Le recensioni del killer docu-serie sul serial killer Todd Kohlhepp [Sky Crime]
Le recensioni del killer è una docu-serie prodotta da Sky. Due episodi da poco meno di un’ora ciascuno seguono la storia di Todd Kohlhepp. Un serial killer con tredici anni di attività sulle spalle, famoso per le recensioni Amazon lasciate ai prodotti che avrebbe poi usato per compiere le sue nefandezze.
Il true crime è un soggetto politico. Gli eventi sono reali, ma il taglio che viene dato, il modo in cui i fatti sono montati, le dichiarazioni scelte: sono tutti elementi subordinati al libero arbitrio dei creatori del documentario.
Se raccontato nel modo giusto, il true crime è un modo per affondare il bisturi in quelle aree della società che di solito vengono ignorate. Questa docu-serie dimostra di aver fatto suo questo meccanismo.
Todd Kohlhepp è una pietra che si infrange sulla superfice piatta dell’acqua. Una forbice che strappa a metà un foglio bianco. Una folata di vento che scuote la chioma di un albero. La sua violenza irrompe nella tranquillità di Chesnee, South Carolina, in maniera del tutto inaspettata e distruttiva.
Le parole dello psicologo criminale Eric Hickey danno un buon quadro della personalità narcisista di Kohlhepp.
Le parole della giornalista investigativa Melkorla Licea riescono a puntare il dito contro un sistema carcerario inefficiente, che punta molto alla durezza della pena, ma non altrettanto al reinserimento nella società.
Il resoconto della reporter della Fox Brokley Croomer offre anche uno spaccato dell’ambiente nel quale si svolge la vicenda.
Un paesino fatto di villette a schiere in stile Halloween. Un luogo in cui tutti si scambiano cenni di saluto quando vanno a recuperare il giornale davanti alla porta, ma non si conoscono realmente.
Le parole di Jameca Woody Cooper riescono a dare profondità al criminale. Le patologie di Todd affondano le proprie radici nella rabbia repressa, accumulata fin dall’infanzia.
La testimonianza di Melissa Brackman, moglie di una vittima del killer, aggiunge una nota drammaturgica a quella che avrebbe rischiato di essere una narrazione eccessivamente asettica. Il connubio tra narrativa e resoconto dei fatti è ben calibrato e coinvolge senza venir meno alla veridicità dei fatti.
A livello tecnico, oltre ai soliti campi larghi, alcune ricostruzioni vedono l’uso di macchina a mano. Un’immagine “sporcata”, che rende ancor più vivida la crudezza della storia.