I Bambini di Gaza – Sulle onde della libertà recensione film di Loris Lai con Mikhael Fridel, Marwan Hamdan, Lyna Khoudri, Tom Rhys Harries, Qassim Gdeh, Hussam Shadat, Yasmine Attia, Oday Saedi, Jaron Löwenberg, Ruth Rosenfeld e Jamal Sassi
I Bambini di Gaza – Sulle onde della libertà ci riporta nel lontano 2003 poco dopo la seconda Intifada, ma da allora non sembra cambiato molto.
Il conflitto bellico/religioso tra palestinesi e israeliani purtroppo è ancora acceso (anche se a dirla tutta va avanti da secoli). All’orizzonte non sembra esserci una prospettiva di pace o quantomeno una tregua.
Il regista Loris Lai è al suo esordio in un lungometraggio. Dopo aver diretto alcuni cortometraggi e diverse pubblicità per marchi di alta moda, grazie a Eagle Pictures, Jean Vigo Italia e Rai Cinema mette in scena l’omonimo libro di Nicoletta Bartolotti edito da Mondadori, che racconta la storia di due bambini, uno palestinese, l’altro israeliano divisi da un conflitto, però con una passione in comune: il surf.
L’amore pe questo sport acquatico potrebbe essere l’elemento di avvicinamento non solo per i giovani protagonisti, ma anche per i popoli stessi da tantissimo in guerra tra di loro.
I bambini di Gaza – Sulle onde della libertà, seppur porti su schermo messaggi lodevoli come quelli di pace, di fratellanza e di unione attraverso lo sport, non riesce ad eccellere in nulla risultando molto spesso sbrigativo nel raccontare le vicende dei due ragazzi e con una regia fin troppo frenetica che non lascia spazio allo spettatore per poter percepire gli stati d’animo degli attori.
Il tutto appare assai confuso e poco in linea con quanto vuole comunicare, tanto da far intravedere una forte spaccatura tra una scrittura parzialmente riuscita e un racconto per immagini claudicante.
Qualche momento è assolutamente riuscito, soprattutto negli attimi conclusivi dove la narrazione si fa più incalzante ma il quasi nulla cosmico che precede queste brevi sequenze purtroppo inficia drasticamente sulla resa complessiva del film.
Il regista, agendo in questo modo, sembra dimostrare difficoltà nel raccontare attraverso le immagini e nel dirigere i giovani, spesso lasciati a se stessi. Questo approccio può risultare rischioso non solo per gli adulti ma soprattutto per attori che sono alle prime armi con la recitazione.
Tra le tante problematiche riscontrate nell’opera prima di Lai, un po’ a sorpresa considerando il suo prestigio e la sua bravura nel comporre musiche per film, va segnalato il componimento musicale di Nicola Piovani, che purtroppo risulta poco ispirato, anonimo e assordante. Nelle scene silenziose ed emozionanti sarebbe stato forse meglio eliminarlo completamente. Tuttavia rispettiamo la scelta del regista anche se sembra quasi che all’ultimo sia stato sostituito da un’altra persona impreparata a svolgere il compito affidatogli dalla produzione e dal regista.
I Bambini di Gaza – Sulle onde della libertà è un film indeciso se intraprendere la via del dramma sentito ed emozionale o il racconto feroce di due fazioni in guerra senza un lieto fine, con il risultato di porsi a metà delle varie questioni con più di un dubbio irrisolto Un vogliamoci tutti bene, a prescindere da tutto.
Nonostante tutti questi difetti a Loris Lai va dato atto di aver realizzato un lungometraggio più che mai attuale e significativo per le nuove generazioni (non a caso il film è stato presentato recentemente in proiezioni per la scuola). Dunque ne consigliamo comunque una visione.
A Lai auguriamo lo stesso un futuro radioso nel mondo della settima arte.