Fedeltà recensione serie TV Netflix di Alessandro Fabbri, Elisa Amoruso e Laura Colella con Michele Riondino, Lucrezia Guidone, Carolina Sala, Leonardo Pazzagli, Maria Paiato e Maurizio Lastrico
Arriva su Netflix Fedeltà – leggi la nostra intervista ai protagonisti – la nuova miniserie in sei episodi tratta dall’omonimo romanzo di Marco Missiroli, vincitore del Premio Strega Giovani nel 2019. La serie è diretta da Stefano Cipani (Mio fratello rincorre i dinosauri) e Andrea Molaioli (La ragazza del lago, Il gioiellino), prodotta da Angelo Barbagallo di Bibi Film e scritta da Alessandro Fabbri, Elisa Amoruso e Laura Colella.
A dare anima e corpo a Carlo Pentecoste e Margherita Verna, i protagonisti di Fedeltà, troviamo Michele Riondino (La ragazza del mondo, Un’avventura, Il giovane Montalbano) e Lucrezia Guidone (La ragazza nella nebbia, Qui rido io, Summertime).
Carlo e Margherita sono una coppia sposata da diversi anni. La tranquilla vita matrimoniale viene scombussolata da un malinteso, un presunto tradimento di Carlo con Sofia (Carolina Sala), una giovane studentessa del suo corso di scrittura creativa all’Università. Margherita inizia a nutrire forti dubbi sulla fedeltà di suo marito. Inoltre, sente nascere un’attrazione per Andrea (Leonardo Pazzagli), il suo fisioterapista. I due sapranno resistere alle tentazioni e restare fedeli?
LEGGI ANCORA: Fedeltà, il nostro incontro con i protagonisti della serie Netflix
Con questo dubbio si apre la prima puntata di Fedeltà. Lo spettatore si chiede quanto Carlo e Margherita siano fedeli l’uno verso l’altro. La coppia, felicemente sposata da anni, ha dei progetti per l’immediato futuro, come l’acquisto di un appartamento, dopo aver vissuto per anni in affitto. Ma è chiaro ed evidente che mostra i segni di una crisi che potrebbe portare a un punto di rottura definitivo.
Sofia Casadei rappresenta per Carlo un modo per evadere dalla routine quotidiana. Inoltre, l’uomo è bloccato nella stesura del suo secondo romanzo.
Alla base di questo rapporto c’è la mancanza di sincerità ed è chiaro fin da subito che la fedeltà di cui si parla è messa in discussione dall’attrazione fisica che Carlo e Margherita nutrono verso Sofia e Andrea.
Restando quanto più fedeli al romanzo di Marco Missiroli, gli sceneggiatori Alessandro Fabbri, Elisa Amoruso e Laura Colella si concentrano sui dubbi e sulle incertezze di Carlo e Margherita, ma dando poco risalto ad alcuni personaggi che nel romanzo erano in primo piano. Il materiale narrativo a disposizione era abbastanza vasto per ampliarlo in sei episodi dalla durata di trenta minuti. Infatti, c’è poco spazio per il personaggio di Andrea (Leonardo Pazzagli) e Anna (Maria Paiato), la madre di Margherita.
Quel che si evince fin dalla prima puntata è quanto i rapporti sentimentali possono mutare da un momento all’altro, causando, prima o poi, dei punti di rottura insanabili oppure un ricongiungimento. Milano e Rimini sono le due città che fanno da sfondo alle vicende dei protagonisti. Entrambe si rivelano dei luoghi perfetti per descrivere le loro inquietudini. Michele Riondino e Lucrezia Guidone sono bravissimi ad interpretare due personaggi così diversi e dalle mille sfaccettature, creando la giusta alchimia che permette allo spettatore di empatizzare con loro. Assistiamo alle continue esitazioni tra due persone che non hanno il coraggio di dichiarare la reciproca infedeltà. Margherita sembra incolpare Carlo di averla tradita, ma lei fa lo stesso con Andrea, finendo con omettere alcuni particolari necessari per risanare il loro rapporto o magari chiuderlo.
Fedeltà si concentra prevalentemente sulla crisi matrimoniale, finendo con mettere in ombra alcuni personaggi che avrebbero meritato maggiore visibilità. La serie Netflix si rivela un prodotto interessante, grazie ad un ottimo cast di attori e a una solida sceneggiatura, ma che avrebbe potuto osare di più, soffermandosi su ulteriori aspetti della relazione di coppia e mettendo in maggior risalto alcuni personaggi che nel romanzo di Missiroli erano in primo piano.