Fantasy Island recensione film di Jeff Wadlow con Michael Peña, Maggie Q, Lucy Hale, Austin Stowell, Portia Doubleday, Jimmy O. Yang e Michael Rooker
La febbre degli anni Ottanta non accenna a finire ed ecco arrivare Fantasy Island, film della casa di produzione Blumhouse, ispirata alla famosa serie tv di quegli anni.
Il film di Jeff Wadlow è una rilettura in chiave horror della serie Fantasilandia. Fantasy Island è un’isola tropicale, sulla quale è stato costruito un lussuosissimo resort. La particolarità di quest’isola è che su essa, a quanto si dice, viene realizzata ogni fantasia degli ospiti, ogni sogno nel cassetto.
I protagonisti sono i vincitori di un concorso e potranno soggiornare sull’isola, sulla quale verranno realizzate le loro fantasie, grazie a Mr. Roarke (Michael Peña), che si prende cura dell’isola. Quello che, inizialmente, poteva sembrare una vacanza da sogno, diventerà presto un incubo, poiché gli ospiti non potranno portare a compimento le loro fantasie: tutti gli scenari che i protagonisti desiderano diventeranno i loro peggiori incubi.
Fantasy Island, come detto, è la rivisitazione della serie Fantasilandia, andata in onda dal 1977 al 1984, per ben 152 episodi. La serie era molto meno dark del film e il ruolo di Mr. Roarke era interpretato dall’attore messicano Ricardo Montalbàn, famoso per i suoi ruoli ne Il pianeta delle scimmie e in Star Trek II – L’ira di Khan.
Nonostante in alcuni episodi ci fossero temi come il rapimento, l’omicidio e altri atti violenti, la serie non aveva una matrice horror, che è invece presente in questa trasposizione.
Proprio il ruolo di Mr. Roarke, visto come il deus ex machina dell’isola, in una sorta di visione mefistofelica, nella serie era un uomo benevole e ospitale, che aiutava gli ospiti quando c’erano problemi con le loro fantasie.
Fantasy Island ripropone i classici topoi dell’horror, mostrando un gruppo di personaggi che si ritrova in una situazione pericolosa e in lotta all’ultimo sangue per la sopravvivenza, portando inoltre lo spettatore a chiedersi se sia giusto provare a realizzare i sogni più reconditi e renderli realtà o se invece sia meglio limitarli a fantasie vere e proprie.
I sogni dei protagonisti sono desideri semplici e comuni: ricevere di più dalla vita, rimediare ad un errore del passato o vendicarsi delle angherie subite durante l’adolescenza. Ma tutte queste fantasie si ritorcono contro di loro, diventando incubi dai quali devono sfuggire.
La Blumhouse ci ha abituati ad alcune buone pellicole di genere come Insidious, La notte del giudizio, Sinister, Get out e Split, m anche ad horror visti quasi in chiave comica, come Auguri per la tua morte. E proprio in questo ultimo genere che si colloca Fantasy Island: c’è l’horror, c’è il thriller, ci sono numerosi ma ben dosati jump scare, ma c’è anche una sorta di atmosfera comica che riprende con ironia i filoni ricorrenti del cinema horror, ricordandoci Quella casa nel bosco, cult che mescola comicità ed orrore, usufruendo dei cliché tipici di quest’ultimo, mentre lo scenario dell’isola che nasconde segreti e il mito dei sogni riprende vagamente Lost.
I dialoghi rappresentano il punto debole della pellicola di Jeff Wadlow, sbrigativi e poco ispirati, a corredo di eventi che virano fin troppo velocemente verso l’horror, senza momenti di transizione che diano spessore alla narrazione, comunque piacevole e scorrevole, arricchita da qualche colpo di scena che non vi sveliamo.
Nel cast, oltre a Michael Peña, troviamo Lucy Hale (già vista in Obbligo o Verità, sempre della Blumhouse), Maggie Q, Portia Doubleday, Kim Coates, Michael Rooker, Ryan Hansen e Jimmy Q. Yang.