Giffoni Film Festival Day 9: tutti i vincitori e i film premiati tra lungometraggi, cortometraggi e documentari. Discorso di chiusura del direttore Claudio Gubitosi che lancia Giffoni Opportunity
Intenso epilogo del Giffoni Film Festival 2019, che quest’anno abbiamo seguito in diretta quotidianamente durante il corso dell’intera edizione.
FILIPPO NIGRO VIDEO INTERVISTA GIFFONI 2019
La giornata conclusiva inizia con l’arrivo dell’attore Filippo Nigro, di ritorno a Giffoni dopo l’edizione 2013. Nigro racconta ai ragazzi della giuria in sala Truffaut, e ai giornalisti, il suo desiderio di interpretare, almeno una volta nell’arco della sua carriera, un personaggio folle, nevrastenico. “Chi mi conosce mi dice spesso che nella vita reale sono una mitraglia, sul set ho sempre interpretato personaggi pacati” commenta.
Nigro tornerà presto a recitare il ruolo del politico Amedeo Cinaglia nel terzo capitolo della serie Netflix Suburra.
Ha appena finito di girare, invece, il film di Ferzan Özpetek La dea fortuna, ma l’attore non fa trapelare molte notizie sul suo personaggio, parla, piuttosto, del suo rapporto di profonda fiducia con il regista, così cieca da spingerlo ad accettare quest’ultimo lavoro senza nemmeno aver letto prima la sceneggiatura.
“Sono stato chiamato dopo rispetto al resto del cast” dice Filippo “Ma appena Ferzan mi ha proposto il film, ho detto subito si.”
“Ho saltato tutta la fase di lettura che hanno fatto i miei colleghi. Quando sono arrivato sul set Özpetek aveva richieste precise che io ho cercato di esaudire” spiega ai nostri inviati.
Nel pomeriggio incontriamo l’attrice Cristina Rambaldi, nello staff del festival di Giffoni come Facilitator (conduttrice), già da noi intervistata meno di un mese fa, poco prima del trionfo al Taormina Film Festival con il film Show me what you got.
“Un film coraggioso e indipendente” lo definisce, dove lei interpreta il ruolo di un’attivista. “Non ci aspettavamo la vittoria a Taormina” ammette.
Per quanto riguarda la sua esperienza a Giffoni, racconta che l’ospite che più l’ha colpita è stato Woody Harrelson, grazie alla sua umiltà.
Cristina ci dice, infine, che le piacerebbe tornare a lavorare anche in teatro.
CRISTINA RAMBALDI | Intervista all’attrice e scrittrice conduttrice del Giffoni Film Festival 2019
La chiusura del festival di Giffoni è sancita dalla premiazione dei film vincitori votati dai ragazzi di ogni sezione. Tra i lungometraggi a trionfare sono:
ELEMENTS +6: ROCCA CHANGES THE WORLD di Katja Benrath (Germania, 2019), storia dell’impavida Rocca, della sua amicizia con Casper e del rapporto con l’amata nonna
ELEMENTS +10: TEACHER di Siddharth Malhotra (India, 2018), la commovente storia di un’insegnante alle prese con difficoltà di salute e la missione di formare gli alunni
GENERATOR +13: BLINDED BY THE LIGHT di Gurinder Chadha (UK/Regno Unito), dalla registra di Sognando Beckham una storia di amore, famiglia, coraggio e speranza
GENERATOR +16: GIANT LITTLE ONES di Keith Behrman (Canada, 2018), dramma su un’amicizia fraterna che andrà oltre ogni avversità
GENERATOR +18: THE PLACE OF NO WORDS di Mark Webber (USA, 2019), un padre e un figlio tra amore e morte, risate e dolore
GEX DOC: IN THE NAME OF YOUR DAUGHTER di Giselle Portenier (Canada / Tanzania / Regno Unito, 2018), documentario su una giovane ragazza che sfugge al destino pianificato dai suoi genitori per conquistare il suo futuro e la libertà di essere
Tra i cortometraggi, THE MOST MAGNIFICENT THING di Arna Selznick (Canada) per gli Elements +3, ZIBILLA di Isabelle Favez (Svizzera) per gli Elements +6, THE SCHOOL TRIP di Salvatore Allocca (Italia) per gli Elements +10, SONG SPARROW di Farzaneh Omidvarnia (Danimarca) per i Generator +18. Per Parental Experience, SKIN di Guy Nattiv (USA), premio Oscar 2019, e BROTHER di Beppe Tufarulo (Italia).
Infine, sentita è la conferenza stampa del direttore del festival Claudio Gubitosi, che invita alcuni giurati ad esprimere la propria opinione sulla manifestazione.
“Giffoni è la casa delle fragilità” dice un ragazzo della Masterclass “Qui la fragilità è vista come un’opportunità, perché dall’erba calpestata nasce un sentiero.”
“Non mi fate parlare di Giffoni, venite!” dice Gubitosi “Qui le emozioni sono vere e pubbliche, c’è un senso di comunità.”
Il direttore annuncia, poi, le date del 2020, dal 16 al 25 luglio, tema “Il Pianeta”.
Il prossimo anno il Giffoni giungerà alla cinquantesima edizione, cambiando nome: non sarà più Giffoni Experience, nomenclatura adottata dal 2009 ad oggi, ma Giffoni Opportunity, un’opportunità per tutti.
Verrà infatti ampliato il numero dei giurati ad un minimo di 6500 elementi, si formeranno nuove Masterclass, e, soprattutto, si tenterà di avviare una collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – scuola di cinema nazionale, per un corso inerente la sceneggiatura, ed uno sull’animazione.
“Vorrei invitare a Giffoni il presidente della Repubblica Sergio Mattarella” ammette Gubitosi “Inoltre, vorrei far tornare qui Meryl Streep e Roberto Benigni.”
Tra quelli dei possibili talent da invitare, spuntano anche i nomi di Robert De Niro, Angelina Jolie e Jon Voight.
Al termine della cerimonia di chiusura, la cittadella, gremita, intona Never ending story, prima del countdown per l’entrata nel 50esimo anno d’attività del festival e della caduta di una coloratissima cascata di coriandoli sulle teste dell’emozionato pubblico.
Gaetano Balzano, Michele Balzano