I migliori film di animazione horror: La sposa cadavere, Monster House, Coraline e la porta magica, Demon City Shinjuku – La città dei mostri, Nightmare Before Christmas, Blood: The Last Vampire, Kubo e la spada magica, Hotel Transylvania e Frankenweenie
I migliori film di animazione horror da vedere ad Halloween
La sposa cadavere (2005)
Diretto da Mike Johnson e Tim Burton, La sposa cadavere, è il secondo film di animazione in stop motion ideato da Tim Burton. La sceneggiatura, scritta da John August, Caroline Thompson e Pamela Pettler, è liberamente ispirata alla versione ebraico-russa del XIX secolo di una più antica storia folkloristica ebraica.
Ci troviamo in un villaggio olandese nel diciannovesimo secolo in piena era vittoriana. Victor deve incontrare, per la prima volta, Victoria Everglot sua promessa sposa. I genitori di entrambi i ragazzi hanno combinando un matrimonio d’interesse, ma Victor è molto nervoso e timido e non riesce a sostenere la pressione, quindi si rifugia nel bosco dove cerca di provare il giuramento nuziale.
Preso dall’ispirazione esegue un voto nuziale praticamente perfetto infilando l’anello su ciò che in apparenza sembra un ramo che sbuca dal terreno. Appena l’anello viene infilato la maledizione ha inizio, quello che sembra un ramo in vero è una mano scheletrica che esce dal terreno e con essa anche il corpo della defunta a cui appartiene cioè una sposa in evidente stato di decomposizione, il cui nome è Emily.
La sposa cadavere dunque porta Victor nel mondo dei defunti, un luogo allegro, libero e colorato, differente da quello dei viventi. Lo scopo di Emily è quello di convincere Victor a tenere fede al suo giuramento, ma non gli sarà così semplice dato che l’uomo è innamorato di Victoria. Dalle atmosfere grottesche e dark, La sposa cadavere, è il secondo gioiello di animazione sfornato dalla mente visionaria di Tim Burton. In questo secondo lungometraggio, Burton, si affida a un cast di attori, per il doppiaggio, di tutto rispetto, tra cui: Johnny Depp, Helena Bonham Carter ed Emily Watson, mentre la musica è firmata da Danny Elfman. Una poetica fiaba che esalta gli emarginati e la diversità, in un contesto molto delicato dove si tratta l’argomento della morte e del trapasso da questa vita a quella dell’oltretomba.
Monster House (2006)
Diretto da Gil Kenan, Monster House, è basato su uno dei racconti della saga “Piccoli Brividi” di R.L. Stine. Per realizzare questo film di animazione, Kenan si è avvalso della tecnica performance capture, che permette agli attori, in carne e ossa, di utilizzare ogni loro singolo movimento espressivo nelle animazioni dei personaggi.
Ci troviamo qualche giorno prima della notte di Halloween e un ragazzino di nome DJ ha un’apparente vita normale come qualsiasi altro adolescente. DJ vive in un isolato pieno di villette a schiera, ma una dimora spicca tra le altre ed è quella dello scorbutico signor Nebbercracker. Colpito da un malessere, Nebbercracker viene portato in ospedale, ed è in quel preciso momento che DJ e l’amico Timballo cominciano ad accorgersi di strani avvenimenti e rumori che provengono dalla casa del vecchio anziano, attualmente disabitata. Si nasconde, dunque, un misterioso segreto in quella vecchia dimora, ai due ragazzini non resta altro che andare in fondo a questa storia e soddisfare la loro curiosità.
Monster House è un film horror dai toni brillanti e macabri allo stesso tempo. C’è una chiara suddivisione fra un gruppetto di ragazzini che sogna e immagina il fantastico e il signor Nebbercracker, che di rimando rappresenta la vecchia generazione stanca e priva di speranze. Un simpatico teen horror dalle tematiche intelligenti, che si prende gioco del classico stereotipo dei film classici dell’orrore e che incanta a livello di realizzazione tecnica.
Coraline e la porta magica (2009)
Diretto da Henry Selick, Coraline e la porta magica è un film di animazione in stop motion che si ispira al racconto Coraline, scritto da Neil Gaiman e illustrato da Dave McKean.
Coraline Jones è una bambina che si è trasferita in una grande casa isolata a Pink Palace fra le colline. Durante la fase di trasloco, Caroline fa la conoscenza di alcuni vicini di casa, tra cui le due eccentriche anziane attrici teatrali Miss April Spink e Miss Miriam Forcible, uno stravagante artista il signor Bobinsky e Wybie, strano ragazzino che abita poco distante da lei e che va in giro con un gatto nero. Un giorno Wybe regala a Coraline una bambola di pezza identica a lei, ma al posto degli occhi ci sono cuciti due bottoni. Durante l’ispezione della sua casa la ragazzina trova una porticina chiusa a chiave che aperta, in un primo momento, mostra un muro di mattoni. Di notte, tuttavia, Coraline viene svegliata da un topo che la conduce proprio alla porticina che ora presenta un passaggio. Coraline si addentra al suo interno scoprendo che la porta conduce nella sua stessa casa, dove ci sono anche i suoi genitori, dall’aspetto un po’ strano e con dei bottoni cuciti sugli occhi, ad attenderla, ma con una piccola differenza, in questo mondo tutto è più colorato e divertente, tutti gli prestano estrema attenzione e cercano in ogni modo di renderla felice. Un mondo in cui Coraline, notte dopo notte, cerca di rifugiarsi. Henry Selick ci fa ancora sognare con Coraline e la porta magica, un film tecnicamente perfetto e narrativamente complesso nonostante sia adatto ai più giovani. Il film rappresenta un viaggio alla ricerca di se stessi e della vita, il tutto condite con atmosfere terrificanti e inquietanti.
