folklore: the long pond studio sessions recensione documentario di e con Taylor Swift, Aaron Dessner, Jack Antonoff e Justin Vernon su Disney+
Il documentario folklore: the long pond studio sessions è diretto, prodotto e ovviamente interpretato da Taylor Swift, la cantautrice americana che sta infrangendo i suoi stessi record.
folklore, ottavo album di studio della Swift, è stato rilasciato a sorpresa quest’estate, dopo essere stato registrato totalmente in isolamento. Non è stato anticipato da nessuna campagna marketing, è stato annunciato il giorno prima con qualche post sui social media e il giorno dopo è stato rilasciato.
Taylor Swift e i suoi collaboratori Aaron Dessner dei The National e Jack Antonoff non si erano mai visti dal vivo prima della registrazione di questo speciale. Durante folklore: the long pond studio sessions hanno avuto così la possibilità di suonare insieme per la prima volta e di raccontare le loro esperienze e il loro processo di lavorazione per creare questo o quel brano.
Viene inoltre svelato il “mistero” di William Bowery, co-autore di alcuni brani di folklore e evermore – nuovissimo album della Swift rilasciato in dicembre. William Bowery altri non è che Joe Alwyn, compagno di Taylor Swift che ricorderete ne La favorita e in Mary regina di Scozia.
folklore: the long pond studio sessions, così come Miss Americana, non faranno altro che aumentare il vostro rispetto per Taylor Swift. Ovviamente non dovete non sopportarla a prescindere, altrimenti potreste guardare tutti i documentari del mondo e non servirebbe a nulla. La sua etica del lavoro, la sua capacità creativa, rimarrete affascinati dalla forza di questa giovane donna.
Una mente romantica, profonda, ricca di immaginazione e capace di trasformare emozioni poco carine come gelosia e rabbia, in poesie ipnotiche.
folklore: the long pond studio sessions può essere fruito anche come sottofondo mentre vi rilassate, un prodotto musicale per il quale non vi pentirete di aver premuto play.