Fucking with Nobody recensione film di e con Hannaleena Hauru, Lasse Poser, Samuel Kujala, Pietu Wikström, Jussi Lankoski e Anna Kuusamo
Satira è la parola d’ordine di Fucking With Nobody, il film finlandese presentato nella sezione Biennale College di Venezia 77. Diretto da Hannaleena Hauru e costruito secondo uno schema a scatole cinesi, Fucking With Nobody racconta la storia di un’attrice rifiutata che decide di mettere in piedi un suo progetto insieme ad alcuni amici.
Dopo che il suo ultimo provino va male, Hanna inventa una storia d’amore con Ekku, il suo amico gay, postando foto tenere e intime su Instagram. In breve tempo tutto diventa reale e i follower restano catturati dal loro rapporto, avidi di nuove foto e video. Ma, quando il successo è ormai tangibile, la realtà bussa alla porta destabilizzando alcune dinamiche interpersonali.
Lo sguardo tagliente di Hauru si percepisce nella regia di Fucking with Nobody che denuncia quella caratteristica di finzione che fa parte del mondo dei social che oggi regna sovrano. La storia di Hanna ed Ekku sembra sottolineare il bisogno estremo di romanticismo della società di oggi che, pur di provare emozioni, accetta anche che siano fasulle ed edulcorate in modo artificiale.
Dietro la farsa al centro del film c’è una produzione professionale: operatori, truccatrice, tecnico del suono e delle luci che studiano nel dettaglio ogni momento di passione e dolcezza tra i due innamorati. Ma la regista si diverte a mescolare realtà e finzione costruendo un film dalla struttura complessa anche se apparentemente banale.
La regia è volontariamente amatoriale, gioca con i colori pastello e con il kitsch di filmati vecchio stile che sembrano echi di una televisione degli anni 70. Strizza l’occhio alla soap opera e al piacere del voyeurismo che è sempre appartenuto fortemente al genere umano. Sorprendono poi qua e là dialoghi espliciti senza peli sulla lingua, e scene provocatorie e assurde che non lasciano indifferenti lo spettatore con una sensazione mista tra disgusto e stupore. Tuttavia c’è della volgarità di troppo in alcuni momenti, che poteva essere anche tenuta più a bada all’interno della sceneggiatura.
Fucking with Nobody è un film di una sezione collaterale di Venezia 77 che però ha attirato l’attenzione per il suo argomento attuale e moderno. Film coraggioso low budget che aiuta a riflettere sulla possibilità che i social possano impoverire i rapporti umani, in particolare l’amore, quel sentimento che tutti rincorriamo e che illude anche senza bisogno della tecnologia e di strumenti virtuali.