Demon City Shinjuku – La città dei mostri (1988)
Diretto da Yoshiaki Kawajiri, Demon City Shinjuku, il cui autore è Hideyuki Kikuchi (noto scrittore giapponese di genere horror), è il classico anime movie che si rifà alla tradizionale animazione in 2D.
In un futuro prossimo, Shinjuku non è più uno dei quartieri più attivi di Tokyo ma è una zona completamente invasa da creature demoniache che hanno popolato improvvisamente la terra. Kyoya ha il compito di concludere quello che il padre non è riuscito a fare dieci anni prima, cioè evitare una nuova catastrofe che si sta per abbattersi sul pianeta e salvare così la razza umana.
Un classico anime horror che cerca di trattare tempi contemporanei. Nonostante la trama semplicistica è soprattutto apprezzabile per i disegni curati e ben definiti. Per via degli argomenti trattati, Demon City Shinjuku è consigliabile a un pubblico adulto.
Nightmare Before Christmas (1993)
Diretto da Henry Selick, Nightmare Before Christmas è il primo lungometraggio animato in stop motion ideato e prodotto da Tim Burton.
Ci troviamo in un mondo dove ogni città è dedicata ad una festività e i cittadini si preparano per tutto l’anno alle celebrazioni della propria festa. Questo onere spetta anche al Paese di Halloween il cui “Re delle Zucche” è Jack Skeletron. Dopo aver festeggiato il trentuno ottobre, come tutti gli anni, Jack, sembra particolarmente annoiato e triste come se la città di cui fa parte non lo soddisfacesse più. Durante i suoi tormenti interiori il terrificante Re delle Zucche viene trasportato nella città di Natale dove scopre una realtà più allegra e festosa. Jack torna nella città di Halloween e mette al corrente tutta la popolazione di ciò che ha scoperto e delle tradizioni che girano intorno alle festività natalizie proponendo a tutti di voler rubare il Natale e farne una sua festa. Tutti gli abitanti del paese di Halloween sono entusiasti di questa iniziativa tranne Sally, una specie di bambola di pezza vestita di stracci, che non pare convinta del piano di Jack. A distanza di ventisette anni, Nightmare Before Christmas è ormai diventato un cult intramontabile senza tempo. Le atmosfere gotiche, le musiche di Danny Elfman (in italiano cantate da Renato Zero) e la ricerca più profonda di se stessi in un dilemma amletico in stile shakespeariano, rendono questo film di animazione il principe indiscusso tra tutte le pellicole di genere.
Blood: The Last Vampire (2000)
Diretto da Hiroyuki Kitakubo, Blood: The Last Vampire si basa su un soggetto del famosissimo scrittore e regista Mamoru Oshii. Classico anime movie realizzato, questa volta, completamente in digitale.
La storia è ambientata in un contesto storico molto particolare: ci troviamo qualche mese prima dello scoppio della guerra in Vietnam, di preciso a Yokota Air Base, Giappone, di proprietà statunitense. Saya è un vampiro (nell’anime vengono chiamati chirotteri), ultimo della sue specie, la cui arma principale è una katana. Pur essendo un vampiro, Saya lavora per un’organizzazione denominata Red Shield, e fra i suoi incarichi vi è anche quello di eliminare altri possibili vampiri in circolazione. Saya riceve l’incarico di uccidere due vampiri presenti all’interno della base, per farlo deve infiltrarsi all’interno della scuola.
The Last Vampire ha avuto un discreto successo come anime dal genere thriller/horror, apprezzabile per le sue atmosfere dark e la colonna sonora cupa. La pellicola è destinata a un pubblico adulto.
