Fall recensione del survival movie diretto da Scott Mann con Grace Caroline Currey e Virginia Gardner.
Cosa sei disposto a fare per sopravvivere?
È questa la domanda alla base del nuovo film Fall diretto da Scott Mann e ad alto tasso di adrenalina.
Hunter e Becky sono amiche per la pelle e condividono una grande passione: l’adrenalina. Durante un’arrampicata su una parete delle Montagne Rocciose Dan, il compagno di Becky, precipita e muore sul colpo.
La ragazza, nonostante suo padre la sproni ad andare avanti, passa un intero anno in depressione e con la sola compagnia dell’alcol. Dopo l’ennesimo litigio col padre tenta il suicidio, ma viene interrotta dal ritorno di Hunter che, dopo la tragedia di Dan, aveva deciso di girare il mondo, diventando una youtuber e mostrando le sue avventure sul web.
Per scuoterla, Hunter la invita alla sua prossima impresa: scalare una torre di ferro alta 650 metri che termina con una minuscola piattaforma, nel mezzo del nulla. Dopo alcune esitazioni Becky accetta la proposta dell’amica, con l’obiettivo di spargere le ceneri di Dan da quell’altezza.
Le due arrivano sul posto e, nonostante alcuni presagi che dovrebbero farle desistere (un incidente sfiorato con un camion e alcuni avvoltoi che si si nutrono di una carcassa “per la legge del più forte”), iniziano la loro scalata.
Arrivate in cima si abbandonano ai più sfrenati festeggiamenti facendo foto e video e Becky, spargendone le ceneri, dice finalmente addio a suo marito.
Al momento della discesa, però, qualcosa va storto e la scala crolla rovinosamente, lasciando le due ragazze imprigionate su quella minuscola piattaforma a 650 metri di altezza.
Si trovano in una zona semi-abbandonata, il cellulare non prende e lo zaino, con l’acqua e il drone che hanno portato, è caduto alcuni metri sotto di loro. Inizia così la loro sfida per la sopravvivenza.
Il film si rifà al genere “survival movie”, nel quale i protagonisti devono lottare per sopravvivere. Alcuni esempi sono 47 metri (2017), Open Water (2003) e Frozen (2010).
Il film è girato in un’unica location (tranne per la prima parte) ovvero una torre radio, che esiste realmente: è la quarta torre più alta degli Stati Uniti e si trova in Arizona.
Il cast vede nei panni di Becky e Hunter rispettivamente Grace Caroline Currey e Virginia Gardner. Nel ruolo di Dan, abbiamo Mason Gooding, mentre, in quello del padre di Becky, troviamo Jeffrey Dean Morgan.
Fall era un film molto atteso dagli amanti del genere, grazie anche ai numerosi spezzoni condivisi sul social TikTok, che hanno creato molte aspettative anche in Italia.
La trama è molto semplice e lineare: dopo un trauma, la protagonista cercherà di riprendere in mano la sua vita facendo quello che più ama. Ma qualcosa va storto e si ritrova appesa tra la vita e la morte: una condizione che potrà superare solo se troverà in sè la tenacia e la forza necessarie.
Non mancano i colpi di scena nella seconda parte, quando la tensione è alle stelle: un escamotage che riesce a tenere alta l’attenzione degli spettatori per tutta la durata del film.
Fall è un tipico survival movie visto spesso sul grande schermo caratterizzato da un’originale location: una vertiginosa antenna radio, circondata dal deserto.
A livello tecnico il movimento di camera segue le protagoniste per tutto il tempo, riuscendo a dare il senso di precarietà e di pericolo nel quale si trovano, facendo trattenere il fiato al pubblico più di una volta.
Il regista riesce a trasmettere il senso di vuoto, ogni volta che si guarda giù si prova una vertigine così reale che ci sembra essere lì, al fianco delle ragazze.
Le due attrici (che sono state stunt di loro stesse) riescono a compiere azioni straordinarie, che sembrano quasi impossibili, alimentate dalla voglia di sopravvivere.
Ma oltre alla spettacolarità delle immagini, non rimane granché. Una trama vista e rivista, due protagoniste abbastanza bidimensionali e un susseguirsi di eventi piuttosto prevedibile non riescono a far fare a Fall il “grande salto”.
Alcune scelte registiche sono piuttosto opinabili, come i numerosi segnali di pericolo metaforici, nelle quali le due protagoniste incappano, che fungono da presagio (fin troppo esplicito). Idem i colpi di scena che mancano di quel pathos e di quella originalità che avrebbero potuto scatenare la sorpresa nel pubblico.
Quando le due amiche passano l’intera notte su quella piattaforma, si apre uno spiraglio per un approfondimento dei loro personaggi, ma quello che ne viene fuori è solamente un aspetto piatto, che si rifà a topoi già noti (una vuole riconquistare la sua vita dopo un doloroso lutto, l’altra evita di fare i conti con la realtà).
Fall rimane un buon film d’intrattenimento, che riesce ad agitare gli animi del pubblico per quasi due ore, ma che purtroppo soffre di un “già visto” difficile da ignorare.