Loki recensione serie TV Disney+ primo episodio Gloriosi propositi con Tom Hiddleston, Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Wunmi Mosaku e Eugene Cordero
Dopo WandaVision e The Falcon and the Winter Soldier è giunto, finalmente, il debutto di Loki, miniserie Marvel in sei episodi, diretta da Michael Waldron e con protagonista Tom Hiddleston nei panni del dio dell’inganno.
In Avengers: Endgame, una versione alternativa di Loki (Tom Hiddleston) ruba il Tesseract e genera una deviazione della linea temporale. La sua fuga viene arrestata dalla TVA, la Time Variance Authority, un’organizzazione sottoposta al controllo dei Custodi del Tempo e che si occupa di vigilare sulla sacra linea temporale.
L’agente Mobius M. Mobius (Owen Wilson) offre a Loki una scelta: aiutarli a ripristinare il corretto flusso temporale, fermando una variante impazzita, oppure essere cancellato per sempre. Messo alle strette, al dio dell’inganno non resta che accettare e iniziare un viaggio nello spazio e nel tempo.
Loki è la terza serie della Fase 4 del MCU e, senza ombra di dubbio, quella forse più attesa da tutto il fandom, ammaliato dalla performance di Tom Hiddleston nelle vesti del dio dell’inganno e la cui fine per mano di Thanos non aveva soddisfatto i fan. Il pilot della serie Gloriosi propositi ci permette di avere un’idea ben precisa di cosa ci potrebbe attendere nel corso dei sei episodi e mette in gioco un’interessante conflitto tra libero arbitrio e destino prestabilito. Quanta libertà c’è nelle nostre scelte, se la nostra realtà è controllato da un’organizzazione silenziosa che vive al di fuori dei confini spazio-tempo?
Tom Hiddleston ritorna in piena forma per riprendere il suo ruolo e la sua performance è già degna di nota. A lui si aggiunge un Owen Wilson in stato di grazia, perfettamente calato nella parte dell’agente Mobius e i cui siparetti con Loki, nonostante la presenza continua e un po’ forzata di inquadrature di campo e controcampo, valgono da soli la visione del primo episodio.
L’elemento innovativo della serie, la TVA viene spiegata al pubblico immediatamente, attraverso la messa in onda di uno spot cartoon in stile anni ’60, con protagonista Miss Minutes (doppiata in originale da Tara Strong) una piccola trovata dal sapore vintage e a cui la Marvel ci aveva abituati già con WandaVision. Questa scelta è estremamente azzeccata e permette allo spettatore di avere subito un quadro più chiaro della situazione e seguire così lo sviluppo degli eventi. L’atmosfera vintage permea gli ambienti della TVA, dalle sale d’attesa ai dispositivi elettronici e genera un piacevole contrasto con le armi all’avanguardia che gli Hunter dell’organizzazione, come Hunter B-15 (Wunmi Mosaku), possiedono e con cui si occupano di catturare le varianti impazzite.
La regista Kate Herron, parlando della TVA e del personaggio di Mobius, ha riferito di come si siano ispirati agli heist movie e alla figura del detective hard boiled per creare l’atmosfera della serie e, in effetti, la missione affidata a Loki sembrerebbe proprio tipica di un film di caccia al ladro. Inoltre, per la prima volta, il personaggio si trova calato in un contesto per lui sconosciuto e che gli consentirà di esplorare nuove possibilità di sviluppo per la sua storia. Loki, infatti, ha una natura mutevole e imprevedibile e nell’arco dei film è passato da villain ad antieroe. La serie sembrerebbe decisa a giocare su questo aspetto, creando un percorso di autodeterminazione del personaggio, il quale per la prima volta potrebbe finalmente agire consapevolmente, uscendo fuori da un percorso già stabilito in cui si era ritagliato per sé il ruolo del cattivo. Ciò che è certo è che le premesse di Loki sono positive e ci regalano un primo episodio ben scritto, con nuovi personaggi accattivanti e una trama interessante. Non ci resta che proseguire il viaggio e scoprire se tutte le aspettative, alla fine, saranno soddisfatte.