Isolation

Isolation recensione documentario di Placido, Von Heinz, Guerpillon, Winterbottom e Van Dormael [Venezia 78]

Isolation recensione docufilm diretto da Michele Placido, Julia Von Heinz, Olivier Guerpillon, Michael Winterbottom e Jaco Van Dormael a Venezia 78

Presentato durante le Giornate degli Autori della 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Isolation è un docufilm collettivo ambizioso e potente che, attraverso lo sguardo di cinque registi di cinque nazionalità diverse, intende rappresentare il vissuto dell’Europa in piena pandemia Covid-19. Mai nella storia recente un evento come questo ha colpito miliardi di persone in tutto il mondo. Isolation è la storia delle nostre vite nella pandemia, da ogni demografia, da ogni angolo del mondo. Riprese da persone comuni, queste storie personali ed emotive ci danno un’idea dell’effetto che questa pandemia sta avendo su tutti noi.

Il docufilm è diretto da Michele Placido (per l’Italia), Julia Von Heinz (per la Germania), Olivier Guerpillon (per la Svezia), Michael Winterbottom (per l’Inghilterra) e Jaco Van Dormael (per il Belgio). Notorious Pictures ha promosso la coproduzione internazionale del progetto, a cui hanno aderito importanti partner produttivi dei rispettivi Paesi, tra i quali troviamo Maze Pictures, Tarantula, Fox in the Snow Films e Revolution Films. Nota importante è che parte dei proventi del film saranno devoluti a un ente europeo di sostegno alla ricerca scientifica e alla Croce Rossa.

I vari autori nei cinque cortometraggi raccontano i drammi, le problematiche e le rivoluzioni causate dal Covid nei rispettivi Paesi di provenienza, ognuno con la sua particolare prospettiva immergendo lo spettatore nel contesto sociale da cui prendono vita le storie.

La morte addosso (Death Close) - Michele Placido
La morte addosso (Death Close) – Michele Placido (Credits: Notorious Pictures)

La morte addosso (Death Close) – Michele Placido

Episodio di apertura ispirato a un’opera teatrale di Luigi Pirandello, Michele Placido ci racconta attraverso la lente del suo cellullare, nell’arco di diversi mesi, cosa vuol dire vivere in Italia durante un lockdown. Il protagonista diventa un attento osservatore, divaga in più riprese fra le strade di Roma, Firenze e Milano, quasi divertito nell’immergersi nelle conseguenze di un fenomeno mai visto prima d’ora. Lo scopo della ripresa dal cellulare ha l’intento di richiamare una sorta di intimità con lo spettatore, vuole creare un legame con lui/loro, dialogare e tentare di spiegare loro come l’arte sia essenziale alla vita umana. Arte che, in questo periodo, è ferma, bloccata, paralizzata e che nonostante tutto, incessantemente lotta per resistere.
Un primo episodio ben costruito, con una forte morale e che riesce ad instillare in chi osserva un forte senso di iniziale solitudine e crescente speranza.

Two Fathers - Julia von Heinz
Two Fathers – Julia von Heinz (Credits: Notorious Pictures)

Two Fathers – Julia von Heinz

In Germania, il giorno precedente all’inizio del lockdown, muore inaspettatamente il padre di Julia von Heinz: Inizia così il viaggio di Julia alla riscoperta del proprio padre e della sua vera identità sessuale che fino ad ora aveva condotto una doppia vita. Grazie al suo laptop, Julia inizia a scrivere e-mail alle persone che lo hanno incontrato, conosciuto, capito e compreso negli ultimi anni, tra cui il suo più caro amico, il regista Rosa von Praunheim. Uno degli episodi emotivamente più forti dove chi guarda si ritroverà – che lo voglia o meno – con un leggero groppo in gola e tante domande che forse non avranno mai una risposta. Un’ottima esplorazione di tematiche queer che porta ad una comprensione maggiore di chi, durante la gioventù, ha il vissuto di una guerra mondiale alle spalle e di come la maggior parte di loro siano state costrette a mentire a loro stesse e alle persone a loro care pur di non essere emarginate.

Isolation recensione docufilm diretto da Michele Placido e Julia Von Heinz a Venezia 78
Liberty, Equality, Immunity – Olivier Guerpillon (Credits: Notorious Pictures)

Liberty, Equality, Immunity – Olivier Guerpillon

Dalla regia di Guerpillon, questo saggio filmico ci parla di come egli sia riuscito a “sopravvivere” alla strategia svedese di contenimento del virus. Con grande umorismo ed un ottimo utilizzo di estratti di telegiornali, post dei social media, immagini e citazioni cinematografiche di film, vengono esposti il come ed il perché la Svezia abbia sbagliato ogni approccio alla pandemia, terminando con un’ottima riflessione sul quanto a fondo bisogna seguire i fondamenti etici e morali di una società e su quanto la difesa ad ogni costo di una politica sanitaria nazionale fallita e un sempre più assurdo e fervente nazionalismo possano ledere la libertà altrui. Molto apprezzabile è la riflessione aggiunta dell’autore francese di sentirsi “in esilio” (volontario) in un paese adottivo.

Mourning in the Time of Coronavirus - Jaco van Dormael
Mourning in the Time of Coronavirus – Jaco van Dormael (Credits: Notorious Pictures)

Mourning in the Time of Coronavirus – Jaco van Dormael

In questo quarto episodio viviamo in parallelo il dramma privato di Michèle Anne, la moglie di Jaco van Dormael, il cui padre è morto di Coronavirus senza che lei potesse nemmeno vederlo un’ultima volta, e il dramma collettivo della pandemia entrato nelle case attraverso la televisione, i social media e i giornali. Un episodio importante, che meglio rappresenta il vissuto della maggior parte delle famiglie: Un vissuto costellato di abbracci ma solo telematici, un vissuto dove tutto passava attraverso uno schermo, dove ci si è privato di qualsiasi momento personale e intimo, anche quello della morte e del lutto.

Isolation - Michael Winterbottom
Isolation – Michael Winterbottom (Credits: Notorious Pictures)

Isolation – Michael Winterbottom

L’episodio di chiusura diretto da Winterbottom ci invita a riflettere sull’esperienza del lockdown e propone un parallelismo tra questo e quello dei rifugiati richiedenti asilo. Per loro questo limbo, questo esilio, può durare anni: non possono uscire, possono tenersi in contatto con i loro parenti solo via telefono o Skype, non possono lavorare.
Attendono una chance di iniziare una nuova vita, proprio come chi in questo periodo ha vissuto l’esperienza della pandemia.

La speranza permea questo ultimo episodio e ne fa da cornice per tutto il docufilm: speranza che questa epidemia ci spinga a dare più peso e a essere più coscienti del vissuto altrui, puntando sempre sui concetti di empatia, comunità e solidarietà. Alla fine è chiaro all’audience il fine ultimo di questo docufilm: immergerci nei panni di chi ha perso tutto compreso se stesso a causa di una guerra, di una dittatura, della povertà, di una troppo complessa burocrazia forse farà nascere in noi la speranza di un vissuto collettivo migliore.

Sintesi

Immedesimarsi nei panni di chi ha perso tutto per far nascere in noi il desiderio di un vissuto collettivo migliore: con il docufilm Isolation Michele Placido, Julia Von Heinz, Olivier Guerpillon, Michael Winterbottom e Jaco Van Dormael ci spingono a dare più peso e a essere più coscienti del vissuto altrui, promuovendo il bisogno universale di empatia, comunità e solidarietà.

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