza il sostegno della madre, defunta anni prima; ma l’arrivo di una nuova paziente sarà l’occasione per scoprire nuovi sentimenti, forse innamorarsi e crescere ulteriormente; le tragedie sono però dietro l’angolo e non tardano a farsi presenti.

Cinéma vérité e regia a tratti documentaristica, colonna sonora leggera e abbozzata, questi i tratti presentati da Thop Nazareno in Edward, film dalla narrazione che per buona parte può sembrare già visto e rivisto, una storiella d’amore tra due adolescenti; ma che nel complesso appare coerente e ben girato, e che nella sua ultima mezz’ora tocca un climax che difficilmente lascia indifferenti, è qui che la storia prende una piega drasticamente diversa, passando dalla giocosa commedia a tratti grottesca e scurrile, fino a toccare il dramma più profondo, pregno di morte e tragedia.

Louise Abuel e Ella Cruz
Louise Abuel e Ella Cruz
Edward di Thop Nazareno
Edward di Thop Nazareno

Edward nasce con un intento fortemente critico e muove una pesante denuncia verso il sistema sanitario delle Filippine che non funziona (almeno non in questo pezzo di mondo) e che andrebbe assolutamente migliorato e aggiustato, perché i referti delle analisi cliniche arrivano con tre settimane di ritardo mettendo a repentaglio la salute dei pazienti, il personale è disumanizzato, ristretto e mal gestito, i familiari dei pazienti devono contribuire e fare il lavoro degli operatori socio-sanitari e i defunti subiscono abusi.

A livello sociale poi pare non avvertirsi alcun desiderio di miglioramento individuale e sociale. Alla fine dei conti sembra non esserci alcuna speranza, ma proprio Edward potrebbe piantare il seme del cambiamento.

Sintesi

Cinéma vérité e regia a tratti documentaristica in Edward di Thop Nazareno, pellicola di formazione che passa dalla commedia giocosa, a tratti grottesca e scurrile, al dramma più profondo, con l'intento di muovere una pesante denuncia verso il sistema sanitario delle Filippine e piantare il seme del cambiamento.

Perché MadMass.it

Consapevoli del nostro ruolo, da sei anni in MadMass.it portiamo avanti una linea editoriale responsabile, preferendo la copertura dei festival al content farming, le recensioni al clickbait, le rubriche e le interviste al sensazionalismo. Stiamo cercando di fare la nostra parte: sostienici con una donazione, acquistando i prodotti consigliati sul nostro magazine o semplicemente passa a visitarci, sfoglia le nostre pagine e condividi i nostri articoli sui social: ci permetterai di continuare a crescere e fare sentire la nostra voce.

Articoli Correlati

Commenti

Ultimi Articoli

Cinéma vérité e regia a tratti documentaristica in Edward di Thop Nazareno, pellicola di formazione che passa dalla commedia giocosa, a tratti grottesca e scurrile, al dramma più profondo, con l'intento di muovere una pesante denuncia verso il sistema sanitario delle Filippine e piantare il seme del cambiamento.Edward recensione [FEFF 22]