Il Re recensione del film di David Michôd con Timothée Chalamet, Joel Edgerton, Robert Pattinson, Ben Mendelsohn, Lily-Rose Depp, Sean Harris, Tom Glynn-Carney e Thomasin McKenzie prodotto da Netflix
Un re non ha amici. Un re ha solo seguaci e nemici.
Ma che cosa succede quando i seguaci finiscono col confondersi con i nemici? Presentato Fuori Concorso a Venezia 76, Il Re – The King rilegge in chiave romanzesca, ispirandosi più al testo shakespeariano che alla Storia, l’ascesa al trono inglese di Enrico V, interpretato da un molto credibile Timothée Chalamet.
Prodotto Netflix con tutti i crismi, soprattutto in termini di mezzi economici, il film si apre con una prima parte in cui viene descritta la progressiva redenzione del re che, dopo una gioventù dissoluta, assume le sue responsabilità con un obiettivo ben preciso: allontanarsi dalla politica scellerata del padre. Seguendo il modello di Game of Thrones, in questo importante segmento Il Re – The King si concentra sugli intrighi, le trame e i sotterfugi per la conquista del potere (e più in generale di una posizione di forza).
Il film però acquisisce realmente vigore quando si sposta sul campo di battaglia, con sequenze dall’afflato epico e con una tensione graduale che si insinua nello spettatore. David Michôd si conferma un regista affidabile, soprattutto quando è chiamato a mettere in scena sequenze adrenaliniche. The King pone, inoltre, una serie di interessanti riflessioni sul rapporto tra potere, ambizione e corruzione, passando dall’ambito macro (il regno) a quello più privato (la famiglia).
Le continue invenzioni registiche potrebbero fare storcere il naso a chi fosse alla ricerca di una maggiore credibilità storica, ma l’intento dichiarato di Michôd non vuole essere questo. Probabilmente un film non destinato a rimanere nella memoria e nemmeno paragonabile per altezza ad Animal Kingdom, ma che ha il pregio di mantenere fede a quelle che sono le premesse.
Menzione speciale per Joel Edgerton che, oltre ad aver scritto la sceneggiatura insieme al regista, si ritaglia e interpreta al meglio un ruolo molto prezioso, quello di Falstaff.
Sergio