La famosa invasione degli orsi in Sicilia

La famosa invasione degli orsi in Sicilia recensione film [#RomaFF14]

La famosa invasione degli orsi in Sicilia recensione del film di Lorenzo Mattotti con le voci italiane di Andrea Camilleri, Antonio Albanese, Linda Caridi, Toni Servillo, Corrado Guzzanti presento alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella Città

Chi avrebbe mai immaginato di poter vedere le pagine del capolavoro di Dino Buzzati prendere vita sul grande schermo tradotte in un caleidoscopio di colori e sequenze animate.

Sia chiaro, leggere il romanzo dello scrittore bellunese ha da sempre evocato una dimensione magica e fiabesca nel lettore, richiedendo una compensazione della “sterilità” della carta stampata con la fantasia personale. Lo facevano gli avidi lettori del Corriere dei Piccoli nel 1943, sfogliando le pubblicazioni settimanali del racconto dello scrittore bellunese poi raccolte in unico volume, potranno continuare a farlo ora, mettendo alla prova il frutto della propria immaginazione con la visione di Lorenzo Mattotti nella sua trasposizione cinematografica de La famosa invasione degli orsi in Sicilia, presentato in anteprima italiana alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella città.

La famosa invasione degli orsi in Sicilia film recensione
La famosa invasione degli orsi in Sicilia basato sul capolavoro di Dino Buzzati

La storia è presto nota. Due cantastorie (Antonio Albanese e Linda Caridi) in viaggio per una sagra si rifugiano per la notte in una caverna, dove fanno la conoscenza del Vecchio Orso (Andrea Camilleri) e gli presentano in anteprima la loro storiella: nel tentativo di ritrovare il figlio da tempo perduto e di sopravvivere ai rigori di un terribile inverno, Leonzio (di Toni Servillo), il Grande Re degli orsi, decide di condurre il suo popolo dalle montagne fino alla pianura, dove vivono gli uomini. Grazie al suo esercito e all’aiuto di un mago, riuscirà a sconfiggere il malvagio Granduca e a trovare finalmente il figlio Tonio (Alberto Boubakar Malanchino). Ben presto, però, Re Leonzio si renderà conto che gli orsi non sono fatti per vivere nella terra degli uomini, i cui vizi sono estremamente nocivi e contagiosi.

Quello che Mattotti ha cercato di fare è stato da una parte guardare con riverenza all’opera di riferimento lasciandola pressoché intatta, cercando di liberarne l’universalità attraverso delle precise scelte estetiche; dall’altro è intervenuto per adattare la struttura cinematografica al romanzo per bambini, primo target dell’opera. Il risultato è sorprendente e lontano anni luce dall’idea contemporanea di animazione, soprattutto perché è una produzione italo-francese, libera di creare uno stile estremamente riconoscibile approvato dalla stessa Almerina Buzzati, erede dello scrittore.

Sintesi

Trasposizione del capolavoro di Dino Buzzati, La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti prende vita sul grande schermo in un caleidoscopio di colori e sequenze animate, liberandone l’universalità attraverso sorprendente scelte estetiche, anni luce lontane dall’idea contemporanea di animazione.

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