Roma è uno dei set cinematografici più amati dai registi, sia in passato che nel presente. Riscopriamo insieme i migliori film ambientati a Roma da vedere
Oggi, 21 aprile, è il Natale di Roma, ovvero la data in cui viene festeggiato l’anniversario della fondazione della città.
Roma è sempre stata una città amata dai registi, basti pensare all’immensa produzione cinematografica nella Capitale. Non ci riferiamo solamente agli Studi di Cinecittà, fulcro del cinema italiano del passato, ma anche al centro storico, al Lungotevere e ai tanti vicoli in cui perdersi. Roma è stata scelta decine di volte come cornice per le storie cinematografiche italiane e internazionali. Rivediamo dunque insieme cinque film ambientati a Roma da vedere assolutamente.
I migliori film ambientati a Roma da vedere
Roma città aperta (1945)
Se parliamo di film ambientati a Roma, non possiamo che iniziare col capolavoro di Roberto Rossellini: Roma città aperta del 1945. Si tratta di una delle pellicole più importanti della corrente neorealista italiana ed è il primo capitolo della Trilogia della guerra antifascista di Rossellini, a cui seguiranno Paisà e Germania anno zero.
La pellicola racconta dell’occupazione tedesca di Roma e della resistenza capitolina. Tra i militanti della Resistenza troviamo Giorgio, che riesce a sfuggire ad una retata e si nasconde da Francesco, tipografo che deve sposarsi con Pina (Anna Magnani), una donna già vedova e madre di un bambino di dieci anni. Ad aiutare la resistenza, c’è anche don Pietro (Aldo Fabrizi), prete del luogo, che protegge i perseguitati politici.
Roma città aperta fotografa un momento terribile della storia di Roma e d’Italia e lo fa in maniera asciutta, portando in scena un dramma e una sofferenza vissuta dalla popolazione in quel periodo storico. La disperazione, il dramma e la sofferenza vengono raccolte perfettamente da Rossellini, il quale, seppur con pochissimi mezzi, riesce a girare una pellicola che rimarrà nella storia del cinema, sullo scorcio di una Roma dilaniata dalla violenza.
L’opera, inoltre, riesce a regalare il successo internazionale anche ad Anna Magnani e a portare sul grande schermo una delle interpretazioni più intense e simboliche di Aldo Fabrizi.
Vacanze romane (1953)
Passiamo a tutt’altro genere con Vacanze romane, film del 1953 diretto da William Wyler. La pellicola rese celebre in tutto il mondo Audrey Hepburn, la quale recita al fianco di Gregory Peck.
La principessa Anna è in visita a Roma e, stanca dei suoi impegni reali, ha un crollo nervoso. Il suo medico le dà un sedativo ma, prima che faccia effetto, la ragazza decide di girare nei vicoli di Roma. Viene trovata addormentata da un affascinante reporter statunitense, che le dà ospitalità nel suo appartamento. Quando viene a conoscenza della sua identità, promette al suo capo un articolo esclusivo sulla principessa e decide di farle da guida tra le meraviglie di Roma, dopo aver ingaggiato un fotografo.
Vacanze romane è una favola moderna, una Cenerentola al contrario. La pellicola ci racconta una storia d’amore altri tempi, sullo sfondo di una Città Eterna senza tempo.
Vacanze romane lancerà Audrey Hepburn nell’Olimpo delle star e vincerà tre Oscar, tra cui Miglior attrice protagonista per Hepburn.
La dolce vita (1960)
Tra i migliori film ambientati a Roma, non possiamo che parlare de La dolce vita, pellicola del 1960 diretta da Federico Fellini. Si tratta di una delle opere più celebri del regista e del cinema italiano.
Ambientato nella Roma mondana degli anni Sessanta, racconta le luci e le ombre della “dolce vita”. Marcello è un giornalista di scoop scandalistici, che vorrebbe scrivere romanzi. La sua vita privata è un completo disastro e decide di buttarsi a capofitto sul lavoro. Gli viene affidato il compito di seguire Sylvia, una famosa stella del cinema hollywoodiano.
