Ghostbusters è un must degli anni Ottanta che ha fatto la storia del cinema moderno, diventando un vero e proprio fenomeno pop. Ripercorriamone lo sviluppo e scopriamo qualche curiosità
Lo scorso primo dicembre Netflix ha inserito nel suo catalogo due must degli anni Ottanta: Ghostbusters – di cui potete leggere la nostra recensione – e Ghostbusters II. Ma forse è riduttivo circoscriverli agli anni Ottanta: sarà il tema riconoscibilissimo dalle prime note, le iconiche tute, la storia avvincente, l’umorismo dei quattro protagonisti, ma diciamocela tutta, Ghostbusters è un vero e proprio fenomeno cinematografico.
Il primo film esce nei cinema nel 1984, diretto da Ivan Reitman e vede come protagonisti Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis ed Ernie Hudson.
Ci troviamo a New York: Peter, Ray ed Egon sono tre ricercatori universitari di parapsicologia che studiano da diverso tempo i fenomeni paranormali, pur avendo scarsi risultati. Ma finalmente arriva la loro occasione: in una biblioteca pubblica della città si trovano faccia a faccia con un ectoplasma, il primo della loro vita. Decidono quindi di intraprendere l’attività di acchiappafantasmi, grazie anche a delle sofisticate apparecchiature create da Egon, come lo zaino protonico, le ghost-trap e le griglie di contenimento. I tre decidono di acquistare una vecchia caserma dei vigili del fuoco in disuso per renderla la loro base operativa, usando come mezzo di trasporto una vecchia ambulanza, che diventa la celebre e iconica Ecto-1. Dopo il primo incontro con Slimer, un bizzardo ed ingordo ectoplasma verde, decidono di assumere dei rinforzi ed ecco arrivare Winston a completare la squadra.
I quattro si troveranno presto a dover affrontare l’incombente minaccia rappresentata da Gozer, una divinità sumera del 6000 a.C., pronta a reincarnarsi.
Ghostbusters è diventato immediatamente un fenomeno cinematografico cult. Il concept originale della pellicola nacque dalla passione di Dan Aykroyd per i fenomeni paranormali: dopo essersi documentato sulla parapsicologia e sulla fisica quantistica, abbozzò la prima idea della pellicola nel 1981, col titolo provvisorio di Ghost Smashers.
L’idea iniziale del film era molto più elaborata ed ambiziosa: gli acchiappafantasmi avrebbero avuto la possibilità di viaggiare nel tempo, nello spazio e in altre dimensioni per poter catturare ectoplasmi. Era molto diversa anche la divisa degli acchiappafantasmi: i protagonisti, infatti, avrebbero dovuto indossare una divisa simile a quella della SWAT ed armeggiare con delle bacchette.
In seguito, Aykroyd presentò la sua idea al regista Ivan Reitman (il quale divenne il regista di entrambi i film di Ghostbusters), poiché entrambi stavano lavorando su una commedia tratta dal romanzo Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams. Reitman rimase estasiato dall’idea e si occupò immediatamente della sceneggiatura; i due contattarono Harold Ramis per un consulto sulla sceneggiatura, poiché Reitman e Ramis avevano già lavorato insieme su diverse pellicole come Animal House.
Intorno al 1983 Reitman mise mano sulla sceneggiatura, scarnendola parecchio per questioni di budget e abbozzò i primi disegni degli zaini protonici e delle trappole.
Inizialmente il quartetto protagonista doveva essere interpretato da John Belushi, John Candy, Eddie Murphy e Dan Aykroyd, ma la prematura morte del primo e alcuni precedenti ingaggi per Candy e Murphy, fecero rivalutare la scelta del cast.
Il ruolo di Peter Venkman fu offerto a Steve Guttenberg, il quale rifiutò per accettare il ruolo di Carey Mahoney nella saga di Scuola di polizia. Quindi, fu offerto a Bill Murray, il quale aveva già lavorato precedentemente con Harold Ramis; infine, arrivò Ernie Hudson per il ruolo di Winston.
