Il mio nome è leggenda recensione show TV di Michele Cogo e Bottega Finzioni con Matilda De Angelis in onda su Sky Arte e NOW
Per la prima volta il piccolo schermo vede Matilda De Angelis, attrice bolognese, come narratrice e interprete del programma in onda su Sky Arte Il mio nome è leggenda. Il programma, sviluppato in sei puntate, ci trasporta dietro le quinte di miti moderni come quello di Frankenstein o Betty Boop per esplorare la nascita di questi personaggi dell’immaginario collettivo attraverso gli sconosciuti realmente esistiti che li hanno creati. Questa produzione originale Sky ideata dalla casa cinematografica Bottega Finzioni riesce a coinvolgere pienamente gli spettatori, non solo grazie alla narrazione forte ma anche giocando con tecniche metacinematografiche che ci trasportano in luoghi e tempi remoti.
Matilda De Angelis ha dichiarato di essere stata intimorita all’inizio da questo nuovo progetto, diventare presentatrice di un programma suo la spaventava. Invece, si è rivelata all’altezza e, secondo le parole di Roberto Pisoni, Senior Director di Sky Entertainment Channels Italia, ha dato valore aggiunto al programma: “Il talento narrativo di Matilda De Angelis ha impreziosito e dato una grande forza evocativa a queste ‘incredibili’ storie vere, biografie di uomini e donne poco illustri, che sono all’origine di miti e leggende del nostro immaginario“. Ad accompagnare la narrazione di Matilda De Angelis gli approfondimenti del massmediologo Roberto Grandi, attraverso i quali entriamo nel vivo degli eventi mediatici riguardanti i personaggi in questione e ad immedesimarci nell’epoca di cui si parla. Ci saranno anche approfondimenti di antropologi e storici che ci permetteranno di avere un quadro completo e chiaro del periodo storico, ci aiuteranno a capire come sia stato possibile creare dei miti contemporanei spiegando la reazione delle persone a determinati eventi.
Giovanni Aldini è il protagonista della prima puntata. Era nipote di Luigi Galvani, famoso per aver scoperto la presenza di energia elettrica nel corpo umano. Aldini effettuava esperimenti di elettrofisiologia sulle rane e successivamente sul corpo umano. Si pensa sia stato lui ad ispirare indirettamente Mary Shelley per il suo romanzo Frankenstein; or, The Modern Prometheus nel 1818. In che modo lasciamo a voi il piacere di scoprirlo.
De Angelis è solita aprire e chiudere il programma rivolgendosi al pubblico con dei quesiti, è proprio con uno di questi che apre anche il secondo racconto. Ci troviamo fuori dal ristorante Healy’s Grill a New York con un flashback: Helen Kane, nata con umili origini nel Bronx è la nostra protagonista. Non con poca fatica grazie al suo talento e alla sua sfacciataggine riesce ad emergere come star, capelli corti e ricci, bocca a cuore, abiti sopra il ginocchio e stile ardito, questa era Helen. La sua stella esplode con la sua interpretazione delle canzoni That’s My Weakness Now e I Wanna Be Loved by You, una stella troppo luminosa per non essere notata. I Fleischer Studios, ispirandosi a lei, creano l’alter ego di Helen Kane, Betty Boop.