Hollywood boicotta la Russia di Putin e blocca le uscite di tutti i blockbuster, da The Batman a Morbius e Sonic 2. Zelensky sente la vicinanza del “suo” mondo. Anche il Festival di Cannes pronto al ban verso la Russia
In seguito all’invasione militare che la Russia di Vladimir Putin sta perpetrando nei confronti dell’Ucraina – proprio in queste ore sono sotto attacco missilistico vari quartieri residenziali e diversi distretti della capitale Kiev, assediata e stretta in una strenua resistenza – le Big Five di Hollywood Universal Pictures, Paramount Pictures, Warner Bros. Pictures, Walt Disney Pictures e Sony Columbia Pictures hanno annunciato di aver sospeso l’uscita dei loro film in Russia.
Le major prendono dunque posizione contro l’invasione russa dell’Ucraina aggiungendosi alla lunga sfilza di sanzioni applicate sia dalle organizzazioni governative NATO ed Unione Europea che dagli Stati, sulla falsariga di provvedimenti di boicottaggio, espulsione e sospensione intrapresi da comitati e federazioni sportive quali CIO, FIFA e UEFA, ed ancora brand prestigiosi, personalità singole e grandi eventi di intrattenimento come l’Eurovision Song Contest organizzato dalla European Broadcasting Union.
Tra le uscite bloccate, Red di Disney, The Batman di Warner Bros., Morbius di Sony, ed ancora The Lost City e Sonic 2, entrambi titoli Paramount. Non poteva esimersi Universal Pictures, che ha comunicato direttamente, senza grandi distinguo e in risposta alla crisi umanitaria in corso in Ucraina, di aver sospeso le uscite cinematografiche pianificate in Russia. Invero anche Sony ha comunicato di aver sospeso le uscite cinematografiche pianificate in Russia, incluso e non limitatamente a Morbius.
Le cinque major si sono dichiarate colpite dalla tragica crisi umanitaria in corso in Ucraina e dall’invasione militare non provocata e subita, auspicandosi una rapida risoluzione della crisi e la vicinanza in termini di pensieri, preghiere ed aiuti umanitari ai rifugiati.
Anche il Festival di Cannes ha dichiarato di essere pronto al ban nei confronti delle delegazioni russe e di qualsiasi personalità vicina al governo russo, a meno che la guerra non si concluda il prima possibile ed in modo soddisfacente per il popolo ucraino.
Resta da capire cosa si intenda per post guerra soddisfacente, se oggi l’economia ucraina è stata già comunque devastata dai bombardamenti.
Quanto vale il mercato cinematografico in Russia
Tornando al mercato russo, pur non essendo in realtà nemmeno lontanamente paragonabile alla Cina – paragone invece forzatamente costruito dai media tradizionali e generalisti – si attesa comunque tra i dodici maggiori mercati cinematografici, con incassi storicamente in grado di superare anche il miliardo di dollari all’anno, attestatosi prima della pandemia ad 870 milioni di dollari nel 2019 che ha visto trionfare Il Re Leone (40,5 milioni di dollari), mentre nel 2021 ha raccolto 445 milioni di dollari con Venom – La furia di Carnage (32,4 milioni di dollari) a svettare grazie all’uscita a cavallo con l’anno nuovo di Spider-Man: No Way Home, che ha incassato in Russia 44,6 milioni di dollari.
Volodymyr Zelensky, che da attore televisivo e cinematografico in commedie ucraine quali Sluga naroda (Servitore del popolo) avrà magari sognato di lavorare un giorno ad Hollywood, può adesso sentire anche la vicinanza del “suo” mondo, lontano ma vicino.