I 5 migliori biopic su personaggi controversi [Throwback Thursday]

Il biopic è un genere molto sfruttato nel cinema, ma cosa succede quando il protagonista è controverso? Vediamo i 5 migliori biopic su personaggi controversi

Nel cinema abbiamo visto come sia frequente il genere del biopic: raccontare la vita di un personaggio noto, che esso sia un politico, un musicista o un leader. Raccontare la vita di un individuo non è mai facile: soprattutto nell’ambito politico, si rischia di mettere del proprio e di raccontare i fatti in maniera faziosa.

Questo fattore è ancora più pericoloso se parliamo di personaggi controversi: personalità, prevalentemente politiche, che nel corso della loro vita hanno fatto grandi cose, anche se non del tutto condivisibili.

I 5 migliori biopic su personaggi controversi

Migliori biopic su personaggi controversi
Meryl Streep in The Iron Lady (2011)

The Iron Lady (2011) il biopic su Margaret Thatcher

Il celebre film del 2011, diretto da Phyllida Lloyd, ruota intorno alla vita dell’ex primo ministro britannico Margaret Thatcher, detta anche “la lady di ferro”. Nel film il ruolo della prima donna ad aver ricoperto l’incarico di Primo Ministro (nonché il primo ministro col mandato più lungo in tutta la storia del Regno Unito) è di Meryl Streep, la quale ha vinto il suo terzo Oscar per questa performance.
Il biopic racconta tutta la vita della Thatcher dall’infanzia, raccontando la sua carriera politica e i 17 giorni antecedenti alla guerra delle Malvine. La narratrice è la stessa Thatcher, ormai ottantenne e afflitta dalla demenza senile, che vive con nostalgia e una punta di amarezza, il suo passato.
La regia al femminile fa leva su una certa delicatezza nel racconto della vita privata e pubblica della Thatcher. Nonostante sia un racconto piuttosto neutro, senza alcuna accusa a certe manovre politiche dell’ex Primo Ministro britannico, in molti hanno criticato la rigidità del racconto.

Migliori biopic su personaggi controversi
La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler (2004)

La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler (2004)

Il film è ormai noto, sia per la grandiosa performance di Bruno Ganz nei panni di Hitler e sia per il famoso meme estratto da una delle scene più iconiche della pellicola.
Diretto da Oliver Hirschbiegel, inizia col bombardamento nella battaglia di Berlino del 20 aprile 1945. Nonostante l’Armata Rossa stia marciando in modo inesorabile su Berlino, Hitler si rifiuta di lasciare il suo nascondiglio. La pellicola continua raccontando gli ultimi giorni della vita del Fuhrer.
Nonostante le recensioni entusiastiche al film, in Germania si aprirono una serie di dibattiti sul tipo di narrazione di questo biopic: è giusto raccontare il lato umano di un mostro? Ed è proprio questo il grande dubbio: Ganz si preparò al ruolo, studiando i movimenti dei pazienti affetti da Parkinson (che Hitler fosse malato di Parkinson è ancora un’ipotesi dibattuta dagli storici). Una figura come quella di Hitler può essere rappresentata debole e in difficoltà, nonostante le mostruosità compiute?

Toni Servillo ne Il Divo (2008)
Toni Servillo ne Il Divo (2008)

Il divo (2008)

Approdiamo in Italia con una storia basata su una delle figure più controverse della politica italiana: Giulio Andreotti ne Il divo. Il biopic è del 2008 ed è stato diretto da Paolo Sorrentino, che decide di raccontare la vita di Andreotti negli anni Novanta.
Interpretato da Toni Servillo, Giulio Andreotti è stato sicuramente uno dei personaggi più enigmatici della politica italiana e il film inizia con una lunga lista di morti di personalità di spicco, come Moro, Dalla Chiesa, Falcone e Sindona, tutte morti che riguardano in maniera diretta o indiretta ad Andreotti.
La pellicola è stata accolta positivamente dalla critica (anche straniera, il film ha anche una nomination agli Oscar per il Miglior Trucco) e dal pubblico. Differente, invece, la reazione di Andreotti, ancora vivo al momento dell’uscita del film. Il politico ha definito il film come “una mascalzonata”, affermando che la pellicola non sia aderente alla realtà. Dal canto suo Sorrentino è stato felice della reazione di Andreotti, poiché di solito “impassibile di fronte ad ogni avvenimento”.
Giulio Andreotti è stato un politico oscuro e ancora oggi non sappiamo la verità su diverse vicende che lo hanno riguardato. Il film di Sorrentino funge come un’accusa nei confronti di un uomo che ha portato nella tomba i suoi più torbidi segreti.

La propaganda militare di Clint Eastwood in American Sniper (2014)
La propaganda militare di Clint Eastwood in American Sniper (2014)

American Sniper (2014)

American Sniper è un film del 2014, diretto da Clint Eastwood ed è basato sull’omonima autobiografia di Chris Kyle.
Chris (interpretato da Bradley Cooper) è un giovane texano, cresciuto in una famiglia dai forti valori e molto devoto alla sua patria. Dopo alcuni bombardamenti sull’ambasciata americana nel 1998, si arruola in Marina, per poi partire in Iraq nel 2004. Chris è un ottimo tiratore e diventa così un cecchino della US Navy Seal. Nelle varie missioni a cui partecipa, diventa sempre più letale: nel tempo, infatti, diventerà il cecchino più letale nella storia militare americana.
Più che in Chris Kyle, la controversia relativa al film è nata proprio nella costruzione della pellicola, dovuta anche al regista. Eastwood, infatti, è stato accusato di tralasciare la sofferenza della guerra, esaltandone, invece, i lati positivi e la figura dell’eroe americano. Sul film sono nate diverse polemiche e molti critici hanno dato del “guerrafondaio” a Eastwood. American Sniper, pur trattando di un singolo (come è tipico nella cinematografia di Eastwood) è stato definito un “film di propaganda”.

Christian Bale e Sam Rockwell
Christian Bale e Sam Rockwell

Vice (2018)

George McKay ci aveva già affascinato con Anchorman e La grande scommessa, ma con Vice compie il grande salto.
Il film del 2018, con un cast stellare, racconta la vita e la storia di Dick Cheney (Christian Bale), dalla sua ascesa politica al ruolo di vicepresidente degli Stati Uniti d’America.
Il film, volutamente aggressivo e satirico, racconta la storia di Dick Cheney e di tutti i suoi segreti e complotti fatti per arrivare alla vetta della piramide. La pellicola è volutamente faziosa e non maschera assolutamente le accuse nei confronti di un uomo che, secondo il film, sarebbe “la radice dei mali dell’America di oggi”.
Cheney è un personaggio controverso, misterioso e ricco di sfaccettature e nel film, oltre a vedere la sua straordinaria scalata nella società e nella politica, da uomo qualunque a vicepresidente, vediamo anche il suo lato oscuro. McKay, pur criticando Cheney, instilla il dubbio nello spettatore attraverso la sua sceneggiatura.
Vice non è un semplice biopic, proprio per la faziosità che trasuda da ogni fotogramma, ma è un film memorabile, con performance eccellenti e un montaggio eccezionale.

E per voi qual è il migliore biopic su una figura controversa? Fatecelo sapere nei commenti e sui nostri canali social!

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