Eurovision Song Contest 2022: le pagelle delle canzoni in gara durante la prima semifinale e recensione della prima serata dello show musicale su Rai 1 condotto da Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan
C’è ancora chi pensa che Sanremo sia la vetrina trash della musica di oggi? E non ci riferiamo alla ventata di novità che Amadeus ha soffiato sul palco dell’Ariston, ma al ritorno del baraccone più strampalato che alcuni dicono sia l’evento (non sportivo) più visto al mondo. Grazie, è in eurovisione.
Il 10 maggio 2022 si sono riaccesi i riflettori sui colori, le paillettes, i lustrini e le mise più eccentriche (ed è un eufemismo) che messi insieme a canzoni di dubbio gusto fanno l’Eurovision Song Contest.
Dopo aver applaudito i Måneskin per la – meritatissima – vittoria nel 2021, diciamoci la verità: tutti abbiamo un po’ tremato al pensiero che sarebbe stata l’Italia il paese a cui sarebbe spettato di diritto l’organizzazione della prossima edizione. Un tremore che purtroppo non aveva niente di positivo, visto che ognuno di noi nel profondo del cuore sapeva che sarebbe bastato un piccolissimo passo falso (nel Belpaese siamo professionisti di passi falsi) per sprofondare nella vergogna di un centro mancato.
La location scelta invece si è rivelata all’altezza – Torino, con la Mole come uno schermo su cui proiettare il logo dell’evento -, e il trio di presentatori, sulla carta, una stuzzicante novità che aveva il sapore dell’ignoto: Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan.
Certo, fare meglio del 1991 quando la Rai mise in piedi uno show imbarazzante con pochi mezzi e nessuna voglia non era poi così difficile: si vince facile quando poi parte un applauso a vedere un programma di prime time finire in orario (!!!) facendo dimenticare al volo le slavine di noia che facevano lo slalom tra un Sanremo di cinque ore e un David di Donatello di quattro (sic). Spettacolo secco quindi, senza pubblicità – cioè, senza troppa pubblicità -, che spariglia le carte in maniera inaspettata: siamo su Raiuno, siamo in prima serata, eppure non c’è il comico, il siparietto demenziale, la cartolina di product placement geografico, lo scandalo, il gossip, lo schiaffo, il discorso del politico. Insomma, chi ha acceso la tv alle dieci e mezzo pensando tanto sono ancora in tempo che avranno iniziato da poco ha assistito sgomento ad uno show veloce, ritmato, senza fronzoli che stavolta si, metteva al centro le canzoni.
Avere avuto un trio di conduttori che, per quanto improbabile sulla carta, nel bene e nel male viene dal mondo della musica ha giovato e non poco: Cattelan ha alle spalle i migliori X Factor, Mika e Laura Pausini si dividono tra talent e live musicali, tutti e tre sanno bene insomma cosa sia una scaletta. Anzi, viene quasi voglia di pensare che avremmo potuto, voluto e dovuto averne di più di loro, nonostante la ormai insopportabile leziosa bravura di Alessandro, le mise abbaglianti tra il kitsch e Lady Gaga di Laura, e l’ingessatura di Mika, ovviamene tenuto a briglia stretta rispetto alle sue esternazioni nel talent di Sky.
Parallelamente, i “sottotitoli parlanti” di Malgioglio – Corsi – Di Domenico hanno funzionato alla perfezione. Insomma, uno show perfetto? Si, se ci fossero state canzoni.
Cioè, ci sono state, ma.
Eurovision Song Contest 2022: le pagelle delle canzoni in gara
https://youtu.be/TM0_0WfuxSk
Eat Your Salad, Citi Zēni dalla Lettonia. C’è chi scrive che ricordano Bruno Mars, chi invece dice che seguano Falco. Risultato: un funk fuori tempo.
https://youtu.be/e6DMf-hVi7s
Boys Do Cry, Marius Bear dalla Svizzera. Se una canzone ha il coraggio, anzi l’ardire di citare Sua Maestà Robert Smith, lo faccia con rispetto e ne sia almeno all’altezza. Sembrano pronti per la Festa dell’Amore. Ma anche no.
https://youtu.be/EwZTI5AoTg4
Intention, Intelligent Music Project dalla Bulgaria. Vogliamo parlare della chitarra tamarra? Dei turnisti e il loro mashup tra Toto e Styx? Del riff che è un puro esercizio di stile senz’anima? No, infatti.
https://youtu.be/_jWXmo0-ZjI
Sekret, Ronela Hajati dall’Albania. Dite la verità, un po’ siete arrossiti quando hanno cantato “toca tocalo I like it”. No? Forse l’effetto più vicino era lo stile orientaleggiante di Gigi D’Alessio.
https://youtu.be/B6uEWHrr6fM
Sentimentai, Monika Liu dalla Lituania. Andrà in finale, tutto funziona, tutto come previsto. Ma il pezzo non va da nessuna parte.
https://youtu.be/S1tFqoflsT8
Disko, LPS dalla Slovenia. Vabbè che è l’Eurovision, ma sinceramente credevamo che il funk da chiesa del sabato pomeriggio era bello e che passato. Rock? E dove?
https://youtu.be/ug5Tein5Ams
Snap, Rosa Linn dell’Armenia. Saliamo di un gradino (ma solo di uno proprio, eh), perché lei almeno ha voce e grinta. Peccato che il brano sia un folk-pop già visto, già sentito.
https://youtu.be/1F4xozknC_4
Die Together, Amanda Georgiadi Tenfjord dalla Grecia. Siamo dalle parti di Rosa Linn, perché anche Amanda ha voce da vendere e carisma; ma anche Die Together come Snap gira su melodie già sentite e troppo deboli.
https://youtu.be/CTbH4swRtis
Saudade Saudade, MARO dal Portogallo. Ancora un po’ meglio, perché qua le melodie sono finalmente interessanti, le armonizzazioni vocali degne di essere notate, il pezzo è delicato al punto giusto tanto da risultare etereo pur piazzandosi in testa.
https://youtu.be/jfm8hVNZt8g
Stefania, Kalush Orchestra dall’Ucraina. Non sempre essere i vincitori annunciati porta bene; ancor meno se vieni dal paese che in questo momento storico è sulla bocca di tutti per una tragedia così grande da non poter essere raccontata o banalizzata, ma strumentalizzata politicamente si. Stefania funziona e anche alla grande. Lo stile c’è proprio perché fonde diverse suggestioni. E poi i versi “troverò la strada di casa anche se le strade sono distrutte” non può restare inascoltato.
Tutto il resto è noia.
E siamo solo alla prima serata dell’Eurovision Song Contest 2022.