Nel secondo capitolo della saga di Millennium, Millennium – Quello che non uccide presentato in anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma, l’abilissima hacker Lisbeth Salander lotta ogni giorno per proteggere le donne dai soprusi degli uomini.
Costretta a fuggire perché ricercata dalla polizia per le sue attività criminali e nel frattempo incaricata di rubare un software potenzialmente disastroso per l’umanità, ben presto si ritrova a dover fare i conti anche con alcune persone del suo passato che aveva cercato di dimenticare.
Lisbeth, una ragazza forte, indipendente e astuta, è interpretata da una convincente Claire
Foy, volto già noto grazie alla serie Netflix The Crown, in cui interpreta la giovane Elisabetta II. La Foy ha dato prova di essersi completamente distaccata dal personaggio della regina d’Inghilterra, rimpiazzando la grazia e l’eleganza della sovrana con la determinazione e la forza di Lisbeth. Un accorgimento messo in atto dall’attrice che sicuramente sarà apprezzato dai fan della saga è l’accento nordico: la storia è infatti ambientata in Svezia, di cui è originaria anche la protagonista.
Il personaggio di Lisbeth Salander è senza dubbio il più interessante, ed è anche quello in cui si scava più in profondità. Il desiderio di vendetta nei confronti degli uomini e il suo essere estremamente indipendente sono dovuti ad un rapporto difficile con il padre e alla scelta, compiuta da piccola, di abbandonare la sorella, fatti che l’hanno cambiata nel profondo.
Il tutto fa da sfondo ad una trama abbastanza intricata ricca di scene d’azione, inseguimenti, e sempre alla ricerca dell’effetto sorpresa; importante è anche il ruolo della tecnologia, che permette a Lisbeth di sorprendere i suoi inseguitori o di stravolgere una situazione a lei sfavorevole.
Millennium – Quello che non uccide è un buon thriller dominato da scene adrenaliniche e momenti di tensione ben costruiti, caratterizzato dal ritmo frenetico tipico delle maggiori e più recenti produzioni appartenenti al genere.
Marta