Escape from Marwin recensione del film di Jordi Castejón con Stephanie Figueira, David Chevers, John De Luca, Wendy Lee Taylor, Camilla Mathias, Christian Stamm, Aleida Torrent e Jonas Linde
Proseguiamo il nostro excursus dedicato al connubio Cinema + Escape Room grazie a Midnight Factory, celebre per la sua selezione di classici contemporanei di cinema horror, che ci permette di scoprire in home video i migliori titoli dedicati al fenomeno escape room. Dopo Escape Room: The Game – qui la nostra recensione – che ci ha colpito per le interessanti premesse della storia e la preziosa partecipazione di Sean Young, ci dedichiamo ad Escape From Marwin, titolo abbastanza diverso per storia e approccio al mondo delle escape room.
Il progetto Marwin nasce per opera del dott. Marwin come sadico gioco per affrontare il sovraffollamento delle carceri, attraverso una sfida mortale che vede gruppi di carcerati, scelti tra i criminali peggiori e più efferati, rinchiusi nella villa del Dott. Marwin, costretti a provare ad evadere secondo le regole del gioco, pena la morte.
L’approccio di Escape from Marwin all’universo escape room è decisamente più approfondito rispetto ad Escape Room: The Game, grazie anche alla diversa ambientazione e agli ampi spazi a disposizione: la villa multilivello di Marwin si presta alla scoperta di diverse stanze di gioco da esplorare e ad una moltitudine di enigmi classici ed elaborati, quali porte e oggetti chiusi da lucchetti, porte nascoste, oggetti celati nel mobilio più disparato, scritte invisibili rintracciabili solo attraverso una particolare illuminazione, giochi dei tarocchi e combinazioni da decifrare, il tutto scandidato dall’inesorabile e ansiogeno scorrere del tempo.
Escape from Marwin introduce inoltre la figura attiva del game master, che si sovrappone al gioco con la sua voce fuori campo, anche se si tratta inevitabilmente di una figura sadica che spinge alla follia mettendo i concorrenti gli uni contro gli altri pur di farli fallire, ossia morire.
Da contraltrare, rispetto al buon cast di Escape Room: The Game con la preziosa presenza di Skeet Ulrich, Sean Young e Christine Donlon, Escape from Marwin è letteralmente affossato dalla recitazione atroce e caricaturale dei suoi protagonisti, perennemente sovraccarica e iraconda, costantemente forzata e modulata malamente rispetto agli eventi, ai personaggi e allo sviluppo della storia, tale da farci salvare soltanto Wendy Lee Taylor, animatrice e preziosa spalla del game master, Aleida Torrent che appare tuttavia per pochi minuti e John De Luca, il più passabile tra i cinque “giocatori” carcerati.
Anche la storia non è affatto esente da problemi di scrittura, passando da enigmi a metà a stanze blindate e irraggiungibili per alcuni giocatori ma inspiegabilmente raggiunte da altri (ci riferiamo alla “fatidica” sala da pranzo in cui Kay e Josh si troveranno di fronte Lina e Ben sbucati dal nulla grazie al montaggio) fino alla rivelazione finale che, se in parte plausibile nello spiegare le efferate azioni del game master, dall’altra pasticcia insieme eventi non correlati tra loro intrecciando in qualche modo i background dei protagonisti, decisamente fuori tempo e senza la dovuta cura che i character avrebbero richiesto.
Per tali ragioni ci sentiamo di porre Escape from Marwin un gradino sotto Escape Room: The Game, anche se il primo si addentra maggiormente nel mondo delle escape room.
Distribuito da Midnight Factory in home video Blu-ray e Dvd, l’edizione a disco singolo BR con comparto audio DTS-HD Master Audio 5.1 di Escape from Marwin si presenta anch’essa avara di contenuti speciali, mostrando soltanto il trailer della pellicola ed il preshow con i video promozionali degli altri due film della trilogia.