Il Mistero della Casa del Tempo (titolo originale: The House with a clock in its walls) è stato presentato in anteprima al Festival del Cinema di Roma.
Una sceneggiatura “da manuale”, che rispetta perfettamente i canoni di Propp ed il famoso “cammino dell’eroe”, mentre si seguono passo passo le azioni del piccolo protagonista, Lewis (Owen Vaccaro): la sua chiamata all’avventura, il suo primo rifiuto della chiamata (“io non sono coraggioso”), ed infine l’accettazione del proprio ruolo nel tentativo di divenire l’ “indomito” eroe dell’avventura magica nella quale si trova coinvolto.
Quello che stupisce stavolta è Jack Black, che in Il Mistero della Casa del Tempo lascia i suoi soliti panni da “shape-shifter” per assumere a pieno titolo quelli di Mentore; è affiancato da una splendida Cate Blanchett, che riveste i panni di Aiutante Magica, maneggiando abilmente un ombrello viola che la rende un po’ Mary Poppins ed un po’ Hagrid (il gigante di Harry Potter con la bacchetta magica camuffata nella punta dell’ombrello), un po’ “donna inglese ed educatrice tutta d’un pezzo” ed un po’ “strega sui generis” vagamente naïve.
Lo stregone, la strega ed il bambino, orfani delle proprie famiglie, si ritrovano qui a ricreare un nuovo cerchio magico, e sarà proprio alla fine di ogni trucco che formeranno un nuovo nucleo, una nuova famiglia, in nome della più grande delle magie… l’amore. Perché, alla fine, l’happy ending non può mancare.