Lightyear – La vera storia di Buzz recensione film di Angus MacLane con Chris Evans, Keke Palmer, Taika Waititi, Peter Sohn, Dale Soules e James Brolin
Buzz Lightyear era un eroe. Certo che lo era, altrimenti perché mai Andy avrebbe voluto il giocattolo che lo rappresentava?
La Disney e i Pixar Animation Studios tornano al cinema il 15 giugno con Lightyear – La vera storia di Buzz, avventura di stampo sci-fi di cui il protagonista è proprio lo Space Ranger che abbiamo imparato ad amare in Toy Story. La stessa avventura che Andy ha visto nel 1995 e alla fine della quale si è innamorato di Buzz e tutto quello che rappresentava come personaggio.
Prodotto da Galyn Susman (produttrice di Toy Story 4, Toy Story: Tutto un altro mondo e Toy Story of Terror) e diretto da Angus MacLane (storico animatore Pixar e con due Annie Awards alle spalle), Lightyear parte dalla disavventura durante cui Buzz (Chris Evans) e la Comandante Alisha Hawthorne (Uzo Aduba) si trovano su un pianeta sconosciuto e per un errore di Buzz rimangono bloccati lì. La hýbris è peccato fin dall’epica greca, d’altronde.
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Buzz è deciso a tornare a casa, e sa come farlo: deve produrre un cristallo che sia in grado di raggiungere l’ipervelocità, e continuare a testare fino a missione riuscita. Ogni volta che parte per verificare lo stato del cristallo, però, quelli che per lui sono poco più di quattro minuti sono anni sul pianeta. A un certo punto non c’è più nessuno ad aspettare Buzz, e l’idea di rimanere sul pianeta si è radicata nella mente di molti, soprattutto del nuovo Comandante, Burnside (Isiah Whitlock Jr.), che non vuole che Buzz parta per una nuova missione. Non ha più senso farlo.
Buzz, però, è Buzz, e parte comunque, questa volta in compagnia del suo robot domestico (e praticamente assistente in forma felina con la voce di Peter Sohn) SOX. Questa volta, però, quando torna sono passati ben 22 anni e il pianeta è tenuto ostaggio da una serie di robot. L’unica possibilità per tornare alla base e poi a casa è distruggere la navicella spaziale da cui arrivano i robot, con l’aiuto della nipote di Alisha, Izzy (Keke Palmer). A loro due e SOX si uniscono Mo (Taika Waititi) che fa più danni che altro e l’esperta vecchietta Darby (Dale Soules), in grado di costruire una bomba con qualunque cosa ma in libertà vigilata. Riusciranno a distruggere la navicella e tornare a casa?
Lightyear – La vera storia di Buzz è un film che, in pieno stile Pixar, spazia dal commovente al divertente, senza avere alcun problema quando si tratta di catturare l’interesse dello spettatore. Lightyear, poi, ricorda che nessuno è perfetto, che i nostri desideri non sempre coincidono con la cosa giusta da fare e anche gli eroi fanno parte di una zona grigia. Non sono mai perfetti.
Il cast di personaggi, vario dal punto di vista etnico e di orientamento sessuale, è ben costruito e approfondito caratterialmente, per un film che promette di soddisfare i fan di vecchia data e di avvicinare una nuova generazione a Toy Story, verso l’infinito e oltre.