La dolce vita mostra il “lato oscuro” della vita mondana, considerata scintillante agli occhi dei più. Fellini mette in mostra tutte le ipocrisie, le falsità e le corruzioni dell’epoca e mette al centro la figura di Marcello, un antieroe, perennemente insoddisfatto della sua vita, ma che non fa nulla di concreto per cambiarla. Ad affondarlo è la “dolce vita” di cui si circonda e in cui è immerso, con lo sfondo di una Roma esteticamente perfetta, ma vuota e ipocrita, che ricorda un circo.
Celebre, però, la scena a Fontana di Trevi, nella quale Sylvia si butta nell’acqua e richiama a gran voce il protagonista.
Il talento di Mr. Ripley (1999)
A scegliere Roma come sfondo delle proprie pellicole, però, non sono solo i registi italiani. Quindi ecco Anthony Minghella che sceglie la Capitale (e altre località italiane) per il suo Il talento di Mr. Ripley, film del 1999, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith, già portato sul grande schermo, nel 1960, con Delitto in pieno sole.
Il protagonista è Tom Ripley, un giovane brillante che vanta un’educazione esemplare. Il suo principale problema è la sua tendenza a mentire: il ragazzo, infatti, vive una vita al di sopra delle sue aspettative, molto lontano dalla sua umile provenienza, che riesce a vivere grazie a diverse truffe. Per un giro di bugie, Tom viene ingaggiato da un uomo per persuadere suo figlio Dickie a tornare in patria dall’Italia. Quando Tom arriva in Italia, riesce subito a conquistare la fiducia di Dickie e della sua ragazza, entrando nelle loro grazie, ma cadrà presto in una rete molto fitta di bugie.
Il tema portante è sicuramente la menzogna, di cui fa uso il protagonista per vivere la sua vita e continuare la sua esistenza. Ma, si sa, le bugie hanno le gambe corte e quindi ecco Tom cercare di sopravvivere e creare nuove vie di fuga, a causa della sua tendenza a raccontare il falso. I protagonisti presentano una costruzione complessa, che rende Il talento di Mr. Ripley ricco di colpi di scena.
A fare da padrona, però, è sicuramente l’Italia: la pellicola mostra bellissimi scorci del nostro Paese, tra cui figura Roma, penultima meta di un Tom Ripley caduto quasi definitivamente vittima dei suoi inganni.
La grande bellezza (2013)
Non possiamo che terminare la nostra lista di film ambientati a Roma con La grande bellezza del 2013, co-scritto e diretto da Paolo Sorrentino. La pellicola ha vinto anche il premio Oscar come Miglior film straniero.
Il protagonista è Jep Gambardella, giornalista e critico teatrale, che trascorre la sua esistenza negli ambienti mondani di Roma. Jep è uno dei personaggi più in vista della “Roma bene”, eppure è insofferente a tutte quelle feste, che reputa solamente come ambienti vuoti e volgari, che offuscano la sua ricerca della vera bellezza. La morte di Elisa, suo unico amore (seppur sposata con un altro uomo), smuove la sua esistenza.
Jep è un uomo insofferente alla vita che fa e che vive, un uomo che partecipa a feste e party in grande stile e che frequenta l’élite di Roma, ma che in realtà è alla ricerca di qualcos’altro. Jep è dilaniato dalle cose non fatte, dal tempo che passa e dalla ripetitività delle sue giornate, eppure è solo con la morte di Elisa che riesce a destarsi dal suo torpore.
Sorrentino sceglie una narrazione frammentata, ricca di excursus e di digressioni, per poter rappresentare un’esistenza anch’essa frammentata, com’è quella di Jep.
La Roma che viene rappresentata è solamente una cornice distante, caratterizzata dal superficialità e vizi, una città che si è persa nella sua ricerca di una bellezza forse perduta.
E voi quale di questi film ambientati a Roma preferite?