La guerra di domani recensione film Amazon di Chris McKay con Chris Pratt, J.K. Simmons, Betty Gilpin, Yvonne Strahovski, Sam Richardson e Edwin Hodge
La guerra di domani aveva tutte le carte in regola per cercare di elevarsi in qualcosa di nuovo, ma sembra, piuttosto, l’ennesima occasione sprecata. Il nuovo film di Chris McKay (già regista di LEGO Batman – Il film) debutta direttamente su Amazon Prime Video, bypassando la sala causa pandemia, con un budget stellare di 200 milioni di dollari.
Mettendo da subito le cose in chiaro, sin dalle prime scene il regista fa intendere di trovarsi di fronte ad un film in cui lo spettatore dovrà accettare molti compromessi: primo fra tutti non cercare una soluzione ai tantissimi buchi di trama presentati e godersi semplicemente la pellicola. A posteriori, scegliere come tema principale del film i viaggi del tempo si rivela essere una scelta non proprio felice.
La guerra di domani: trama
Dan Forester (Chris Pratt) è un insegnante di biologia di un liceo americano con un passato nelle forze armate e in cerca di nuovi stimoli. Durante la finale dei mondiali di calcio del 2022, un’incredibile azione in contropiede del Brasile viene fermata dall’arrivo di soldati dal futuro che sfruttano l’evento mediatico per avvertire l’umanità su un’imminente invasione aliena. A questo avvertimento seguirà una mobilitazione di massa per reclutare personale civile da spedire nel futuro per combattere, tra cui anche Dan che lascia la famiglia per avventurarsi nel futuro. Catapultato in una Miami post-apocalittica, si ritroverà faccia a faccia con gli alieni cercando di sopravvivere e di salvare il mondo.
Tra citazionismo e banalità
La sceneggiatura vive di contaminazioni dei tanti film che popolano il genere fantascientifico e il suo protagonista: Chris Pratt con il suo ruolo tende a ricordare un po’ Schwarzenegger in Terminator, un po’ Will Smith in Io sono leggenda, un po’ Tom Cruise in Edge of Tomorrow, lasciando al pubblico la sensazione di qualcosa di già visto. Lo stesso Pratt non riesce ad uscire dal ruolo che gli ha portato la popolarità mondiale, quello di Star-Lord, il tutto accentuato da numerosi ed eccessivi primi piani.
A ciò si aggiunge una storia che prosegue in maniera prevedibile ma lineare, con i pochi colpi di scena che non fanno che alimentare i forti dubbi sulla logicità della trama, generando paradossi abbastanza banali. Da notare il design dei mostri alieni, un po’ cani rabbiosi, un po’ insetti giganti, un po’ xenomorfi, pronti a “venire fuori dalle fo****e pareti di ogni edificio“, che abbiamo trovato bellissimi.
A compensare la debole struttura narrativa del film c’è, invece, una forte componente action, con un crescendo di violenza tra la furia degli alieni e la resistenza umana. La regia, tuttavia, non è incisiva e nelle lunghe sparatorie tra le due parti si sofferma fin troppo sui primi piani degli attori intenti a sparare, in un continuo rimpallo campo-controcampo tra alieni e soldati che alla lunga inizia a stancare. L’idea di trovarsi di fronte ad un videogioco guidato è un demerito della poca inventiva registica.
Quando, però, lo spettatore diventa consapevole di trovarsi di fronte a un film con ben poche pretese, allora lo spettacolo è assicurato. La guerra di domani è, in effetti, un popcorn movie estivo senza pretese di distinguersi dalla massa, una pellicola da godersi al fresco della sala cinematografica nella torrida estate. Forse, questa è la vera occasione sprecata.