Tra i maggiori archetipi del cinema horror troviamo le final girls, le ultime sopravvissute. Vediamo le migliori cinque final girl che abbiamo amato
In ogni film horror che si rispetti c’è almeno un sopravvissuto alla fine e, nella maggior parte dei casi, si tratta di donne: le final girls.
La final girl riesce a sfuggire o a sconfiggere l’assassino alla fine del film. Solitamente si tratta della classica ragazza della porta accanto, sempre gentile con gli altri, ma è anche coraggiosa e determinata, pronta a prendere la situazione in mano.
Può succedere che la final girl abbia un particolare rapporto col killer e che lo incontri nuovamente nei sequel.
La final girl è spesso vergine, considerata abbastanza “virtuosa” (se consideriamo una panoramica patriarcale) per poter sopravvivere. La cosa più importante è che la final girl soffra per l’intera durata del film, che perda i suoi amici o la sua famiglia e che venga ferita, prima di sconfiggere il suo aguzzino.
Le migliori cinque final girls che abbiamo amato
Sally Hardesty – Non aprite quella porta (1974)
Se parliamo di final girls, non possiamo che iniziare da Sally Hardesty, prima del cinema horror, protagonista di Non aprite quella porta.
Nel primo film della saga, Sally è una ragazza che sta viaggiando insieme a suo fratello paraplegico e ad alcuni amici, per rivedere la casa dei suoi nonni, ormai deceduti. Ma quando i suoi amici verranno uccisi da Leatherface, un pazzo maniaco con la faccia completamente sfigurata, inizierà il suo incubo. Dopo varie violenze perpetrate sulla ragazza, Sally riesce a fuggire, raggiungendo un’auto sull’autostrada, mentre Leatherface la insegue. A causa delle torture subite, Sally cade in uno stato di catatonia.
Sally incarna l’essenza stessa della final girl: viene privata di tutto, anche del fratello, è vittima di violenze inimmaginabili, ma riesce a sopravvivere, anche se la sua vita e la sua sanità mentale non saranno più le stesse.
Laurie Strode – Halloween (1978)
Tra le final girls più famose, troviamo Laurie Strode, interpretata da Jamie Lee Curtis, protagonista nella saga di Halloween.
Laurie appare in sei dei dieci film di Halloween, comparendo per la prima volta nel film del 1978, diretto da John Carpenter.
Laurie ha 17 anni e, nella notte di Halloween, ha in programma di fare da baby-sitter al piccolo Tommy. Ma ovunque lei vada vede un uomo mascherato, il quale in realtà è Michael Myers, un paziente di un istituto mentale. Mentre Laurie fa la baby-sitter, Micheal Meyers uccide le sue migliori amiche e tenta di uccidere anche lei, finché non viene salvata dal dott. Sam Loomis. Nel corso della saga continuerà a tormentarla e conoscerà la verità: Micheal è, in realtà, suo fratello biologico: i due sono stati separati alla nascita, dopo la morte dei genitori. In questo caso, la final girl in questione ha un rapporto particolare col killer, che la perseguiterà fino alla sua morte.
Halloween, inoltre, ha una grande importanza nel genere horror, essendo stato il primo slasher a sbancare al botteghino.
Ellen Ripley – Alien (1979)
Ellen Ripley non è solo una delle final girls più famose del cinema horror, ma anche uno dei personaggi femminili più poliedrici del cinema moderno. È interpretata da Sigourney Weaver e prende parte a quattro film della saga Alien.
L’equipaggio di una missione spaziale decide di atterrare in un pianeta sconosciuto, ma viene contaminato da una forma di vita sconosciuta, Alien, che ucciderà tutti gli astronauti. Solo Ripley sopravvivrà alla carneficina, grazie al suo acume e alla sua intelligenza.
Il personaggio di Ellen Ripley era stato inizialmente concepito come ruolo maschile, ma Ridley Scott e lo sceneggiatore del film decisero di declinare il ruolo al femminile, per dare la giusta contrapposizione col villain.
Nonostante Ellen venga inizialmente denigrata dal resto dell’equipaggio, in quanto donna, dimostra velocemente di sapersela cavare, a differenza dei suoi compagni di viaggio, riuscendo a sopravvivere all’attacco dello xenomorfo.
Il personaggio di Ellen Ripley colpì così tanto la critica e il pubblico, da essere considerata, ancora oggi, uno dei ruoli femminili più iconici di sempre.
Sidney Prescott – Scream (1996)
Se parliamo di final girls non possiamo non citare Sidney Prescott, interpretata da Neve Campbell e protagonista della saga slasher Scream.
Fin dal primo capitolo della saga, si aggira un serial killer mascherato, Ghostface, che uccide le persone vicine a Sidney. Questo rapporto malato si arricchisce di conversazioni telefoniche tra lei e Ghostface, nelle quali il killer la minaccia e dimostra la conoscenza intima che ha di lei.
Sidney riesce sempre a sopravvivere al killer, impersonato da persone a lei vicine e che la vogliono morta. Nonostante le violenze, fisiche e psicologiche, di cui è vittima, Sidney si dimostra sempre più forte, di capitolo in capitolo.
Con un pizzico di ironia, Scream rappresenta la cornice perfetta per la rappresentazione della final girl, continuamente tormentata da un serial killer, con cui ha un rapporto speciale, riuscendo sempre a trovare una via di scampo.
Dana Polk – Quella casa nel bosco (2012)
Chiudiamo la nostra lista di final girls con Dana Polk, interpretata da Kristen Connolly, nel film Quella casa nel bosco.
La trama sembrerebbe la solita di tanti film horror: un gruppo di amici decide di trascorrere un weekend in una baita di montagna, ma qualcosa disturberà la loro vacanza. La particolarità di questa pellicola sta nel giocare con gli stereotipi dei film horror. I ragazzi, infatti, sono sorvegliati da un gruppo di scienziati che li ha rinchiusi in un campo di forza invisibile e che li sottoporrà alle violenze di un villain (in questo caso una famiglia di zombie) per un sacrificio a favore di alcune divinità.
In questo caso, le divinità sono solamente un’allegoria del pubblico del cinema horror e i protagonisti incarnano gli archetipi del genere, tra cui spicca Dana, la ragazza vergine, che diventa la final girl di questa pellicola.
Dana, come tutte le altre final girls, non ha eccessi, è ancora probabilmente vergine, è dolce e gentile, ma tira fuori una forza d’animo imponente, che la porta a sopravvivere.
Qui la declinazione della final girl, così come di tutti gli altri stereotipi, viene palesata al pubblico: Quella casa nel bosco si presenta, così, come una parodia del genere, ma che ha ridato vita a un genere in forte declino.
E voi quale di queste final girls preferite?