Eric

Eric recensione serie tv con Benedict Cumberbatch e Gaby Hoffmann [Netflix]

Una serie profondamente empatica che ci connette con il dolore di una famiglia di fronte alla sparizione del proprio figlio.

Eric recensione serie tv con Benedict Cumberbatch, Gaby Hoffmann, McKinley Belcher III, John Doman e Ivan Morris Howe [Netflix]

Benedict Cumberbatch nella serie tv Eric (Credits: Netflix)
Benedict Cumberbatch nella serie tv Eric (Credits: Netflix)

Un ragazzo scompare in circostanze misteriose e la disperata ricerca da parte della sua famiglia porta alla luce tanti segreti. Questo è solo l’inizio della nuova coinvolgente serie Netflix.

Benedict Cumberbatch è Vincent, il cofondatore e principale animatore di un programma per bambini. Il suo abuso di alcol lo trascina in un periodo conflittuale con la sua compagna caratterizzato da continue discussioni domestiche. È un padre di famiglia disinteressato, un marito che non sostiene la moglie e un collega problematico; ma soprattutto è un essere tormentato dal suo passato, dalla sua infanzia e dal legame con suo padre (John Doman).

New York è cupa, grigia e sofferente: il numero di senzatetto è in aumento e il consumo di droghe pesanti sta devastando la popolazione più vulnerabile. In questo contesto esplosivo Edgar il figlio di Vincent (interpretato da Ivan Morris Howe) scompare mentre va a scuola. Disperato Vincent inizia a vagare per la città alla sua ricerca.

Eric non è una serie basata su eventi reali ma senza dubbio ne trae ispirazione. Ambientata nella grande mela della fine degli anni ’80 e inizio ’90, racconta di una città devastata dall’epidemia di crack dove rapine, omicidi, barboni e degrado sociale hanno raggiunto livelli insostenibili. Una città dove i valori e le brave persone sono, purtroppo, l’eccezione.

Ivan Morris How in Eric (Credits: Netflix)
Ivan Morris How in Eric (Credits: Netflix)

Questa proposta di Netflix è difficilmente classificabile in un unico genere. Passa dal thriller al drammatico e viceversa raggiungendo così l’effetto desiderato: affascinare lo spettatore con la storia di un padre emotivamente distrutto, per il quale la ricerca del figlio rappresenta forse l’ultima possibilità di trovare la propria pace.

La storia si fa strada attraverso due percorsi. Uno ancorato al concreto e il secondo piuttosto al soggettivo, emotivo e perfino patologico.

La sceneggiatrice Abi Morgan decide di catturare tutti i tormenti che perseguitano Vincent attraverso Eric, l’immenso mostro blu che lo segue su e giù come se fosse il suo subconscio.

“I mostri peggiori non sono quelli sotto il letto”

Il protagonista intraprende un viaggio ossessivo per scoprire cosa sia accaduto a suo figlio, conducendolo lungo sentieri insondabili della propria mente. Finisce per immergersi in una realtà in cui la sua psiche gli gioca brutti scherzi. Il pupazzo che lo perseguita come un’ombra, rimproverandolo per la sparizione del figlio, non rappresenta però l’unico tratto distintivo di questa miniserie.

Una scena della serie tv Eric (Credits: Netflix)
Una scena della serie tv Eric (Credits: Netflix)

Particolare attenzione deve essere posta sulle eccellenti e accurate prestazioni del cast principale. La recitazione trova la sua forza in Benedict Cumberbatch, la cui interpretazione è caratterizzata da decadenza e volubilità, in Gaby Hoffmann, che incanta con la sua instancabile energia e in McKinley Belcher III, che affascina con il suo stoicismo e una fragilità nascosta.

Questi tre attori sostengono il peso della recitazione in modo impareggiabile, comunicando attraverso gesti e linguaggio non verbale più di quanto qualsiasi conversazione potrebbe fare. Anche i personaggi secondari spiccano, dando vita alla città e intrecciando le sottotrame, svelando la natura depravata e malinconica di una società malata.

Infine c’è Edgar, il giovane Ivan Morris How. Timido, introverso e silenzioso ma così ipnotizzante da catturare immediatamente l’attenzione. La sua vulnerabilità e le sue paure colpiscono profondamente il cuore, creando un immediato legame empatico con lo spettatore. La profondità dei suoi occhi ci trasporta nel suo mondo interiore dove ogni sguardo e ogni gesto raccontano una storia più eloquente di mille parole. La sua presenza scenica, benché delicata, è incredibilmente potente, conferendo all’intera narrazione una dimensione di autenticità e dolcezza.

Eric è una serie difficile, intensa e talvolta dura e sgradevole con l’unico difetto che (forse) si risolve tutto troppo in fretta. Tuttavia è uno di quei piccoli gioielli che merita di essere visto.

Benedict Cumberbatch nella serie tv Eric (Credits: Netflix)
Benedict Cumberbatch nella serie tv Eric (Credits: Netflix)

 

Sintesi

Eric è una serie che ci immerge nelle emozioni dei protagonisti durante il loro viaggio e, una volta instaurato questo legame, non riusciamo più a lasciarli andare. In particolare, ci leghiamo al padre, Vincent, accompagnandolo nel complesso e doloroso percorso verso i limiti della salute mentale e nell'esplorazione dei suoi demoni interiori.

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