And you may find yourself in a beautiful house
With a beautiful wife
And you may ask yourself
Am I right? Am I wrong?
And you may say yourself, “My God! What have I done?”
E’ difficile scrivere di Madre! senza rovinare al lettore quell’aura di pura aspettativa che dà andare a vedere un nuovo film di un apprezzato regista, soprattutto quando il marketing che ne ha preceduto l’uscita è stato così vago ed imperscrutabile che veramente non si sa a cosa andare incontro.
E’ come essere sul trenino del tunnel degli orrori al luna park. Entrando, c’è trepidazione perché tutto può succedere. Ci si abitua, piano piano, al buio, e si riflette che, per fortuna o purtroppo, non fa poi così paura. E appena ci si comincia a rilassare, è allora che l’esperienza comincia davvero: una sequenza di eventi deliranti che provocano una sensazione di spaesamento, e di pause, durante le quali non si può fare a meno di porsi domande, e di fare congetture.
Ad un certo punto del delirio, arriva un momento in cui il percorso comincia a sembrare familiare. Non è lo stesso momento per tutti, ma quando arriva, senza volerlo siamo costretti a prendere una decisione: fare finta di non avere mangiato la foglia, restare coinvolti nel film e prolungare lo sgomento, oppure diventare spettatori coscienti, che, avendo scoperto i fili invisibili che muovono gli eventi, finiranno per guardare i prossimi cenni di follia con un misto di ammirazione per l’idea di fondo e di derisione per una realizzazione che non va tanto per il sottile.
Darren Aronofsky, regista e sceneggiatore, cerca di realizzare un film surreale ed horror, in un modo che può ricordare autori del calibro di Buñuel e Polanski. Purtroppo però sull’aspetto fantastico vince la volontà del regista di far comprendere un messaggio, e, come già successo in The Fountain, la tendenza alla solennità finisce per rasentare il ridicolo.
I protagonisti Jennifer Lawrence e Javier Bardem, pur bravissimi, non riescono a dare spessore a due personaggi che sostanzialmente si limitano a ripetere le stesse azioni e reazioni.
Madre! non è un’esperienza gradevole, ma per chi conosce i lavori precedenti di Aronofsky, questa è parte dell’attrattiva. Se non siete suoi fan, e in particolare se non vi è piaciuto Il Cigno Nero, entrate a vostro rischio e pericolo. Se lo siete, è vivamente consigliato: potreste amarlo, potreste odiarlo, ma in ogni caso non vi lascerà freddi.
Tre gemme e mezza (su cinque).