Memory recensione film di Martin Campbell con Liam Neeson, Guy Pearce, Monica Bellucci, Ray Stevenson, Louis Mandylor, Taj Atwal e Stella Stocker
Ispirato al libro De zaak Alzheimer (tradotto in inglese come The Memory of a Killer, e che racconta la storia di due investigatori in cerca dell’assassino di un alto funzionario – assassino che si rivela poi malato di Alzheimer) e alla sua omonima trasposizione cinematografica del 2003, Memory di Martin Campbell affianca a Jef Geeraerts (autore del libro) e Carl Joos (già sceneggiatore del film del 2003) anche il produttore e sceneggiatore Dario Scardapane.
Alex (Liam Neeson) è un assassino su commissione che, malato di Alzheimer, accetta un incarico nella sua città natale nella speranza che possa essere l’ultimo prima della meritata pensione. Quando però scopre l’identità della seconda vittima compresa nel contratto – una ragazzina – la coscienza comincia a farsi sentire e Alex rinuncia all’incarico. Nel farlo, da assassino diventa bersaglio della stessa organizzazione che lo aveva assoldato in precedenza.
In parallelo seguiamo la storia di Vincent (Guy Pearce), assegnato a un caso sul traffico di esseri umani e la prostituzione minorile a cavallo tra il Texas e il Messico. L’indagine, che subisce un arresto per colpa di Vincent stesso, si interfaccia con ostacoli su ostacoli dovuti alla posizione sociale e al privilegio economico di chi è presumibilmente coinvolto nel traffico ai pianti alti. Al fianco di Vincent troviamo Linda (Taj Atwal) e Hugo (Harold Torres), arrivato dal Messico per lavorare proprio a questo caso.
Al cast si uniscono anche Ray Fearon nei panni di Gerald, a capo della sezione FBI a cui appartengono Vincent e gli altri; Ray Stevenson per interpretare Danny Mora in un continuo braccio di ferro tra la polizia locale e l’FBI; una alquanto deludente Monica Bellucci nei panni di Davana Sealman, ricca esponente del mercato mobiliare di El Paso, apparentemente disposta a tutto per proteggere se stessa e la sua famiglia.
Memory è un film d’azione, aspirante thriller, che tocca argomenti diversi e ugualmente importanti senza davvero soffermarsi abbastanza su nessuno di questi, eccezion fatta per l’Alzheimer di Alex (messo in evidenza anche da un incontro di quest’ultimo con suo fratello Paul). La prostituzione minorile, i centri di detenzione dell’ICE (il Servizio Immigrazione e Controllo Doganale americano), l’esitazione dell’FBI nell’intraprendere percorsi giudiziali contro persone potenti, la tendenza a ricorrere alla violenza e non alla diplomazia nella risoluzione di conflitti – tutto ciò viene accennato, ma è destinato a non essere approfondito.
In uscita a settembre in Italia e con un finale forse troppo veloce, Memory è un film da prendere con quanta più leggerezza possibile, senza aspettarsi una botta di adrenalina né tantomeno un’opera d’arte, ma da vedere per godere da vicino della performance di Neeson e dell’accompagnamento magistrale di Pearce.