Likemeback: la costante incapacità di raccontare il drammatico mondo dei social.
Se c’è una cosa di cui non si è mai capaci è parlare della contemporaneità. Non a caso i prodotti migliori sono sempre quelli storici, in costume o distopici, su futuri immaginari spaventosi.
Il cinema italiano però ci prova sempre, siamo conosciuti per le commedie all’italiana dove l’obiettivo era ironizzare su una situazione drammatica, ma l’italiano si sa, sa far ridere.
Ma quando si tratta di affrontare un argomento reale, attuale e senza il tratto comedy, lì si va in crisi, e Likemeback ne è la prova.
Un film non riuscito dal primo all’ultimo minuto. Un film che forse poteva salvarsi se fosse stato presentato come un documentario.
Likemeback parla del fatidico mondo dei social: tre ragazze (Angela Fontana, Denise Tantucci, Blu Yoshimi), festeggiano la fine della maturità in un viaggio in barca per le coste della Croazia, sempre in topless e solo in compagnia dell’autista (Goran Markovic) della barca con il quale comunicano solo in inglese.
Il regista (Leonardo Guerra Seràgnoli) nella storia dà tutto per scontato, e per quanto sia apprezzabile pensare che lui ci ritenga così intelligenti da non doverci spiegare niente, in realtà lo spettatore medio va al cinema perché ha voglia di essere coccolato e portato con la mano dall’inizio alla fine di una storia.
In questo caso invece, nulla è contestualizzato né mostrato o raccontato, come quasi se non ci fosse una sceneggiatura, l’obiettivo era solo riprendere tre belle ragazze sulla barca che si fanno selfie e scrollano ventiquattro ore su ventiquattro la home di Instagram preoccupandosi solo di quale sia l’orario migliore per acchiappare likes.
Il film fa principalmente un grande errore narrativo: sbaglia completamente a raccontare il mondo dell’influencer di Instagram finendo per mostrare invece, delle ragazzine sciocche e vuote che si fanno foto con la lingua di fuori e video per screditare le amiche in favore di qualche commento simpatico.
Una delle nostre protagoniste festeggia l’arrivo dei 30K followers su Instagram, ma nella vita vera chi ha un profilo così seguito lascia il proprio lavoro per dedicarsi a questo, viene contattata da brand famosi, lavora a stretto contatto con agenzie di comunicazione, partecipa ad eventi, testa prodotti, allestisce set per creare la foto perfetta, si occupa dell’editing e della promozione di sé stessa in quanto brand a tutti gli effetti.
Non solo, nel corso del film ci son degli elementi narrativi che hanno del potenziale ma vengono solo accennati e mai più spiegati. Likemeback dunque non ha un intreccio, è solo la noiosa vacanza di tre liceali viziate.
A malincuore, il regista non riesce a salvare il film nemmeno dal punto di vista del racconto per immagini.
Le inquadrature e il suono sono poco curati, nonostante siano immersi nel mare delle Croazia in estate, non c’è mai un’immagine bella, né per la composizione né per la luce. Lascia tutto in un grigiore perenne prediligendo scene notturne.
Likemeback è stato presentato al Festival del cinema di Locarno nella sezione Concorso Cineasti del presente e uscirà in sala il 28 Marzo.