L’ultimo samurai recensione del film di Edward Zwick con Tom Cruise, Ken Watanabe, Koyuki Katō, Billy Connolly, Hiroyuki Sanada, Tony Goldwyn e Timothy Spall
Stasera in TV: L’ultimo samurai
Questa settimana la rubrica CheTVedi consiglia un film firmato dal regista Edward Zwick nel 2003, L’ultimo samurai, in onda stasera alle ore 21.00 sul canale 20 Mediaset.
Il cast, magistrale, include Tom Cruise, Ken Watanabe, Billy Connolly, Hiroyuki Sanada e Timothy Spall.
Il capitano americano Algren (Tom Cruise), un reduce di guerra profondamente traumatizzato e perennemente ubriaco, viene ingaggiato per servire l’imperatore giapponese con lo scopo di eliminare i samurai ribelli. Uomini ben addestrati e carichi di onore capeggiati dall’ex consigliere dell’imperatore Katsumoto (Ken Watanabe). Algren verrà reso prigioniero dai samurai ma scoprirà ben presto di avere molto da imparare da loro e molto da poter apprezzare nella loro cultura.
La pellicola di Edward Zwick è un’opera dai toni solenni, spettacolari, epici. Fa entrare il pubblico nell’atmosfera di un’epoca ormai estinta, ma capace di mantenere un enorme fascino. Dopo aver osservato il capitano Algren senza alcuna speranza nel futuro ed un impero giapponese diviso, dilaniato tra tradizione e modernità, il mondo e la cultura dei samurai appare come un miraggio. Una piccola oasi di pace e onore in un mondo che ormai ha perso ogni valore. E lo stesso capitano se ne rende conto ben presto. Per quanto sia difficile ricavarsi uno spazio in una società fatta di uomini forgiati ben diversamente dal protagonista, il capitano decide di essere parte di questo “ecosistema”. Affascinato da Katsumoto e dai suoi uomini (come il pubblico) Algren tenta ogni mossa e ogni cambiamento per prendere parte alla vita dei samurai. Vede quella via come unica salvezza.
Il protagonista, un personaggio psicologiamente devastato, trova pace nei valori condivisi da uomini che (almeno inizialmente) risultano ben diversi da lui. Katsumoto, il “capo” dei samurai, si rivela l’unica voce in grado di salvarlo dalla sua anima annerita, sul punto di marcire. Il paesaggio è rappresenato minuziosamente, affiancato all’ineguagliabile malinconica e drammatica colonna sonora composta dal maestro Hans Zimmer. Un’intepretazione veramente da lasciare a bocca aperta soprattutto da parte di Tom Cruise e Ken Watanabe. La regia non eccelle particolarmente per originalità ma rende la narrazione molto scorrevole, senza cambiamenti repentini e senza scelte registiche “invadenti” da parte di Zwick.
Pellicola commovente e drammatica, L’ultimo samurai è un film da vedere almeno una volta nella vita. Carico di valori che sono capaci di colpire veramente chiunque per la loro purezza: amore, fratellanza ed onore. Assolutamente da recuperare.
Valentina