Intervista a Emiliano Santalucia, toy designer e concept designer di Hasbro e Bandai, artista per Masters of the Universe, Transformers, G.I. Joe e Soul of Chogokin
Artista del fumetto, art director, illustratore e toy designer, da circa trent’anni Emiliano Santalucia collabora con colossi dell’intrattenimento quali Hasbro, MVCreations per Mattel, Pop Culture Shock Collectibles e Giochi Preziosi al concept e alla realizzazione di fumetti e toys basati su brand iconici quali Masters of the Universe, G.I. Joe e Transformers.
Amatissimo e conosciutissimo all’estero e in Italia nel fandom dei Transformers e dei Masters of the Universe, abbiamo contattato Emiliano per via del clamore suscitato dalla figure presentata da Hasbro al Toy Fair 2019 di New York, la Ectotron Ecto-1 che svela il crossover tra Transformers e Ghostbusters.
La news ha avuto una grande risonanza, diventando rapidamente virale con i pro e i contro del caso, essendo soprattutto in Italia stata trattata da siti genericisti o di nanopublishing spinto che cavalcano il clic del momento.
Noi di MadMass.it abbiamo la fortuna di poter chiacchierare con Emiliano, che per Ectotron Ecto-1 ha realizzato la bellissima illustrazione sul fronte della scatola, apprezzatissima nel fandom dal quale stanno partendo valanghe di preorder per farne incetta.
Il primo pensiero, guardando alla storia professionale di Emiliano, è di trovarsi di fronte ad un vero appassionato di collectibles, oltre che un grande artista del fumetto. E, sempre guardando ai suoi lavori, scopriamo che si, i crossover da urlo esistono già da parecchi anni, ma che forse prima non esisteva l’ondata virale del WWW.
Scopriamo infatti che ad esempio G.I. Joe e Transformers si sono incontrati e scontrati parecchie volte, sin dal 1986, sulle pagine di Marvel, IDW Publishing, Dreamwave Productions, Devil’s Due Publishing.
E Emiliano ha lavorato anche ad uno di questi crossover, G.I. Joe vs. the Transformers II.
Nel ringraziarlo per la gentilezza ed il tempo che ci dedica, chiediamogli anzitutto di introdursi ai lettori di MadMass.it:
“Ciao a tutti!
Mi chiamo Emiliano, sono nato e cresciuto a Palermo, da dove lavoro tutt’ora. Ho iniziato la mia carriera come disegnatore di fumetti, lavorando prima alla serie Masters of the Universe per la Image/MVCreations, e poi su alcuni numeri di Transformers e G.I. Joe per la Devil’s Due e la IDW.
Come se il destino fosse stato scritto in questi titoli, dopo aver fatto un po’ di lavoro come copertinista di cartoni animati in DVD, nel 2008 la svolta. Entrato in contatto con la Hasbro, ho cominciato il lavoro che faccio tutt’ora e che che spero di fare per il resto della vita: il toy designer e concept designer.”
Ectotron Ecto-1, il motivo per cui abbiamo avuto l’onore di incontrarti… ci interessa soprattutto ciò che non si vede e non si sa, raccontato da un artista storico amato da Hasbro. Che tipo di indicazioni ricevete, come influenzate la storia che andate a raccontare, che sia attraverso un’illustrazione, piuttosto che con il concept design di una figure da collezione?
“Il modo di lavorare e le indicazioni che ricevo cambiano molto da progetto a progetto. Di solito, un freelance come me non ha nessun input sulle storie e sul marketing di un prodotto come Ectotron. Quello che ci viene fornito, in casi come questo, sono foto del modello, e un indicazione più o meno specifica della posa richiesta per l’illustrazione, e del tipo di rendering.
Sta poi alle nostre capacità saper interpretare al meglio queste indicazioni per soddisfare in pieno le intenzioni del committente. Ma il nostro lavoro è essere al servizio della visione dell’azienda e dei designer interni. Ovviamente ci mettiamo del nostro, ma non è, o non dovrebbe essere mai un’espressione di un gusto personale, quanto invece una capacità di adattarsi alle necessità del progetto.”
Ectotron Ecto-1 ti piace come figure? Diventerà un cult da collezione? Mi pare stia già sparendo dai negozi online con preorder esauriti…
“Credo che purtroppo i sold out immediati abbiano poco a che fare con il valore “artistico” e “collezionabile” del prodotto, e siano più una forma di investimento di tanti rivenditori e privati che sperano di rivendere, anche subito ad un prezzo maggiorato. È un trend che va avanti da molti anni, e si riproduce esponenzialmente. Più i rivenditori si accaparrano in anticipo esclusive e prodotti limitati, più le aziende ne producono, creando in parte una bolla speculativa. Non che le aziende ne siano completamente ignare credo, ma l’effetto pubblicitario della cosa credo sia quello che interessa di più.
Ectotron, si inserisce anche in questo contesto: è una collaborazione tra Hasbro e Sony Pictures, che sicuramente genera profitti a livello di vendite, ma che serve anche e soprattutto a livello promozionale, anche arrivando in negozi (se non sbaglio è un’esclusiva Game Stop) che a fronte della crisi della vendite dei videogiochi su supporto fisico, hanno bisogno di portare clientela nei negozi con prodotti alternativi.”
Mi sbaglio se dico che anche un collectible è un potente mezzo di comunicazione di una storia, non necessariamente scritta e raccontata su un fumetto o attraverso un’illustrazione?
