Il Naso o la cospirazione degli anticonformisti recensione film d’animazione di Andrey Khrzhanovskiy basato sull’opera Il naso di Nikolaj Gogol’
Il Naso o la cospirazione degli anticonformisti è un film d’animazione russo del 2020, diretto da Andrey Khrzhanovskiy, che arriva proprio in questi giorni nelle nostre sale. Un’interessante visione tanto per gli adulti quanto per un pubblico meno maturo, come potrebbe esserlo quello in età scolastica.
La storia si apre con una scena su un aereo di linea sul quale viaggiano diversi intellettuali mentre si accingono ad attraversare l’Europa. L’attenzione del pubblico immediatamente si concentra su due uomini in particolare, impegnati in un’accesa conversazione. Durante la loro chiacchierata emerge che, nella loro opinione, per essere considerate persone di cultura, bisognerebbe leggere almeno una volta nella vita Il naso di Nikolaj Gogol’. Da questa affermazione prende il via una storia che, attraverso un cartone animato proiettato sul device dei passeggeri, mostra una vicenda articolata e complessa, che giunge agli anni di Stalin e narra della cultura del terrore diffusasi in Russia.
Il Naso o la cospirazione degli anticonformisti di Andrey Khrzhanovskiy è un film che colpisce nel profondo, considerando anche il periodo che stiamo vivendo. Il regista riesce, mescolando abilmente dramma e commedia, a raccontare un periodo non facile per il popolo russo. La prima parte del ‘900 è stata caratterizzata dallo stalinismo e, oltre a tutto quello che può derivare da un regime totalitario, in questo film Khrzhanovskiy mostra, soprattutto, quello che hanno dovuto subire gli artisti dell’epoca. La libertà di espressione (in ogni sua forma) non esisteva e, infatti, numerosi artisti persero la vita. Questo lungometraggio oltre che a far luce su una pagina poco conosciuta e oscura della storia – e che non si dovrebbe ripetere – vuole rendere omaggio alle vittime, in maniera commovente ed originale come si vede nel finale.
La scelta di unire in questo prodotto di animazione foto e video d’epoca, scene di oggi e maestranze che hanno lavorato al dietro le quinte si è rivelata vincente. In alcuni momenti, però, i passaggi mostrati non sono di facile ed immediata comprensione per lo spettatore. Nonostante tutto, per la maggior parte della storia il pubblico riesce a immergersi completamente nel racconto e recepire il messaggio, che arriva in maniera diretta, come un pugno dritto nello stomaco. Doloroso, ma necessario.
Le musiche – tratte anche dall’omonima opera buffa di Dmitrij Šostakovič – sono curatissime e, insieme al ritmo sostenuto, contribuiscono in gran parte alla riuscita dell’opera che si rivela più attuale che mai. Il Naso o la cospirazione degli anticonformisti rivela ancora una volta come l’arte sia sempre un valido strumento per veicolare messaggi importanti e denunciare soprusi e violenze.