Io e Angela recensione film di Herbert Simone Paragnani con Ilenia Pastorelli, Pietro Sermonti, Eugenio Franceschini e Saverio Raimondo
All’improvviso entra, quasi di soppiatto nella casa di Arturo (Pietro Sermonti), una giovane misteriosa, di nome Angela (Ilenia Pastorelli) per comunicargli che gli restano pochi giorni di vita.
Panico. Arturo si rende così conto che la sua vita, non è come l’aveva sempre pensata e immaginata, anzi nasconde diversi lati oscuri.
Non sa però, che ha un’ultima possibilità per rimediare agli sbagli del passato e migliorare lo stato attuale delle cose. E quella possibilità è legata alla figura ambigua di Angela.
Io e Angela, presentato in concorso all’ultima edizione del Terra di Siena International Film Festival, per Herbert Simone Paragnani è un ritorno alla regia dopo Una canzone per te del 2010, lungometraggio a tema musicale.
Paragnani sceneggiatore nel frattempo ha scritto alcuni film, tra i quali Modalità aereo e Se mi vuoi bene di Fausto Brizzi, per citare quelli più recenti.
Il nuovo film che verrà distribuito a novembre in versione digitale e home video da Eagle Pictures (purtroppo niente passaggio in sala, ma può essere anche un vantaggio, vista la poca affluenza nei cinema), ci racconta di “fantasmi dei Natali passati” (paragone non del tutto azzardato con il romanzo di Charles Dickens, perché accennato dal personaggio di Sermonti in un passaggio della commedia) riadattati sia per stile sia per chiave di lettura sotto una luce nuova e moderna, dove il fantastico si intreccia con il reale in un connubio straniante, ma funzionale con ciò che l’autore vuole mostrarci.
Angeli della morte o meglio mietitori (non a caso il personaggio della Pastorelli viene ribattezzato con il nome Angela da quello di Sermonti, proprio per cercare un contatto con quelle creature), che scendono sulla Terra per portare nell’aldilà ogni essere vivente giunto alla fine dei suoi giorni, senza alcun rimorso o pietà.
Io e Angela è una commedia fantastica divertente e dinamica, che nell’assurdità dell’incipit trova il suo asso nella manica e seppur il finale appaia scontato, sin dalle prime battute, il coinvolgimento non viene mai a mancare.
Un ulteriore merito della riuscita dell’opera seconda di Paragnani va dato a Saverio Raimondo (recentemente visto nelle vesti di voce originale e di doppiatore nel film d’animazione Disney Pixar Luca, diretto da Enrico Casarosa), che qui interpreta divinamente Nero, meglio conosciuto come “il mietitore dei mietitori” (appellativo poco brillante, ma azzeccato se pensiamo al suo personaggio), colui che può tutto. Per certi versi (ovviamente con le dovute proporzioni) può ricordare l’innominabile Voldemort della saga di Harry Potter. In sostanza un essere (in)distruttibile.
Non è tutto rose e fiori: qualcosa non torna a livello di sceneggiatura poiché alcuni passaggi non appaiono chiari, si arriva al finale in maniera frettolosa, ma il film ha delle buone intuizioni di regia e sviluppo – alcuni momenti sono davvero riusciti sia per tempi comici che per risvolti narrativi, come ad esempio l’incontro iniziale tra Arturo e Angela e il consiglio da parte di Arturo ai mafiosi nell’utilizzare l’esplosivo C-4 per uccidere una persona.
Io e Angela non eccellerà per originalità o fantasia, ma risulta essere una pellicola semplice ed efficace. “Una cosa mai vista” se consideriamo le ultime commedie italiane uscite. Dunque abbandonate i pregiudizi e lasciatevi immergere in un mondo fantastico dal sapore tipicamente romano.