Loki recensione serie TV Marvel Disney+ creata da Michael Waldron con Tom Hiddleston, Owen Wilson, Sophia Di Martino, Gugu Mbatha-Raw, Richard E. Grant, Wunmi Mosaku e Jonathan Majors
Loki: la trama della serie TV
Loki: il personaggio
Il rapporto tra Loki e Sylvie (e Mobius)
Il libero arbitrio e le altre tematiche
Le ambientazioni e la musica
Loki: cosa ci è piaciuto
Loki: cosa non ci è piaciuto
È giunta alla sua fine anche Loki, l’ultima serie Disney+ ambientata nel Marvel Cinematic Universe, di cui abbiamo anche pubblicato la recensione del pilot.
Dopo WandaVision e The Falcon and the Winter Soldier, Loki era una delle serie più attese proprio per il suo stretto legame coi fatti di The Avengers, film del 2012 e primo crossover degli eroi Marvel e Avengers: Endgame.
Il protagonista è ovviamente Loki, interpretato da Tom Hiddleston, dio degli Inganni e fratello di Thor, dio del Tuono.
La serie si dirama in sei puntate, creata da Michael Waldron e diretta da Kate Herron.
Loki: la trama della serie TV
In Avengers: Endgame, vediamo i protagonisti tornare indietro nel tempo alla ricerca delle Gemme dell’Infinito, tra cui il Tesseract. Tornano, quindi, nel 2012 per poterlo prendere, dopo i “fatti di New York”, ma falliscono nell’impresa e lasciano fuggire Loki con la Gemma dello Spazio.
Inizia così la terza serie targata MCU: Loki prende la gemma dell’Infinito e scappa, ritrovandosi nel deserto del Gobi. Qui viene arrestato da una squadra di agenti della Time Variance Authority (TVA), che controlla le linee temporali, secondo le direttive dei Custodi Temporali.
Loki viene considerato una Variante e viene dichiarato colpevole di crimini contro la Sacra Linea Temporale dalla giudice Ravonna Renslayer (interpretata da Gugu Mbatha-Raw). L’agente Mobius (Owen Wilson) prende Loki sotto la sua custodia ed esamina le sue azioni passate, mettendo in dubbio la sua crudeltà e il suo desiderio di potere.
Gli mostra il suo futuro, che noi conosciamo molto bene, svelandogli la sua futura morte, per mano di Thanos.
Il Loki che vediamo non ha avuto l’evoluzione che conosciamo, specialmente in Thor: The Dark World, è ancora il dio avido che voleva usurpare il trono a Thor e prendere il potere sulla Terra.
Inizia qui, quindi, la sua evoluzione, dopo un’accurata riflessione sul suo futuro e sulla morte dell’amata madre Frigga. Inizia a collaborare con Mobius, alla ricerca di una pericolosa variante di se stesso, che si sta nascondendo tra le linee temporali.
Loki: il personaggio
Loki era una delle serie più attese, fin da quando è stata annunciata: WandaVision ci ha sorpreso per la sua struttura interessante e l’esplorazione della psiche di Wanda, mentre in The Falcon and the Winter Soldier prevalgono le tematiche sociali, anche profondamente attuali, che interessano i protagonisti.
In Loki vediamo un profondo legame col futuro del MCU, fin da quando scopriamo dell’esistenza della TVA. La misteriosa agenzia che preserva la Sacra Linea Temporale strizza l’occhio a Dottor Strange e alla tematica del Multiverso, di cui si parla già da un po’ per il futuro del MCU.
Inoltre, Loki è sempre stato un personaggio molto amato dai fan: un po’ per la sua storia sfortunata, sempre in ombra del fratello buono, un po’ per la meravigliosa interpretazione di Tom Hiddleston, che ha reso Loki un villain carismatico, con cui è facile simpatizzare.
Qui vediamo immediatamente un’evoluzione del suo personaggio, forse anche troppo repentina. Come abbiamo detto, il Loki protagonista di questa serie non è quello di Avengers: Endgame, bensì quello di The Avengers. Ma basta un veloce sguardo al suo futuro, per fargli cambiare subito atteggiamento e iniziare a collaborare con la TVA.
Inizialmente non conosciamo le sue intenzioni, sappiamo che nasconde qualcosa perché dopotutto è sempre il dio degli Inganni. Forse alcuni fan saranno rimasti delusi dalla sua evoluzione repentina in “good boy”, infatti, nel corso della serie vediamo ben poco il dio degli Inganni, ma molto più un Loki redento, quasi impaurito.
Il rapporto tra Loki e Sylvie (e Mobius)
Una delle componenti migliori della serie è sicuramente il personaggio di Sylvie, interpretata da Sophia Di Martino. Sylvie è la pericolosa variante Loki che sta creando problemi alla TVA.
Sylvie è una variante di Loki al femminile, ispirata all’Incantatrice, la sua controparte fumettistica, ma con una storia e caratteristiche molto diverse.
Si presenta come una vera e propria “badass”, per poi mostrare il suo lato più dolce e i suoi punti deboli, grazie anche ad un abbozzo di storia d’amore tra lei e Loki.
Sylvie è stata catturata dalla TVA quando era piccola, perché bollata come “pericolosa variante”, ma riesce a fuggire per anni, nascondendosi nei periodi antecedenti alle grandi catastrofi. Tra i due nasce una collaborazione e una particolare amicizia, che li condurrà a trovare chi c’è veramente dietro alla TVA, dopo aver scoperto che i Custodi del Tempo sono solamente dei fantocci. Con Sylvie, Loki riesce ad aprirsi come non ha mai fatto, riscoprendo il suo lato più debole e ferito, quello che per anni ha soffocato per non essere meno di Thor.