Completano il cast Sigourney Weaver, Rick Moranis ed Annie Potts.
Il film fu girato e ultimato in un solo anno e, proprio i tempi celeri, resero difficoltosa la produzione. Uno degli elementi più difficili fu rappresentato dagli effetti speciali: i principali Studi stavano lavorando ad altri film, tra cui l’Industrial Light & Magic, impegnato per Indiana Jones e il tempio maledetto e per Il ritorno dello Jedi. Alla fine fu scelta la Boss Film Studios, appena inaugurata dal direttore degli effetti speciali Richard Edlund.
Una delle sfide più grandi fu sicuramente la creazione degli ectoplasmi, tra cui ovviamente Slimer, il cui design ha richiesto ben sei mesi di sviluppo, con diverse variazioni in corso d’opera. Slimer fu interpretato da un membro della crew, Mark Wilson, il quale, durante le riprese, indossava una tuta di gommapiuma rinforzata con lo spandex, filmando con uno sfondo nero.
La storia si svolge interamente a New York, ma la pellicola è stata girata anche a Los Angeles e nei Burbank Studios. Il quartier generale dei Ghostbusters, l’iconica caserma dei pompieri, è costituito all’esterno da una caserma situata a Tribeca, New York, e all’interno da un’altra caserma che si trova a Los Angeles.
L’opera di Reitman ebbe una promozione straordinaria per l’epoca: sulle auto di New York furono attaccati diversi adesivi che raffiguravano il celebre logo. Per quanto riguarda il trailer, invece, si decise di usare uno degli spot pubblicitari dei Ghostbusters presenti nel film: nel video compariva un altro numero (diverso da quello della pellicola) col prefisso 1-800, che corrispondeva ad un vero numero telefonico collegato ad un messaggio registrato con le vere voci di Murray e Aykroyd che ricevette mille chiamate all’ora per sei settimane.
Ghostbusters, fin dalla sua uscita, ebbe un successo straordinario: fu il più grande successo del 1984 in tutto il mondo, incassando quasi 300 milioni di dollari; anche in Italia ebbe un enorme successo, diventando il film più visto dell’annata 1984-85.
Nominato anche a due premi Oscar (migliori effetti speciali e miglior canzone) e a tre Golden Globe (miglior film commedia, miglior attore in un film commedia per Bill Murray e migliore canzone originale).
Il grande successo dell’originale generò anche due serie animate, The Real Ghostbusters (andata in onda dal 1986 al 1991) ed Extreme Ghostbusters (un sequel con altri personaggi, andata in onda nel 1997) ed il sequel del 1989, Ghostbusters II.
Ghostbusters: alcune curiosità sul film
- Nel 2015 Ghostbusters è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti;
- Quasi nessuna delle scene è stata girata come era scritta nella sceneggiatura: c’erano infatti delle frequenti improvvisazioni da parte di tutti i protagonisti, soprattutto da parte di Bill Murray;
- L’ectoplasma Slimer è un omaggio a Bluto, personaggio interpretato da John Belushi in Animal House. Oltretutto il nome “Slimer” non viene mai pronunciato nel film, ma è stata una creazione degli sceneggiatori della serie animata;
- Ray Parker Jr., compositore del mitico tema musicale, si è ispirato ad uno spot di una ditta di spurghi e drenaggi per creare la canzone;
- La famosa Ecto-1, la macchina usata dai protagonisti, è una Cadillac Miller-Meteor Combo del 1959, adattata per entrare in servizio come ambulanza, limousine o carro funebre, pratica comune per le Cadillac americane di quel periodo;
- Ghostbusters cita apertamente il cortometraggio Disney Topolino e i fantasmi del 1937, che vede Topolino, Paperino e Pippo come improbabili cacciatori di fantasmi.
Ghostbusters rimarrà per sempre un cult degli anni Ottanta, uno dei film a cui siamo più affezionati, grazie ad un’idea geniale di fondo e ad un cast azzeccatissimo.