Lovecraft Country recensione della serie TV di Misha Green con Jurnee Smollett, Jonathan Majors, Courtney B. Vance, Aunjanue Ellis, Abbey Lee, Jada Harris, Wunmi Mosaku, Michael Kenneth Williams
Nel 1936 Victor H. Green pubblicò un curioso manuale intitolato The Negro Motorist Green Book con indicava alla popolazione afroamericana di New York hotel, ristoranti e affini a cui rivolgersi per non incontrare spiacevoli inconvenienti e poter viaggiare in maniera tranquilla. Green morì nel 1960 ma la pubblicazione della guida rivista, aggiornata e ampliata andò avanti fino al 1966, un paio d’anni dopo la promulgazione del Civil Rights Act del 1964. Per trent’anni del secolo scorso un manuale reso necessario quando non indispensabile dalla segregazione razziale ebbe un grande successo prima di scomparire nel nulla e ritornare alla ribalta solo in tempi recenti.
Nel frattempo in America continuavano a spuntare come funghi le cosiddette sundown towns, città interamente da bianchi che prendevano il nome dai cartelli che invitavano le persone “di colore” ad abbandonare i centri abitati dopo il tramonto. Tollerati e sopportati per la forza-lavoro indispensabile che fornivano da un lato, segregati e vessati in qualsiasi ambito della società civile dall’altro, i negri erano il bersaglio di un odio terrificante su cui soffiava sensa sosta razzismo e suprematismo.
Perchè tutto questo? Lovecraft Country dovrebbe essere una serie horror realizzata da Misha Green che vede come produttori esecutivi anche Jordan Peele e J.J. Abrams basata sull’omononimo romanzo di Matt Ruff. Ci dovrebbero essere mostri, misteri e una discreta dose di terrore e inquietudine di cui godere e, in effetti, creature che fanno a brandelli esseri umani, sette mistiche e pericoli vari non mancano. Ma non è questo il veicolo principale dell’horror con la nuova serie targata HBO viene presentata.
Le informazioni storiche descritte all’inizio sono l’arena-setting in cui la finzione ha luogo e in cui il coefficiente horror subisce una moltiplicazione significativa dalla realtà stessa. La ricerca del padre scomparso di Atticus Black (Jonathan Majors) insieme all’amica d’infanzia Letitia (Jurnee Smollett-Bell) e allo zio George (Courtney B. Vance) si svolge parallelamente alla battaglia che un popolo ha vinto ma per cui deve purtroppo combattere e versare sangue ancora oggi. La miriade di riferimenti all’universo di H.P. Lovecraft fa per una volta i conti con la società in cui questo è stato generato, in un doppio binario in cui le nequizie del vero superano di gran lunga l’orrore dell’immaginato.
Fa più paura un mostro orripilante che si intromette sul cammino dell’eroe o il sistematico ricorso alla violenza – verbale, fisica, culturale – e alla prevaricazione di un uomo contro l’altro? La serie televisiva di Misha Green entra a gamba tesa sulla questione, sfruttando un genere con un immaginario ben preciso in maniera non convenzionale. Per ora il risultato è curioso, in attesa di vedere come i binari si trasformino da paralleli in secanti, ma ora come allora Whitey’s on the moon e gli altri sono ancora carne da macello.
Lovecraft Country sarà disponibile in streaming in Italia prossimamente su Sky Atlantic e contemporaneamente su Now TV.