Dall’altra parte c’è Mobius, interpretato da un magnifico Owen Wilson, con cui Loki stringerà una forte amicizia dall’inizio alla fine.
Il loro rapporto inizia con diffidenza, poiché nessuno dei due si fida dell’altro. Ma quando insieme riusciranno a trovare la variante di Loki e quando tutte le certezze di Mobius sulla TVA inizieranno a crollare, il loro legame diventerà più forte.
Il libero arbitrio e le altre tematiche
La serie si poggia prevalentemente sulla tematica del libero arbitrio.
La TVA controlla le linee temporali e, appena un individuo compie una scelta “sbagliata”, viene prelevato ed eliminato. Nella prima puntata viene citato il viaggio nel tempo fatto dagli Avengers in Avengers: Endgame e si scopre che si tratta di un gesto già programmato e accettato dalla TVA.
Questo porta Loki e Sylvie a interrogarsi sul libero arbitrio e sulle scelte personali, domande che trovano risposta solamente nell’ultimo episodio, quando si trovano al cospetto di chi c’è veramente dietro alla TVA: Colui che rimane, interpretato da Jonathan Majors (che rivedremo in Ant-Man and the Wasp: Quantumania).
Colui che rimane spiega di aver creato la TVA dopo aver posto fine ad una guerra nel multiverso, causata dalle sue varianti. Mostra anche di conoscere perfettamente le mosse di Loki e Sylvie, rendendosi, così, invulnerabile ai loro colpi e attacchi.
La serie si basa sulle tematiche della volontà, dell’identità e del libero arbitrio: siamo veramente liberi di fare e prendere le nostre scelte o anche queste fanno parte di un disegno più grande in cui tutto è calcolato?
Le ambientazioni e la musica
Loki è una serie che si racconta in sei episodi, alcuni più riusciti di altri.
Fin dall’inizio notiamo un grosso legame coi fatti del MCU, proprio perché inizia con una delle grandi domande che ci eravamo posti in Avengers: Endgame: dov’è finito Loki?
La serie mostra, come sempre, l’alto budget e la grande attenzione di Disney per i prodotti Marvel, come si era già visto in WandaVision e The Falcon and the Winter Soldier.
I colori usati nella serie sono quasi sempre tendenti al seppia o molto scuri, andando in contrasto con le serie precedenti Marvel e le atmosfere ci ricordano quasi le serie Dark e Doctor Who o il videogioco Fallout.
Menzione speciale per la colonna sonora di Loki: la compositrice Natalie Holt ci regala una colonna sonora straordinaria, con un tema incalzante e perfettamente in linea con la serie. Per il tema principale, la compositrice ha usato il theremin e si è ispirata molto alle musiche di Arancia Meccanica.
Loki: cosa ci è piaciuto
Alla fine della serie, ci rendiamo conto che Loki ha spalancato definitivamente le porte del Multiverso nel MCU, acquistando un’importanza vitale per il continuo del franchise.
Effettivamente, dopo i fatti di Avengers: Endgame e la perdita di tre protagonisti (Iron Man, Captain America e Vedova Nera), Marvel doveva riportare l’attenzione dei fan verso i film e quale modo di migliore di farlo, se non il Multiverso?
A differenza di WandaVision, nella quale le supposizioni dei fan sono andate a farsi benedire (ricordate Mephisto?), qui le teorie sono andate nel verso giusto e ci hanno portato al personaggio che attendevamo fin dall’inizio: Kang il Conquistatore (anche se non detto esplicitamente), interpretato da Jonathan Majors.
Quindi, fra i punti positivi c’è sicuramente il grosso legame della serie con l’universo cinematografico, molto più che nelle serie precedenti.
A livello tecnico, la serie mostra diversi elementi notevoli, come la fotografia e la già citata colonna sonora. Così come le interpretazioni dei protagonisti, primi fra tutti Tom Hiddleston, Owen Wilson (vera sorpresa della serie) e Sophia Di Martino.
Ovviamente un’altra menzione positiva va fatta per il quinto episodio (forse il migliore della serie), quando Loki incontra le sue varianti, tra cui Classic Loki (Richard E. Grant), Kid Loki (Jack Veal), Boastful Loki (DeObia Oparei) e Loki Coccodrillo.
Loki è la serie che attendevamo maggiormente e non ha deluso le nostre aspettative, regalandoci una serie ben fatta e che risponde a molti dei nostri quesiti.
Loki: cosa non ci è piaciuto
Nonostante i vari punti positivi, la serie è tutt’altro che perfetta però.
La sceneggiatura non è del tutto equilibrata e ci regala episodi troppo ricchi di avvenimenti e altri episodi che sembrano più dei meri riempitivi. Le vicende spesso si svolgono con troppa velocità, un difetto che vediamo anche nella costruzione psicologica dei personaggi.
Forse sei episodi sono stati troppo pochi per tracciare un’evoluzione psicologica dei protagonisti e a partire da Loki, vediamo dei cambiamenti troppo veloci e accennati, così come nella sua relazione con Sylvie.
Infine, abbiamo l’ultimo episodio (fin troppo breve per concludere al meglio una serie come questa), in cui abbiamo uno “spiegone” fin troppo annunciato e palese per poter essere apprezzato (nonostante il colpo di scena finale).
Loki si è rivelata una buona serie, in linea con le nuove produzioni televisive Marvel. Le atmosfere, il comparto tecnico e le interpretazioni dei protagonisti meritano sicuramente una promozione, ma forse sarebbe servita una sceneggiatura più solida e un maggior numero di episodi per conquistarci del tutto.
Sappiamo che Loki tornerà per una seconda stagione, quindi per ora non diciamo addio al personaggio interpretato da Tom Hiddleston, per nostra fortuna, curiosi di sapere cosa accadrà nei prossimi film del MCU.