Life of Crime 1984-2020 recensione documentario HBO di Jon Alpert con Robert Steffey, Freddie Rodriguez, Deliris Vasquez Fuori Concorso a Venezia 78
C’è bisogno di drammatizzare la realtà quando questa è più drammatica di qualsiasi storia si possa concepire? Jon Alpert si è immerso nella guerra più sanguinosa e tremenda portata avanti dagli Stati Uniti nella loro breve storia nazionale e ne ha monitorato la tragicità attraverso tre soldati reclutati sul campo. Rob, Freddie e Deliris vivono a Newark in New Jersey e hanno acconsentito a farsi filmare per oltre trent’anni per raccontare la complicata relazione con l’eroina senza filtri. Non è un’ espressione di circostanza, la camera di Alpert indugia naturalmente tanto sulle siringhe in vena che su tavoli dell’obitorio con cadaveri in decomposizione, passando per la prostituzione.
Life of Crime 1984-2020, prodotto da HBO, è un documentario sconcertante. Oltre il politicamente corretto, oltre la normalizzazione cinematografica di una zona d’ombra della realtà, è la miseria della vita per una volta a parlare di sé stessa senza effetti speciali, trovate registiche o color correction. Le immagini sono mediate solo dalla costanza del regista di seguire il trio nel baratro che la droga apre nella quotidianità, rovesciando priorità e bisogni in un distacco incessante e profondamente solitario. Un archivio unico e scottante, fatto di materiale che farebbe impallidire qualsiasi Pubblicità Progresso.
Dallo shock nascono a cascata una serie infinita di quesiti etici e morali che elevano all’ennesima potenza la portate di un documentario che si prepara a sconvolgere l’opinione pubblica e l’anima di molti. Il teatro della vita si arricchisce di una spietata fonte al suo interno, rivelandone aspetti di cui spesso è più facile riempirsi la bocca e tenere praticamente a distanza.
Una visione faticosa, a tratti insopportabile, piena di situazioni che assomigliano pericolosamente a luoghi e persone incrociate intorno alle nostre comfort zone, stabilendo una trasversalità delle sostanze che supera il contesto americano. Life of Crime 1984-2020 colpisce come solo la realtà è in grado di fare, lasciando in chi lo guarda una sensazione di una tristezza ineluttabile e una tremenda consapevolezza con cui dover fare i conti per fare in modo che milioni di morti non siano solo un dato statistico in continuo aggiornamento.