Isaac Asimov: il 2 gennaio è il centesimo anniversario del padre delle leggi della robotica, scrittore di numerosi racconti di fantascienza diventati film
Isaac Asimov, celebre scrittore e biochimico sovietico naturalizzato statunitense autore di numerosi romanzi e racconti di fantascienza e di divulgazione scientifica, per un totale di 500 opere pubblicate, viene considerato uno dei massimi esponenti della letteratura fantascientifica. Le sue leggi della robotica sono state una base importante sia per la letteratura che per il cinema: tante le opere cinematografiche a prendere spunto dai suoi romanzi e dalle sue idee.
Insieme a Philip K. Dick, Asimov è stato preso spesso come modello nel cinema di fantascienza. Nonostante gli adattamenti fedeli ai suoi romanzi e ai suoi racconti non siano tanti, ci sono diversi film che si ispirano alle sue opere.
Isaac Asimov: gli adattamenti cinematografici
Vediamo insieme i più celebri adattamenti cinematografici delle opere di Asimov.
RoboCop (1987)
Film tipicamente anni Ottanta dal regista Paul Verhoeven, storia fantascientifica ambientata in un futuro distopico vede protagonista il poliziotto Alex Murphy (Peter Weller) che, durante lo scontro con una banda criminale, rimane ucciso. La OCP coglie l’occasione per attuare il suo progetto, risanando il corpo del poliziotto e trasformandolo in un cyborg: RoboCop.
Il film ruota intorno alle leggi di Isaac Asimov e l’impossibilità di violare le regole create dallo scrittore. Per le leggi di Asimov, un robot non può recare danno a nessun essere umano, deve obbedire agli ordini da essi impartiti e deve proteggere la propria esistenza, purché non contrasti con le prime due leggi.
In questo film viene evidenziata anche una quarta legge (scritta in seguito dall’autore e superiore per importanza per gli automi più sofisticati), per la quale un robot non può creare danno all’umanità e non può permettere che, a causa di un suo mancato intervento, l’umanità riceva danno.
L’uomo bicentenario (1999)
Il film è una delle pellicole chiave nella carriera del compianto Robin Williams, diretto da Chris Columbus e basato sull’omonimo racconto dello scrittore.
La pellicola ripercorre l’esistenza di Andrew Martin, uno dei primi prototipi di robot positronico. Il robot è al servizio della famiglia Martin: dopo un’iniziale diffidenza, l’automa viene accettato dalla famiglia, soprattutto dalla figlia più piccola Amanda (Hallie Kate Eisenberg), con la quale stringe un legame molto forte.
Andrew inizia ad avere emozioni e reazioni, del tutto inaspettate per un robot. Questa sua anomalia lo rende sempre più un vero e proprio membro della famiglia e gli viene concessa maggiore libertà.
Oltre alle leggi della robotica dello scrittore, la storia s’ispira alla Genesi della Bibbia, con la creazione dell’uomo. L’uomo bicentenario è una delle pellicole più strappalacrime della storia del cinema e vediamo Robin Williams al massimo della sua forma
Io, Robot (2004)
Io, Robot è uno dei pochi adattamenti ad alto budget di una delle opere di Asimov, riprendendo diversi elementi dall’omonima antologia di Asimov, nonostante per alcuni tratti se ne distacchi molto.
Ci troviamo nella Chicago del 2035, in una società che vive a stretto contatto con robot positronici. Quando il fondatore di una nota azienda di robotica viene assassinato, il caso viene affidato al detective Del Spooner (Will Smith): l’uomo ipotizza che il colpevole sia proprio un robot e ciò, come sappiamo, sarebbe una grave violazione delle leggi della robotica. L’opera di Alex Proyas tratta lo sviluppo morale indipendente dei robot, che non sottostanno più alle leggi della robotica e si ribellano agli esseri umani
E per voi qual è il miglior adattamento cinematografico da un’opera di Isaac Asimov?