Johnny Depp si racconta tra musica e cinema, parlandoci di Animali fantastici 3 e Pirati dei Caraibi durante lo Zurich Film Festival 2020
Johnny Depp è stato ospite allo Zurich Film Festival 2020 per presentare il documentario Crock of Gold di cui è produttore. Diretto da Julien Temple, Crock of Gold racconta la storia del suo mentore e grande amico Shane MacGowan, cantautore punk irlandese che ha segnato la scena musicale internazionale con la band The Pogues.
MadMass.it è stato l’unico magazine di cinema in Italia presente all’incontro con l’amatissimo divo di Edward mani di forbice, Pirati dei Caraibi, Sweeney Todd e Finding Neverland, confermandosi ancora una volta leader tra i magazine verticali ed indipendenti di cinema nella cinesfera italiana. Ecco il nostro incontro con Johnny Depp: buona lettura!
MadMass.it incontra Johnny Depp
Johnny Depp: “Ho abbandonato la scuola e suonavo nei locali notturni dall’età di 15 anni, facendo vari lavori. Prima di fare l’attore ero un musicista e quello è il vero amore della mia vita. Ho fatto un paio di film, qualcuno voleva darmi 1800 dollari a settimana, quindi ho pensato: Lo faccio, ma non mi interessava molto” ha svelato l’attore al festival svizzero, ricordando i suoi momenti con la band rock City Angels con cui suonava negli anni ’80 prima del successo sul grande schermo.
“Conosco Shane da 30 anni e lo adoro. Voglio che le persone sappiano che le sue parole sono molto importanti. Ci sono un po’ di Bukowski e James Joyce nei testi delle sue canzoni e io lo considero un gigante della lirica e della letteratura” ha aggiunto spiegando come mai ha scelto di produrre questo documentario che ha vinto anche un premio speciale della giuria al festival di San Sebastian in Spagna. Il legame di Depp con la musica non è mai stato un segreto e, prima della pandemia, capitava spesso di vederlo esibirsi su qualche palco con la sua chitarra in mano. Ora si chiede come saranno gli eventi dal vivo quando passerà questa “piaga” del coronavirus.
Depp su Animali fantastici 3
Prossimamente lo rivedremo nei panni del pericoloso Grindelwald in Animali fantastici 3 di cui ha detto: “Questo personaggio sembra un predicatore evangelico o un imbonitore TV o un politico, che cerca in qualche modo di convertire chi ha davanti. Lo visualizzo come un delicatissimo cristallo e la sua voce sembra il tintinnio di un dito su un bicchiere di vino, elegante e potente al tempo stesso”. Nella sua carriera ha interpretato molti personaggi sopra le righe ed eccentrici, ognuno con la propria caratterizzazione.
Depp su Willy Wonka e Cappellaio Matto
E a Zurigo ha svelato in parte il suo metodo attoriale per affrontare questo tipo di sfide: “Il primo lavoro che faccio quando approccio un nuovo personaggio è visivo. M’immagino le note della sua voce, come ingredienti della sua personalità, probabilmente per il background musicale che mi accompagna fin da piccolo. Un esempio? Per Willy Wonka ho ricreato il tono suadente dei presentatori dei programmi per bambini e l’ho mescolato ad una mia personalissima versione di George W. Bush sotto effetto di marijuana. A Tim Burton, che considero un fratello, è preso un colpo quando mi ha sentito parlare. È riuscito solo a dire “wow”.
Mi è successo qualcosa del genere con il Cappellaio Matto: da un lato ho pensato ad un giocattolo rotto e dall’altro all’odore tossico della colla usata all’epoca per cucire i cappelli. Non mi stupiva che fosse impazzito del tutto e così in quel caso ho mischiato quest’idea con il suono della voce dei bambini quando inalano l’elio dei palloncini”.
Depp su Disney e Pirati dei Caraibi
Il franchise Pirati dei Caraibi gli ha regalato una grande notorietà e quando ha pensato alla sua avventura Disney a Zurigo ha detto: “Ho terrorizzato i grandi capi Disney, erano tutti nervosissimi, erano convinti che la gente non avrebbe capito una sola parola uscita dalla bocca del Capitano Jack Sparrow. Mi domandavano se fosse ubriaco lui o se lo fossi io, se fosse pazzo oppure gay, allora ho risposto: “Non sapete che tutti i miei personaggi lo sono?”. Io però ero convinto di quello che facevo e ho chiesto di licenziarmi se non fossero stati d’accordo, ovviamente dopo avermi staccato l’assegno concordato. Dal mio punto di vista se non ti fidi e non rischi non vai da nessuna parte: sono questi stimoli a darmi la linfa per andare avanti. E se qualcuno prova a ridimensionarmi allora faccio anche di peggio”.