Enola Holmes recensione film di Harry Bradbeer con Millie Bobby Brown, Henry Cavill, Sam Claflin, Helena Bonham Carter, Louis Partridge e Burn Gorman
Quanti di noi erano a conoscenza del fatto che il grande investigatore Sherlock Holmes avesse una sorella? Arrivano su Netflix le avventure della piccola Enola Holmes, ragazza di sedici anni dalle brillanti doti deduttive e una spiccata intelligenza.
Enola Holmes è l’adattamento cinematografico della serie di romanzi The Enola Holmes Mysteries scritta da Nancy Springer tra il 2006 e il 2010 e che vede nel proprio cast attori del calibro di Millie Bobby Brown (Enola Holmes), divenuta famosa con il ruolo di Undici nella serie televisiva Stranger Things, Henry Cavill (Sherlock Holmes), super desiderato volto e muscoli di Superman nel DCEU e Geralt di Rivia in The Witcher, e Helena Bonham Carter nei panni dell’indomita madre di Enola, Sherlock e Mycroft Holmes (Sam Claflin).
Il film racconta le vicende della giovane Holmes che conduce una doppia indagine: quella sulla scomparsa della madre e quella su un mistero che riguarda un suo amico, il giovane visconte Tewkesbury marchese di Basilwether (Louis Partridge). La meticolosa preparazione, culturale e fisica, che la mamma Eudoria le aveva impartito esclusivamente tra le mura domestiche sarà sufficiente ad affrontare gli intrighi del mondo reale?
Enola Holmes è una piacevolissima opera che ha la capacità di coinvolgere lo spettatore facendo rompere, di tanto in tanto, alla protagonista la quarta parete che separa gli attori dal pubblico e Millie Bobby Brown dimostra di avere una grande abilità nel farlo: è in grado di passare in maniera del tutto fluida dalla drammaticità della scena al monologo ironico e confidenziale rivolto a chi guarda il film, che, oltre ad essere una simpatica storia su una brillante adolescente, rappresenta anche un viaggio interiore di quest’ultima che, nei primi sedici anni di vita, viene istruita meticolosamente in casa sulle scienze, la letteratura, lo sport, le arti marziali e tutto ciò che serve per essere una donna indipendente, ma poi dovrà mettere in pratica tutto quello che ha imparato in tutt’altro contesto: la vita reale piena di persone pronte ad uccidere per raggiungere i propri scopi; la ragazza imparerà il valore di sapersela cavare con le proprie forze, ma con l’obiettivo di aiutare chi è in difficoltà.
L’elemento femminista invade l’intera opera a partire dal personaggio di Eudoria che istruisce la figlia per renderla indipendente dal prevalente potere maschile, tipico dei primi del Novecento; sarà sottile la reazione dei due fratelli di fronte all’atteggiamento di Enola: il conservatore e burbero Mycroft sarà infastidito dalla ragazza, mentre il sagace Sherlock la apprezzerà e legherà con lei.
Oltre alla componente femminista, inoltre, è possibile riconoscere un’altra chiave di lettura al film: Enola Holmes è un inno a combattere per il proprio futuro, che, come spesso Eudoria ed Enola sottolineeranno, “dipende da noi”!