Miss Marx recensione film di Susanna Nicchiarelli con Romola Garai, Patrick Kennedy, John Gordon Sinclair, Felicity Montagu e Karina Fernandez
Dopo Cosmonauta e Nico, 1988 Susanna Nicchiarelli torna a Venezia, questa volta con un film in concorso. Si tratta di Miss Marx, il ritratto appassionato e originale della figlia minore di Karl Marx che sarà al cinema a partire dal 17 settembre con 01 Distribution.
Romola Garai è Eleanor Marx, una giovane donna ribelle e determinata, forte delle sue idee. Per gran parte della sua (breve) vita si batte per i diritti dei lavoratori, per lo sfruttamento minorile e per le donne, ricordando gli insegnamenti e le convinzioni di un padre politicamente e socialmente imponente nel corso della storia. Nei vari flashback che ci mostrano Eleanor bambina appare chiaro che lei sia stata la preferita di Marx e si nota fin da subito il suo amore per la letteratura e la sua personalità carismatica e ambiziosa.
Tuttavia, quando incontra Edward Alling, interpretato nel film da Patrick Kennedy, l’amore entra nella sua vita. L’uomo è un attivista con cui Eleanor condivide la sua passione politica. I due sembrano estremamente complici all’inizio, in viaggio per il mondo, divisi tra dovere e piacere, ma in seguito le innumerevoli bugie di Edward, insieme alla sua malattia, rompono l’equilibrio portando la donna al suicidio a soli 43 anni.
Susanna Nicchiarelli racconta la vita di questa protagonista femminile forte, dall’animo rivoluzionario, muovendosi con intelligenza e rispetto tra la dimensione privata e pubblica del personaggio con una cura estrema degli ambienti. Il suo ritratto di Eleanor Marx tra modernità e classicismo ricorda l’esperimento di Sofia Coppola con Maria Antonietta. In primis per la scelta della colonna sonora dirompente con un rock urlato e contaminazioni punk in contrasto con il periodo storico in cui è ambientato il film. Fotografie d’epoca che si animano in un montaggio con immagini della storia contemporanea testimoniano l’attualità dei temi affrontati che, a distanza di un secolo, sembrano ancora far parte della società.
Miss Marx è un film con un ritmo sostenuto che permette di conoscere una figura interessante della storia, ma Nicchiarelli non si limita a un biopic tradizionale e rende la narrazione dinamica e intrigante con al centro una eroina forte e fragile allo stesso tempo. Il rapporto con il suo compagno e la sua attività all’interno del partito sono il motore principale della sceneggiatura che però, ogni tanto, si lascia andare con idee originali come la rottura della quarta parete con Eleanor che parla direttamente al pubblico guardando in macchina, incoraggiando una ulteriore immedesimazione.
La sua condanna del capitalismo e il suo fervore per la tutela della classe operaia e l’uguaglianza uomo-donna nel mondo del lavoro, sembrano lontani anni luce dalla sua scelta di farla finita il 31 marzo 1898. Eppure quel giorno – come si legge in una sua biografia – Eleanor Marx ha mandato la cameriera in farmacia per comprare del cloroformio e una piccola quantità di acido cianidrico per il cane e, una volta ricevuto il pacchetto, ha scritto due biglietti, si è messa a letto e si è avvelenata, ponendo fine per sempre alla sua lotta.