Gli ultimi saranno ultimi recensione del film di Massimiliano Bruno con Paola Cortellesi, Alessandro Gassmann, Fabrizio Bentivoglio e Stefano Fresi
Stasera in TV: Gli ultimi saranno ultimi
Con grande gioia si dà spazio ad una nuova rubrica settimale, Che TV vedi, o meglio CheTVedi. Una rubrica che porta con sé una buona pellicola, scelta attentamente tra le molte proposte del palinsesto televisivo, da gustarsi in prima serata, seduti sul divano o sul letto di casa a fine giornata.
La prima scelta della rubrica verte su un film drammatico italiano, che andrà in onda questo mercoledì, su Rai 1 alle 21.25. La pellicola in questione è Gli ultimi saranno ultimi del 2015, diretta da Massimiliano Bruno. Nel cast Paola Cortellesi e Alessandro Gassman, ottimi attori già notati in pellicole dal retrogusto “agrodolce” come questa.
La trama si svolge intorno alla storia di Luciana e Stefano, una normale coppia di quasi quarantenni che vive ad Anguillara, in una dimensione provinciale basata su routine, lavoro sottopagato, amici al bar e malcontenti di una vita che tira avanti a stento. Ma il cambiamento che stravolge le loro vite è la perdita dell’unica entrata fissa per pagare le bollette: il lavoro di Luciana.
Il film risulta assolutamente una perla da non perdersi, con una Cortellesi da far venire i brividi a chiunque. Gli ultimi saranno ultimi si mostra toccante, e a tratti straziante, perché è la rappresentazione dell’esasperazione di uomini e donne costretti a sottostare ad un futuro incerto. È lo specchio di una generazione che brancola nel buio, ma ne è stanca. Si osserva da vicino la vita di quella che potrebbe essere una coppia qualunque, con desideri normali, semplici, “alla portata di tutti”. Desideri che però diventano inaccessibili per persone come Luciana e Stefano, Zanzotto (un poliziotto distrutto dalla morte di un collega ed interpretato da Fabrizio Bentivoglio) e tantissimi altri piccoli, ma rappresentativi personaggi. Questa pellicola è un racconto di vinti innocenti, di vite barcollanti e di compromessi che è la vita dei protagonisti ad imporre a quest’ultimi.
La domanda che ronza intorno alla testa di Luciana fin dai primi minuti di film è: devo accettare quello che mi accade senza reagire, oppure posso decidere e rischiare anche quel po’ di “niente” che tengo in pugno? Gli ultimi saranno ultimi è un dramma angosciante poiché reale, poiché specchio del peggior incubo delle persone comuni e oneste (anche se a tratti un po’ immature come Stefano o impulsive come Luciana), ovvero la mancanza di certezze per una vita normale. Le speranze e i progetti futuri vengono fortemente messi in dubbio dalla precarietà economica delle vite dei protagonisti.
Il cast è ben assortito e funziona alla perfezione. L’atmosfera della provincia, a tratti rassicurante e a tratti soffocante, è creata con minuziosa attenzione e per questo è molto più che credibile. Incarnazione perfetta dello spirito della pellicola si trova nella frase straziata di Luciana (coronata dalla magistrale recitazione di Paola Cortellesi): “Io non so’ matta; so’ stanca”.
Opera caldamente consigliata, dal significato profondo e dal tema molto attuale. Il ritmo non pesante, ma anzi veloce e dinamico, permette di non soffrire assolutamente la lunghezza del film. Un’ora e quaranta ben spesi, in un mercoledì sera di settembre.
Valentina