Incastrati 2

Incastrati 2 recensione serie TV con Ficarra e Picone [Netflix]

Incastrati 2 recensione serie TV con Salvo Ficarra, Valentino Picone, Anna Favella, Marianna di Martino, Tony Sperandeo, Maurizio Marchetti, Domenico Centamore, Sergio Friscia e Leo Gullotta

Dopo il successo della prima stagione, su Netflix tornano Ficarra e Picone con Incastrati 2, serie TV che affronta, con un tono misto tra ilarità e dramma, il tema di Cosa nostra. Particolarmente attuali e incollate alla realtà di questi giorni, le due maschere della comicità siciliana si prefiggono l’obiettivo di mantenere vivo, per i più giovani, il ricordo delle stragi che hanno afflitto il cuore di quella terra. I due antennisti, quindi, tornano nella stretta morsa di Padre Santissimo e affrontano il pericolo come se fossero, nuovamente, all’interno di un poliziesco.

La produzione è di Attilio De Razza per Tramp Limited. Inoltre, sono presenti gli stessi membri della squadra di scrittura della prima, oltre a Salvo Ficarra e Valentino Picone, Fabrizio Testini, Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli. Il cast principale vede il ritorno di Anna Favella (Ester), Marianna di Martino (Agata Scalia), Tony Sperandeo (Tonino Macaluso, detto “Cosa Inutile“), Maurizio Marchetti (Portiere Martorana), Domenico Centamore (Don Lorenzo, detto “Primo Sale“), Sergio Friscia (Sergione) e Mary Cipolla (Signora Antonietta), con la partecipazione di Leo Gullotta (Procuratore Nicolosi).

Incastrati 2 recensione serie TV con Ficarra e Picone
Salvatore Ficarra e Valentino Picone (Credits: Dario Palermo/Netflix © 2023)
Anna Favella e Marianna di Martino
Anna Favella e Marianna di Martino (Credits: Dario Palermo/Netflix © 2023)

Questi nuovi sei episodi saranno conclusivi per le vicende dei due incastrati. Il progetto di Ficarra e Picone ha mantenuto la sua linearità cercando di affrontare tematiche fin troppo attuali. Il caso di cronaca dell’arresto di Matteo Messina Denaro, infatti, non si discosta poi molto da quello che i due comici hanno pensato per questa serie.

Siamo in un contesto che si prende molto gioco della narrazione seriale. Come ha dichiarato lo stesso Ficarra, durante la conferenza stampa: “In Incastrati prendiamo in giro la serie TV per come è strutturata, ha una scrittura diversa. Il cliffanger è una cosa divertentissima, ci fa ridere tantissimo poi il prequel perché nei prequel viene ringiovanito il personaggio come Better Call Saul. I momenti più belli sul set sono stati proprio realizzare le serie nella serie, The Touch of the Killer e The Look of the Killer.”

Il giornalismo è l’altro argomento preso di mira. Lo avevamo già visto con la caratterizzazione di Sergio Friscia, accentuata in questa stagione. La cronaca, specie quella nera, vive per il dramma. Sergio Friscia, con le battute che si susseguono, evidenzia il ruolo di intrattenitore che il giornalista sta assumendo. Il crimine suscita un fascino morboso qui dissacrato dalla speranza di nuovi omicidi.

Maurizio Marchetti e Tony Sperandeo
Maurizio Marchetti e Tony Sperandeo (Credits: Dario Palermo/Netflix © 2023)
Leo Gullotta
Leo Gullotta (Credits: Dario Palermo/Netflix © 2023)

I luoghi sono gli stessi della prima stagione: serie girata tra Sciacca, Palermo e un casolare di proprietà dello stesso Ficarra nelle campagne di Sciara. Elemento che conferisce quasi una magia bloccata dal tempo, in cui i carretti tirati ad asino ingombrano le strette stradine di campagna. Del resto, ripercorrendo la filmografia dei due attori ci si rende conto del loro stretto legame territoriale. Infatti, non possiamo non citarlo quando si tratta di un prodotto così culturalmente legato ad una terra.

Nell’obiettivo di ricordare le ferite di questa terra, sono presenti elementi per sollecitare la memoria di chi ha vissuto il periodo in cui la morsa era più stretta. La mafia non è come molto spesso rappresentata all’interno di film e serie TV, al contrario è molto più silente e nascosta. Raccontare questa realtà, vista in oltre 190 paesi, non è affatto semplice.

Sintesi

La seconda stagione di Incastrati si prende gioco della narrazione seriale, e di come è strutturata, e del giornalismo, nel quale il ruolo di intrattenitore che il giornalista sta assumendo diventa mezzo con cui far suscitare al crimine un fascino morboso. Le due maschere della comicità siciliana mantengono vivo, soprattutto per i più giovani, il ricordo delle stragi che hanno afflitto il cuore della loro terra.

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