Io e mio fratello recensione film di Luca Lucini con Denise Tantucci, Cristiano Caccamo, Greta Ferro, Claudio Colica, Teresa Mannino, Paola Lavini, Nino Frassica, Ninni Bruschetta e Lunetta Savino
Disponibile su Amazon Prime Video, Io e mio fratello è pronto a conquistare il cuore dei trentenni cresciuti con 3 metri sopra il cielo. Niente lucchetti, questa volta, per il nuovo film di Luca Lucini, solo tanta campagna e libertà. Gli attori protagonisti della scena sono Denise Tantucci (Sofia), Cristiano Caccamo (Mauro), Greta Ferro (Michela) e un debuttante Claudio Colica. Questo dicembre avevamo avuto modo di vedere le sue capacità sul grande schermo col film Natale a tutti i costi, ma in realtà è stato proprio Lucini a concedergli la prima prova.
Questa storia si rivolge principalmente al pubblico cresciuto con Step e Baby, una generazione che oggi ha circa trent’anni e che si sta affacciando alle difficoltà di ricerca della propria libertà. Una prima separazione tra aspettative genitoriali e vocazioni personali, coloro che stanno alzando la testa per cercare di rompere “ciò che si è sempre fatto”. Conosciamo, così, con sfondo Milano, la nostra Sofia; una ragazza che ha lasciato la propria terra natia alla ricerca di sé stessa e della propria fortuna.
Del resto la Calabria è il luogo in cui si sente più vulnerabile, più esposta, realmente giudicata. Il posto nel quale non può mostrare altre versioni di sé, perché conosciuta fin dalla più tenera età. Impulsivamente decide di tornare “in paese”, mossa dalla gelosia, ha come obiettivo il bloccare le nozze del fratello col suo più grande amore. Michela, infatti, aveva precedentemente frequentato Sofia, ma adesso sta per sposare Mauro.
Possiamo dichiarare quanto poco nobile sia l’obiettivo con cui parte la ragazza: metter confusione e instillare il dubbio in Michela tanto da convincerla di star facendo una scelta fin troppo affrettata. Le cose, così poste, potrebbero sembrare banali, ma in realtà ogni singolo personaggio avrà una propria catarsi all’interno di tutto l’arco narrativo. In questo modo, Sofia è costretta a metter in dubbio tutto il suo comportamento avviando una sorta di percorso di redenzione anche nei riguardi del fratello.
Il tono leggero e bucolico permette a Lucini di allontanarsi dal centro cittadino portandoci nella campagna calabrese facendola diventare una dei protagonisti del racconto. La comunità diviene l’essenza sulla quale porter riuscire a costruire un nuovo futuro, quasi utopico. Di conseguenza questa diventa una storia d’amore che si riempie di pura e semplice collaborazione e libertà.
Un amore che non si declina semplicemente in quello di coppia, ma soprattutto nel senso di fratellanza. I protagonisti, in tutto e per tutto, sono Sofia e Mauro che riescono a trovare un nuovo equilibrio in grado di appianare qualsiasi diverbio passato. Le distanze tra i due si annullano esattamente come le etichette che i familiari gli avevano cucito addosso. Due fratelli che riescono a trovare la loro forza nella loro libertà.
Io e mio fratello affronta l’amore sotto diversi punti di vista: libertà, rottura e ricerca di sé. Luca Lucini, quindi, riesce ancora una volta a comunicare con i millennials restituendo la rappresentazione di diverse tematiche.