“Dipende dal lavoro che ci sta dietro. Se a monte si inserisce un collezionabile in un contesto narrativo, e lo si collega ad eventi paralleli che veicolano la narrazione, allora si, il prodotto di per se diventa un avatar di una storia. Ma è necessario farlo quel lavoro. Questo non vuol dire che non possano esistere, ed avere piena legittimità collezionabili completamente scissi da qualunque contesto narrativo, ed essere totalmente fini a se stessi. A volte sono quelli a diventare i più desiderati!”
Torniamo ai crossover: G.I. Joe vs. Transformers. Cosa puoi dirci del dietro le quinte di un incontro del genere e del tuo lavoro su questa miniserie? Li vedresti bene sul grande schermo?
Non molto in realtà. Fu il primo lavoro a fumetti dopo la fine dell’esperienza sulla serie dei Masters of the Universe. Una di quelle cose che capitano di fretta per andare a riempire un buco nella produzione. Un altro disegnatore aveva già fatto i robot e gli sfondi di tutte le pagine, e a me ed Enza Fontana venne chiesto di disegnare i personaggi umani, ma soltanto per un numero.
Fare incontrare G.I. Joe e Transformers al cinema sarebbe probabilmente una scelta naturale e un buon modo per rilanciare il franchise che langue un po’ dopo i primi due film.
Che ne pensi di questo crossover tra Transformers e Ghostbusters, tra figures e fumetti? Avrà anche un futuro cinematografico, o vedi i Transformers più alle prese coi G.I. Joe?
Non ho assolutamente idea di cosa aspetti i Transformers sul grande schermo in futuro! Difficilmente penso che la promozione con i Ghostbusters possa estendersi oltre i prodotti e il fumetto. La Sony Pictures ha i suoi piani per l’annunciato Ghostbusters 3, e giustamente la Hasbro deve concentrare le forze sul rafforzare il suo brand proprietario. Questo tipo di operazioni, chiamate cross promotion servono a mischiare il pubblico, proponendo ai fan di una serie prodotti di un’altra, accrescendone sia la diffusione che l’appeal. È una maniera molto intelligente di espandere l’audience, e come bonus, i risultati sono spesso prodotti simpatici e divertenti come Ectotron.
Cosa ne pensi delle trasposizioni cinematografiche di questi brand?
Diplomaticamente, penso che i Transformers siano partiti molto bene, ma hanno un po’ perso la rotta strada facendo, cosa che però la Hasbro ha iniziato a correggere con Bumblebee. In ogni caso, i film hanno fatto fare un salto di qualità non solo al brand, ma anche cambiato la percezione dei giocattoli in generale, riconoscendogli lo status di fenomeni di cultura di massa.
Per i Masters of The Universe invece, io sono un grande fan del vecchio film del 1987, che pur con tutti i suoi difetti, resta un delizioso B-movie anni 80, che a ben guardare è molto più fedele al brand di quanto la gente pensi.
Da collezionista, seppur adesso ‘soltanto’ di homevideo e graphic novels e non più di figures (OK, qualche Funko Pop! si, non odiarmi…), concordo con te, i Masters of the Universe sono una linea di collectibles storica e meravigliosa, anche se io personalmente da adolescente mi sono appassionato più per le figures dei G.I. Joe e dei Teenage Mutant Ninja Turtles… Perciò mi permetto di chiederti: meglio MOTU, G.I. Joe o TMNT, come storie, characters e figures?
Ogni serie ha il suo tempo e il suo pubblico. Io preferisco non scegliere mai cosa è meglio, perchè so che, come tutti, sono legato ad un giudizio affettivo e soggettivo. Magari è possibile valutare le serie dal punto di vista del contesto storico, e analizzarne i meriti. In quel caso, i Masters of the Universe originali (che però sono un vero e proprio giocattolo, non un prodotto da collezione) hanno fatto da apripista per molte cose e sono stati i primi a portare certe innovazioni e modelli che poi sono diventati standard nel mercato.
Il lavoro di cui vai più fiero?
Per fortuna, ancora oggi, cambia spesso! Una delle cose più divertenti è stato il libro Pop-Up dei Transformers, ma nell’ultimo anno, sicuramente essere stato chiamato da Bandai a reimmaginare Mazinger Z e gli altri personaggi di Go Nagai è stato un grandissimo onore.
Il tuo character preferito?
Il mio personaggio preferito è Orko, senza ombra di dubbio!
La figure da collezione che ami di più in assoluto, indipendentemente da brand, manufacturer e autore?
Parlando di prodotti high-end, sicuramente i Soul of Chogokin, e per ora, tutti i Dynamic Classics, quindi gli ultimi Mazinger Z, Grendizer, Great Mazinger etc.
Che ne pensi di Sideshow Collectibles, Hot Toys e del collezionismo high-end?
Il collezionismo high-end ha un enorme pubblico adesso e indubbiamente ha contribuito sia a legittimare in certo senso questo hobby, sia ad accrescere le aspettative dei collezionisti.
Parlando solo in base al gusto personale, molti di questi non fanno per me. Io preferisco giocattoli che siano “giocattoli” veri. Mi piacciono la semplicità e anche la “bruttezza” di certe cose.
Poi in realtà dipende dal soggetto. Con i personaggi dei film Marvel ad esempio sento un certo distacco, perché mi sembrano più l’action figure dell’attore che interpreta il personaggio, che il personaggio stesso.
Se invece andiamo su chogokin di ottima fattura, a volte non bado a spese!
Siamo davvero onorati di averti incontrato e della tua gentilezza, sperando di poter replicare presto dal vivo questo incontro, magari presso qualche fiera.
Grazie ancora ad Emiliano Santalucia!