Fear Street Parte 2: 1978 recensione film di Leigh Janiak con Sadie Sink, Emily Rudd, Ryan Simpkins, McCabe Slye, Ted Sutherland e Jordana Spiro
Fear Street Parte 2: 1978: dove eravamo rimasti?
Deena (Kiana Madeira) e Josh (Benjamin Flores Jr.) sono riusciti ad immobilizzare Sam (Olivia Welch) che è stata posseduta dallo spirito di Sarah Fier, la strega autrice della maledizione di Shadyside. I due fratelli sono gli unici sopravvissuti al massacro avvenuto nel primo capitolo della saga di Fear Street e ora tocca a loro terminare questa scia di omicidi. Decidono di rintracciare un’altra sopravvissuta alla maledizione: C. Berman (Gillian Jacobs). Nel 1978, infatti, nel campeggio di Nightwing un ragazzo impazzisce e uccide decine dei suoi coetanei, ma C. Berman riesce a sopravvivere. È proprio la sua storia che Deena e Josh vogliono sentire.
Veniamo così trasportati nel 1978, nel campeggio di Nightwing: qui troviamo le due sorelle Ziggy (Sadie Sink) e Cindy Berman (Emily Rudd) in continuo conflitto perché l’una l’opposto dell’altra. Tommy (McCabe Slye), il ragazzo di Cindy, impazzisce, colpito dalla maledizione della strega, e scatena la sua furia omicida sui suoi compagni. A provare a fermarlo ci sono Ziggy e un giovane Nick Goode (Ted Sutherland) l’unico amico di Ziggy in questa storia. Tutto sembra già scritto ma una piccola speranza di sconfiggere Sarah Fier c’è, riusciranno i nostri ragazzi a portare a termine la loro missione?
L’impronta di R.L. Stine si fa sentire in questo secondo capitolo di Fear Street. Uno slasher movie adolescenziale che vuole rispettare tutti i canoni del genere, ma allo stesso tempo riesce ad approfondirlo dando più spessore a trama e personaggi. In questo secondo capitolo, infatti, quello che spicca è il rapporto tra le sorelle Berman, conflittuale ma allo stesso tempo in continua evoluzione. Ziggy rispecchia la ragazza che non vuole rispettare le regole e odia le imposizioni, questo la rende anticonformista e antipatica alle altre ragazze del campeggio che la prendono di mira. Sadie Sink è una vera e propria certezza nel genere, già nota per il suo ruolo in Stranger Things, si conferma una scream queen a tutti gli effetti. Cindy Berman, invece, interpretata da Emily Rudd, sebbene sia una ragazza di Shadyside, mostra un comportamento che si addice di più a una ragazza di Sunnyvale. Ed è proprio questa la ragione che la spinge a fingere di essere un’altra, nella speranza che, così facendo, la maledizione non la raggiungerà.
In Fear Street Parte 2: 1978 il ritmo è più serrato che mai: il pubblico viene coinvolto di più grazie all’evoluzione della storia che approfondisce il mistero che ruota attorno alla maledizione di Sarah Fier. Un occhio attento coglie piacevolmente i richiami a Venerdì 13 e l’ambientazione nel campeggio anni ’70 potrebbe risultare un cliché se non fosse che è perfettamente equilibrata e ben sfruttata. Questo mix evocativo è uno degli ingredienti che tiene attaccato allo schermo il pubblico.
La violenza in questo secondo capitolo aumenta notevolmente. Non è per i deboli di stomaco, soprattutto se consideriamo che il killer questa volta se la prende con bambini e ragazzi. Leigh Janiak però lascia alla macabra immaginazione gli omicidi dei bambini portandoli fuori inquadratura, mentre il destino degli adolescenti è esplicitamente cruento.
L’ottimo lavoro fatto sulla caratterizzazione dei personaggi ci permette di entrare in sintonia con i temi affrontati da questo capitolo. Tematiche come imparare ad accettarsi e non negare mai se stessi, avere fiducia nel futuro che ci aspetta perché siamo noi a determinarlo, risultano perfette per il pubblico di riferimento. Quello che salta all’occhio immediatamente è il tema sulla differenza di classe sociale nei sobborghi americani, espresso nella rivalità tra le due cittadine di Shadyside e Sunnyvale. Il fatalismo legato all’appartenenza di una o dell’altra fazione guida le scelte dei nostri ragazzi. Cindy più di tutti ne è ossessionata: Shadyside è destinata ad essere una cittadina povera e senza prospettive al contrario di Sunnyvale dove ogni futuro sembra migliore. I nostri ragazzi oltre che con i serial killer lottano per emanciparsi dalla triste realtà in cui sono nati. Riusciranno a sconfiggere il destino legato a quella terribile maledizione?
Fear Street Parte 2: 1978 è un ottimo capitolo di transizione che aumenta la voglia di proseguire con la storia e scoprire come andrà a finire. Sebbene sia destinato a un pubblico adolescenziale il ritmo, i temi e il picco di violenza lo rendono un prodotto piacevole e divertente anche per un pubblico adulto. In attesa del gran finale con il terzo capitolo.