Kubo e la spada magica (2016)
Diretto da Travis Knight, Kubo e la spada magica, pur essendo una produzione del tutto statunitense, si rifà a una storia originale fortemente ispirata al folklore e alla mitologia giapponese. Il film è stato realizzato con la tecnica stop motion. Siamo nell’antico giappone e Kubo vive in una grotta con sua madre Sariatu di cui si prende cura giornalmente. Durante il giorno, Kubo, si reca in paese per guadagnarsi da vivere grazie al dono di cui è dotato, cioè quello di raccontare storie cantando e suonando, dando vita così ai suoi origami che inscenano il racconto intrattenendo il pubblico. Di notte Kubo è costretto a tornare dalla madre, poiché sono ricercati dalle sorelle e dal padre della donna che vogliono uccidere Sariatu e privare della vista il figlio. Un giorno Kubo disubbidisce alla madre trattenendosi fino a sera durante la festa dei defunti passati, proprio a causa di ciò il giovane ragazzo viene trovato dalle sorelle di Sariatu, Karasu e Washi, due streghe oscure che cercano di compiere la loro vendetta. Sariatu, nonostante la sua altalenante amnesia, corre in soccorso a Kubo sacrificandosi e permettendo a quest’ultimo di salvarsi la vita. L’unica via di salvezza per Kubo è quella di trovare l’armatura del samurai Hanzo, suo padre, e sconfiggere così le terribili streghe e il Re Luna, suo nonno. Più fantasy che horror, Kubo e la spada magica è un film che omaggia i defunti in piena tradizione giapponese. Un’avventuroso spettacolo misto tra magia, azione, mitologia e tecnica visiva che incantano lo spettatore soprattutto per la sua originalità.
Hotel Transylvania (2012)
Diretto da Genndy Tartakovsky, Hotel Transylvania, è stato un film di animazione di grande successo realizzato completamente in computer grafica e distribuito in 3D.
Dopo la morte della moglie Martha a causa degli esseri umani, il Conte Dracula decide di costruire un Hotel per solo mostri in Transilvania. Un luogo sicuro sia per tutti i mostri che vogliono rifugiarsi dalla furia degli umani, sia per sua figlia Mavis che vuole proteggere a ogni costo. Gli anni passano e Mavis ormai è cresciuta, stanca di restare chiusa nel Hotel chiede al padre di poter visitare il mondo all’esterno di quelle mura e incontrare gli esseri umani. Il Conte Dracula permette alla figlia di visitare velocemente un villaggio di umani nelle vicinanze dell’Hotel, ma tale concessione è solo uno specchio di facciata, tranello organizzato dallo stesso principe delle tenebre per spaventare la vampira e farla desistere, in futuro, dal voler esplorare il mondo. Il piano del Conte ha successo, tuttavia questo attira la curiosità di un umano che si trovava nei paraggi cioè Jonathan. Spinto dalla curiosità di tutto quel frastuono causato per spaventare Mavis, Jonathan si spinge fino all’Hotel Transylvania ma viene immediatamente intercettato dal Conte Dracula che vuole tenerlo lontano da tutti i mostri presenti nel Hotel e soprattutto dalla della figlia che pare essere molto attratta da questo essere umano. Supportato da un doppiaggio di tutto rispetto, Andy Samberg, Adam Sandler, Selena Gomez e Kevin James, Hotel Transylvania, è un horror comico adatto a qualsiasi fascia di età senza molto pretese simboliche e/o messaggi profondi. Un quadro divertente e odierno su tutti i mostri e il rapporto che essi hanno con gli esseri umani.
Frankenweenie (2012)
Diretto e scritto da Tim Burton, Frankenweenie è il terzo film di animazione in stop motion ideato dal regista statunitense. Il soggetto della pellicola è fortemente ispirato al romanzo Frankenstein di Mary Shelley. Frankenweenie, in realtà, è il remake del cortometraggio omonimo diretto dallo stesso Tim Burton nel 1984.
In una monotona cittadina di New Holland, Victor Frankenstein vive una vita apparentemente normale con i suoi genitori, Edward e Susan, e il suo migliore amico, il cane Sparky. Appassionato di cinematografia e scienza, Victor è un ragazzino curioso e un attento osservatore, queste sue particolarità, tuttavia, lo portano a escludersi dal resto dei suoi compagni. Un giorno il padre Edward incita Victor ad iscriversi in una squadra di baseball per poter fare amicizia anche con gli altri ragazzini. Durante una partita di baseball Victor riesce a fare un perfetto fuori campo, tuttavia Sparky insegue la palla e viene investito da un’auto perdendo la vita. L’aver perso il suo più grande amico porta Victor in uno stato di depressione quasi inconsolabile, quindi, ispirato dagli esperimenti galvanici dell’insegnante di scienze Signor Rzykruski, il ragazzo decide di disseppellire il cadavere di Sparky dal cimitero degli animali e lo porta nel suo laboratorio improvvisato in soffitta. Applica così la sua passione per la scienza su Sparky rianimandolo con i fulmini, l’esperimento ha successo e il fedele amico torna in vita. Victor, tuttavia, decide di nascondere Sparky per evitare di sconvolgere le persone, ma il cane scappa e viene notato da Edgar che chiede al ragazzo come poter rianimare i cadaveri, ovviamente sotto ricatto. Da quel momento in poi cominciano i problemi di Victor. Questa terza pellicola realizzata da Tim Burton è un omaggio alle sue origini. Completamente in bianco e nero, Frankenweenie ricorda il primo cortometraggio animato del regista, Vincent, e ci trascina in un divertente horror che richiama i classici di genere, in cui, ancora una volta, si discute e riflette sulla morte e la perdita di ciò che ci è più caro.