Scenari desolati, pianeti in rovina, umanità sempre più decimata: la storia del cinema è piena di film post apocalittici. I migliori film apocalittici da vedere
Se pensate ai film post apocalittici e tutto ciò che vi viene in mente sono le esplosioni di Micheal Bay, siete fuori strada. Il tema dell’apocalisse, della morte del pianeta Terra e, quindi, della fine dell’umanità è molto presente nel cinema. Diverse produzioni hanno attinto da questi scenari, per girare pellicole intense e fortemente introspettive.
I 5 migliori film post apocalittici da vedere assolutamente
The Road (2009)
Basato sull’omonimo romanzo di Cormac McCarthy, vincitore del Premio Pulitzer 2007.
Protagonisti di questo film sono un uomo e un bambino (i loro nomi non verranno mai svelati), interpretati rispettivamente da Viggo Mortensen e Kodi Smit-McPhee.
La Terra è sconvolta da una catastrofe apocalittica globale che ha reso il pianeta un posto inospitale, dove non splende più il sole, tormentato da carestie, terremoti e tormente di neve. Padre e figlio decidono di percorrere a piedi gli Stati Uniti per arrivare al sud, sperando in un clima migliore. Il viaggio sarà una vera e propria lotta alla sopravvivenza, alla ricerca di cibo, contro le intemperie e i gruppi di predoni e cannibali.
Ciò che colpisce di questa pellicola è l’ambientazione, caratterizzata da un’atmosfera lugubre e paesaggi desolati che danno allo spettatore un perenne senso di oppressione.
In The Road non sappiamo cosa sia accaduto, sappiamo solamente che il nostro pianeta sta morendo e che l’umanità, messa di fronte a questo scenario, tira fuori il peggio di sé, per poter sopravvivere.
Mad Max: Fury Road (2015)
George Miller è il regista e il creatore della saga di Mad Max, iniziata nel 1979. Parliamo dell’ultimo capitolo della saga, quello del 2015, con protagonista Tom Hardy.
Ci troviamo in un’Australia post apocalittica, nella quale alcune catastrofi naturali hanno causato la decimazione dell’umanità. La maggior parte del Paese è governata da gruppi di predoni e criminali, che girano per il territorio con veicoli ricavati da vecchie macchine da guerra. Il protagonista Max viene catturato dai Figli della Guerra, guerriglieri invasati.
Mad Max: Fury Road trasmette una grande adrenalina allo spettatore, soprattutto grazie al montaggio visivo e sonoro che rende la visione un’esperienza sensoriale a 360 gradi.
George Miller è un maestro nel coniugare azione, adrenalina e riflessione alla perfezione.
A Quiet Place (2018)
Recente sci-fi diretto ed interpretato da Jon Krasinski insieme alla moglie Emily Blunt.
A Quiet Place è ambientato nel 2020 (scelta piuttosto ironica, a posteriori), anno in cui la popolazione umana e animale è stata decimata da predatori alieni, privi di vista, ma estremamente sensibili al suono. Perciò, i pochi superstiti dovranno lottare per la sopravvivenza, nel completo silenzio.
A prevalere è un perenne stato di angoscia: anche il più piccolo rumore può significare la morte istantanea da parte di un nemico apparentemente invisibile. Al centro della narrazione abbiamo un piccolo nucleo familiare che commuove lo spettatore, sullo sfondo di una realtà dura e apocalittica dalle tinte horror.
Una pellicola intelligente, che gioca particolarmente sull’attesa, con diversi momenti ad alta tensione, in cui lo spettatore si troverà quasi a trattenere il fiato per paura di fare anche il più piccolo rumore.
Snowpiercer (2013)
Diretto dal premio Oscar Bong Joon-ho e tratto da una graphic novel francese.
Siamo nel 2031 e la Terra è sconvolta da una nuova era glaciale, che ha decimato la popolazione mondiale. I sopravvissuti si rifugiano sullo Snowpiercer, un treno in perenne movimento grazie ad un motore perpetuo. Ma lo Snowpiercer è tutt’altro che una salvezza, si tratta di un microcosmo che rispecchia la società e le classi sociali: i più ricchi si trovano nella testa del treno, con tutti i lussi possibili, mentre le classi sociali più povere si ritrovano nella coda del treno, costrette a vivere in condizioni precarie, cibandosi di strane barrette proteiche (che solo dopo si scoprirà prodotte con scarafaggi). La convivenza sfocia svariate volte in lotte e rivoluzioni.
Snowpiercer usa la metafora del treno per criticare la società e l’egoismo delle classi più ricche che non esitano a passare sopra a tutto e tutti pur di mantenere il loro status.
È così che l’apocalisse passa quasi in secondo piano, mentre la narrazione si concentra sul treno, ultimo baluardo dell’umanità. Ma possiamo davvero parlare di umanità?
I figli degli uomini (2006)
Terminiamo la nostra lista con uno dei migliori film post apocalittici del genere: I figli degli uomini, diretto Alfonso Cuarón.
Siamo nel 2027 nel Regno Unito e l’umanità è colpita da una grave infertilità, che non fa nascere bambini da 18 anni. Dopo la morte dell’ultimo essere umano nato sul pianeta, Baby Diego, esplodono le rivolte, da parte di un’umanità che vede la sua fine sempre più vicina. Il protagonista Theo (Clive Owen) si troverà a dover portare in salvo un vero e proprio miracolo: una donna incinta.
Il film mette l’accento sulla straordinarietà della vita: la donna incinta, vista come un vero e proprio miracolo, è la protagonista di una parabola metaforica che ricorda la storia di Maria e Gesù, il figliol prodigo. Quella di Theo è una missione per riportare la speranza a tutta l’umanità. Una particolare menzione va alla scena di Theo che scorta la donna fuori da un edificio mentre imperversa la battaglia: all’improvviso tutto si ferma, per ammirare il miracolo della vita.
E per voi, qual è il miglior film post apocalittico?