Fino all’ultimo battito recensione serie TV di Cinzia TH Torrini con Marco Bocci, Violante Placido, Bianca Guaccero, Loretta Goggi, Fortunato Cerlino, Michele Venitucci, Francesca Valtorta e Gaja Masciale
Andrà in onda il 23 settembre in prima serata su Rai 1 la serie televisiva Fino all’ultimo battito, diretta dalla regista fiorentina Cinzia TH Torrini (Elisa di Rivombrosa, Terra ribelle e Pezzi unici) e prodotta dalla Eliseo Entertainment, la società di produzione di Luca Barbareschi in collaborazione con Rai Fiction.
Può un padre spingersi a qualsiasi atto illecito pur di salvare la vita del proprio figlio che versa in gravi condizioni di salute? E quel che accade a Diego Mancini (Marco Bocci), uno stimato cardiochirurgo di un noto ospedale di Bari, che vive in una graziosa villetta con la moglie Elena (Violante Placido), Anna (Gaja Masciale), la figlia che quest’ultima ha avuto da una precedente relazione finita male e Paolo (Giovanni Carone), il loro bambino di sette anni che soffre di una grave cardiopatia. Quando le condizioni del bambino peggiorano e necessitano di un trapianto di cuore, Diego si trova a dover fare una scelta che cambierà radicalmente la sua etica professionale. Nella sua vita subentra il noto boss Cosimo Patruno (Fortunato Cerlino), che attraverso i suoi loschi traffici, pur essendo detenuto porta l’uomo a commettere atti illeciti. Ma fino a che punto Diego sarà disposto a spingersi contro i suoi sani prìncipi?
La serie, composta da sei puntate, rappresenta una bella sfida per la rete ammiraglia, in quanto le tematiche che vengono affrontate sono raccontate con estrema delicatezza, mostrando un uomo disposto a fare qualsiasi cosa pur di salvare la vita del proprio figlio, ma il suo gesto gli costerà molto caro. Diego si troverà immischiato in una serie di ricatti portati avanti da Cosimo Patruno e dalla nuora Rosa (Bianca Guaccero), entrambi provenienti da una nota famiglia di malviventi locali.
Quel che si evince fin dalla prima puntata è quanto Diego sia un medico stimato e che ama il suo mestiere, circondato da colleghi che lo apprezzano per il suo altruismo. Assistiamo al gesto estremo che l’uomo compie andando contro il suo codice deontologico, purtroppo inevitabile pur di salvare la vita del figlio che necessita di un trapianto di cuore. Fino all’ultimo battito tratteggia la figura di un uomo che mostra come tutti le proprie fragilità, la cui sfortuna è quella di essere ripreso nell’unico atto illegale che compie pur di vedere salva la vita del proprio figlio.
La sceneggiatura scritta con dovizia di particolari da un ottimo team di sceneggiatori – Andrea Valagussa, Fabrizia Midulla, Maura Nuccetelli, Elisa Zagaria e Nicola Salerno – punta soprattutto a descrivere la criminalità organizzata in cui Bari versa, dove regnano sovrani traffici illeciti, omicidi e rapine portate avanti dalla famiglia Patruno, capeggiata dal perfido Cosimo.
Marco Bocci, reduce da successi come Bastardi a mano armata e dalla sua prima opera come regista, A Tor Bella Monaca non piove mai (2019), riesce con grande bravura a calarsi nei panni di Diego, assai diverso dai precedenti personaggi ritratti sullo schermo. Non sono da meno Violante Placido, Loretta Goggi e Bianca Guaccero, quest’ultima ritorna a recitare come attrice dopo anni di conduzione televisiva.
Fino all’ultimo battito di Cinzia TH Torrini riesce a mantenere alta la tensione della narrazione, merito di un ottimo lavoro di sceneggiatura e delle buone interpretazioni dei suoi interpreti, mostrandoci una storia e un contesto diversi dalle produzioni generaliste a cui siamo abituati sul piccolo schermo.