Mercoledì recensione serie TV di Alfred Gough e Miles Millar diretta da Tim Burton con Jenna Ortega, Gwendoline Christie, Christina Ricci, Luis Guzmán e Catherine Zeta Jones
Quello che sembrava un semplice spin-off de La famiglia Addams è diventato un notevole successo. Dagli anni ’60 l’industria cinematografica si è ispirata alle vignette di Charles Addams per portare sullo schermo storie affascinanti che sono ascese a fenomeno culturale. Grazie a film, serie televisive e cartoni animati, l’immagine della macabra famiglia, i cui membri si distinguevano per le loro peculiari caratteristiche, si è sviluppata sempre di più.
Mercoledì è una bambina prodigio, brillante, arrogante e assolutamente freak. Determinata e ossessiva, ha sempre pronta una risposta sarcastica.
I fiori più interessanti crescono nell’ombra.
(Gwendoline Christie in Mercoledì)
Mercoledì (Wednesday), una serie originale Netflix, segue quanto già visto proponendo però una trama incentrata solo su Mercoledì Addams, interpretata magnificamente da Jenna Ortega.
La figlia di Morticia (Catherine Zeta-Jones) e Gomez Addams (Luis Guzmán), dopo l’espulsione dalla sua ultima scuola, viene mandata alla Nevermore Academy, un liceo particolare che accoglie i figli dei mostri e i giovani con poteri soprannaturali. La ragazza, assai poco – se non per niente – socievole, non farà fatica a farsi molti nemici ma otterrà anche una certa ammirazione grazie alle sue abilità e acume; il suo approccio depresso verso la vita potrebbe finalmente essere apprezzato.
Con il passare degli episodi, la serie spiega il suo difficile inserimento nell’accademia frequentata da freaks. Col tempo non solo cercherà di primeggiare, ma si ritroverà anche coinvolta in una serie di omicidi che terrorizzano Jericho, la cittadina più vicina a Nevermore. Come prevedibile, la ragazza deciderà di risolvere il mistero soprannaturale sotto l’occhio vigile della sua preside Larissa Weems (Gwendoline Christie), vivendo contemporaneamente momenti topici dell’adolescenza come le gare studentesche e le prime cotte giovanili.
Alfred Gough e Miles Millar sono i creatori di questa produzione di otto episodi, di cui i primi quattro sono stati diretti da Tim Burton. Umorismo freddo, stile gotico e giochi di parole si mescolano col moderno: dai poteri soprannaturali all’ambientazione scolastica e anche qualche cenno al sottogenere slasher.
La messa in scena è davvero spettacolare, degna dell’opera di Burton, amalgamata ad una bellissima e cupa colonna sonora. L’essenza originale della protagonista rimane immutata: comportamento asociale, umorismo nero e anaffettività oltre ad un gusto per la morte capace di turbare chiunque.
Molto più oscura e con meno umorismo rispetto ai film di Barry Sonnenfeld, Mercoledì è ampiamente supportata dal magnetismo della Ortega, che carica la serie forse con meno sfumature di quelle di cui il personaggio avrebbe bisogno ma con assoluta convinzione e professionalità. La sua interpretazione è all’altezza degli standard di Christina Ricci visti anni fa. Ogni suo dialogo è pungente e sottolineato con la giusta misura di fascino e acidità. L’impegno dell’attrice nel creare il suo personaggio è magnifico ed è reso evidente in ciascuna delle sue scene: dalla sua bravura con il violoncello alla sua danza epica sulle note punk dei The Cramps, che ha dato molto di cui parlare sui social network.
Visivamente molto curata, Mercoledì è una di quelle serie che si possono godere senza pretendere troppo. Forse l’unica pecca è che parte del divertimento della Famiglia Addams è sempre stata la “famiglia”, un’unità amorevole e solidale nonostante i loro modi tetri ed inquietanti. Separandola da loro già nel primo episodio, la narrazione perde l’occasione di vedere interagire tutti i divertenti componenti della famiglia ma è così geniale e seducente che riesce a catturare l’attenzione sia dei nostalgici fan che delle nuove generazioni.
La Nevermore Academy assurge a una Hogwarts più cupa e misteriosa. Le note tipiche di una serie teen si impastano sapientemente con il noir ed il mistery, lasciando nello spettatore una piacevole inquietudine di fondo.
Mercoledì emerge come nemesi del maghetto Harry Potter: la sua bacchetta è una ironia pungente unita ad un cervello affilato.